“Il settore ha subito danni devastanti durante il Covid-19. Con le chiusure il gioco illegale l’ha fatta da padrone, come dimostrano i dati della Guardia di Finanza. Ciò comporta l’improrogabile necessità di mettere mano al riordino del settore in modo adeguato. Relegare il gioco solo al Gap è secondo me una diminutio ingiustificata”.
A sottolinearlo è il sottosegretario del ministero dell'Economia e delle finanze Claudio Durigon, intervenuto alla tavola rotonda “Gioco pubblico. Un alleato contro l’illegalità – Edizione 2021” organizzata da Formiche in collaborazione con Swg e con il contributo non condizionato di Igt.
Durigon quindi rimarca l'urgenza di “un riordino generale con una legge delega in tal senso” oltre a quella di emanare una proroga delle concessioni in scadenza, visto che a causa della pandemia di Covid-19 “non è possibile andare a bando ora”.
Il sottosegretario inoltre è convinto che “i giochi debbano riacquistare il proprio ruolo e la politica debba fare in modo di far ripartire il settore” e a trovare “strumenti adeguati per combattere il Gap”.
L'auspicio finale quindi è di “portare a casa qualcosa già dalla prossima Finanziaria”.
La tavola rotonda segna anche l'intervento del direttore generale dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna, e i toni e gli auspici non cambiano.
“Oggi siamo in una situazione in cui tentare di fare una gara sarebbe impossibile, poiché i punti di gioco sono ormai fuori norma secondo le discipline territoriali e nazionali concorrenti”, puntualizza, per poi ricordare l'impegno di Adm e forze dell'ordine nel contrasto al gioco illegale – con la recente riattivazione del Copregi – e che il prolungato lockdown del gioco pubblico terrestre ha portato diverse persone a spostarsi nel mercato illecito ed altre a cadere in “attività legalmente vestite”.
Il Dg quindi rammenta che “durante il lockdown sono state svolte attività di verifica in più di 80 comuni, chiuse 250 sale e elevate sanzioni per milioni di euro”.
Quindi anche Minenna, come Durigon, evidenzia la necessità di “un testo unico in materia di giochi” per superare le quasi 800 norme che lo regolano. “Di Fronte a questi numeri è evidente la necessità di trovare una soluzione condivisa. L’obiettivo è monitorare, vigilare e gestire questo settore e questo richiede il coraggio anche per intervenire sulla tessera sanitaria. Bisogna rivalutare anche gli ippodromi come punti di sintesi anche per altri giochi e provare anche ad applicare al settore del gioco alcuni strumenti vincenti applicati al settore del tabacco per assecondare la domanda del gioco che può avere dei fenomeni di discontinuità. Ciò che posso assicurare è il nostro supporto ai decisori politici e non cesseremo il ruolo istituzionale per la repressione del gioco illegale”.