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Binetti (Udc): 'Legge quadro per dividere azzardo e intrattenimento'

28 giugno 2022 - 07:49

La senatrice Paola Binetti Udc) torna a chiedere il riordino nazionale del gioco per evidenziare distinzione fra azzardo e intrattenimento e 'superare' le leggi regionali, come quella del Lazio.

Scritto da Redazione
Binetti (Udc): 'Legge quadro per dividere azzardo e intrattenimento'

“È urgente una legge quadro che includa anche la normativa regionale per evitare di confondere giochi d’azzardo con apparecchi da intrattenimento e penalizzare esercenti e giocatori, spingendoli a ricorrere a canali che di legale non hanno proprio nulla. Molti operatori del comparto giochi (del Lazio, Ndr) segnalano che sulla base della legge regionale 5/2013 dal 28 agosto non potranno essere presenti punti di gioco pubblico e legale a meno di 500 metri da 'luoghi sensibili' (scuole, ospedali, chiese). Il che implicherebbe il licenziamento di un gran numero di persone, circa 6.500 di cui oltre il 50 percento donne, mentre altre 6.000 persone rischierebbero di perdere il posto di lavoro per effetto della riduzione dei ricavi dei bar e tabaccai di cui sono dipendenti o proprietari”.

A sostenerlo è la senatrice dell'Udc, Paola Binetti, che torna a chiedere il riordino nazionale del gioco pubblico anche come “soluzione” dell'effetto espulsivo indotto dalla legge regionale sul gioco del Lazio, che, se non modificata, dal 28 agosto vedrà l'attuazione del distanziometro anche per le attività già autorizzate.
 
“Motivo del licenziamento è la prevenzione dei disturbi da gioco d’azzardo, ma questa misura non coinvolge affatto il gioco online, dove negli ultimi tre anni si è passati da una raccolta di 26,3 miliardi del 2019 a 37,5 del 2020 e 54,5 del 2021. In questo terreno, tutt’altro che virtuale, non c’è nessun controllo e quindi nessuna tutela per i giocatori problematici; c’è però l’aggravante che, secondo il Censis, durante la pandemia, quando i punti gioco erano chiusi, si è registrato un boom del gioco illegale gestito dalle mafie: il suo fatturato nel 2019 era stato stimato in circa 8 miliardi. Nel 2021 è arrivato a 20 miliardi.
Tutelare i giocatori a rischio, e tra questi indubbiamente anche adolescenti e giovani, spesso disoccupati, è un fatto necessario, davanti al quale il legislatore non può chiudere gli occhi e limitarsi ad ignorare il problema”, conclude Binetti.
 

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