I prossimi quattro mesi saranno decisivi per le sorti del gioco pubblico in molti territori della penisola.
Se, a livello nazionale, si prolunga l'attesa del riordino - oggetto del disegno di legge delega del Governo che ormai da settimane appare in procinto di finire sotto la lente del Consiglio dei ministri, purtroppo impegnato a risolvere questioni ben più gravi (a cominciare dalla gestione della crisi in Ucraina, solo per dirne una), a livello “locale” sono diversi i casi in sospeso. Per i quali è necessario trovare con urgenza una soluzione, riordino nazionale o no, anche dopo la proroga al 30 giugno 2023 delle concessioni in essere per gli apparecchi che sarebbero scadute alla fine di giugno 2022 in forza del decreto Cura Italia, che ha spostato la scadenza originaria tre mesi dopo la fine dello stato di emergenza (avvenuta lo scorso 31 marzo).
La tabella di marcia comincia dal 26 aprile, data in cui si terrà l'udienza pubblica in cui la Corte costituzionale sarà chiamata ad esaminare il ricorso per questione di
legittimità costituzionale della legge siciliana “Norme per la prevenzione e il trattamento del disturbo da gioco d'azzardo - Modifica alla legge regionale n. 24 del 2020”, impugnata dal Consiglio dei ministri ad ottobre 2021, e al momento a tutti gli effetti valida e in vigore.
L'oggetto dell'impugnativa è, in particolare, la previsione dell'ultimo periodo del comma 2 dell'articolo 1 della legge regionale n. 18/2021 che considera “nuova installazione la cessione della licenza ad altro soggetto”. La norma regionale potrebbe essere dichiarata costituzionalmente illegittima per la violazione dell'articolo 117, secondo comma, lett. h), della Costituzione. Per intenderci quello per cui “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali” e in particolare il punto in cui si evidenzia che “lo Stato ha legislazione esclusiva in materia di ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale”.
Dalle decisioni dei giudici dipenderà l'evoluzione della normativa siciliana, oggetto del disegno di legge “Modifiche all'art. 6 della legge regionale n. 24 del 21 ottobre 2020, presentato dai deputati regionali di Forza Italia Tommaso Calderone e Riccardo Savona
lo scorso dicembre.
Come si legge nel testo, il disegno di legge si “prefigge la salvaguardia delle posizioni e delle aspettative giuridiche degli imprenditori, già autorizzati alla raccolta delle scommesse antecedentemente all'entrata in vigore della legge regionale 21 ottobre 2020, n. 24, nel caso di stipula di un nuovo contratto, previa verifica in capo al nuovo concessionario di tutti i requisiti previsti dalla legge anche in materia di Pubblica sicurezza, nel caso di risoluzione o rescissione di quello precedente e di voltura della licenza”.
A Calderone si devono anche la prima modifica del testo, arrivata a luglio 2021, la presentazione, sempre nel 2021, di un disegno di legge per l'abrogazione della legge regionale 21 ottobre 2020, n. 24 con l'intenzione di “porre un rimedio tranciante ai disastrosi effetti economico-finanziari determinati dalla sua entrata in vigore”.
Tornando alle scadenze da tenere d'occhio, arriviamo al 3 maggio e alla Calabria: se non intervreranno modifiche, il distanziometro regionale entrerà in vigore per le sale da gioco e le sale scommesse, ad esclusione delle tabaccherie in cui gli apparecchi sono installati in un'area sotto controllo visivo del titolare. Fra poco più di tre settimane infatti scadrà la norma per cui - in virtù del
sì alla Pdl “Interventi di manutenzione normativa sulle leggi regionali 19/2002, 14/2014, 9/2018, 13/2019, 32/1996, 43/2016, 24/2013 e 6/2019” -
sono stati concessi 48 mesi di tempo per adeguarsi ai paletti per le attività di gioco introdotti dalla legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 "Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza",
rispetto ai 24 previsti originariamente.
Tira una concreta aria di ritocco per due normative che “dovrebbero” dispiegare i propri effetti dopo agosto. Il 12 del mese infatti
in provincia di Trento è prevista l'entrata in vigore del distanziometro per le sale dedicate poste nelle vicinanze dei "luoghi sensibili", come già accaduto due anni fa per i locali generalisti, ma su questo termine “pesano”, in senso positivo, le
recenti dichiarazioni fatte
dall'assessore al Commercio della Provincia autonoma di Trento, Roberto Failoni, intervenuto all'evento #LottomaticaTalks, prima tappa di un tour che nei prossimi mesi porterà il gruppo Lottomatica a toccare numerose città italiane per parlare insieme ai relatori di sicurezza, contrasto all’illegalità e tutela dei giocatori.
Occasione in cui, in sostanza, Failoni ha annunciato l'intenzione di modificare la legge provinciale vigente, partendo dalla necessità di “dare risposte alla categoria”, con cui l'interlocuzione in questo ultimo anno non si si è mai fermata, ma anche tenendo conto dell'annunciata riforma nazionale del Governo.
La base per la nuova normativa provinciale di cui parla l'assessore potrebbe essere il disegno di legge sul gioco presentato dal consigliere forzista Giorgio Leonardi, che chiedeva di riaccendere gli apparecchi da gioco installati negli esercizi pubblici spenti dallo scorso agosto per l'entrata in vigore della normativa varata nel 2015, il cui iter era stato sospeso circa un anno fa, per la necessità di un di confronto con gli altri consiglieri di maggioranza. Con l'intenzione, però, di riportare il Ddl sotto la lente delle commissioni, magari con qualche modifica.
L'imminenza del riordino potrebbe portare modifiche anche alla normativa regionale del Lazio. Anche qui, la politica ha mostrato segni di apertura in tal senso, registrata in molti degli interventi
alla presentazione del Manifesto per la cultura del gioco legale nel Lazio da parte del coordinamento “Alleati per la legalità” - promosso da Acadi - Confcommercio, Acmi e Astro (aderenti a Confindustria), Assotabaccai, Donne in Gioco, Egp – Fipe, Fit - Federazione Italiana Tabaccai, Sapar e Sts – Sindacato totoricevitori sportivi - tenutasi alla fine di marzo.
Se Marietta Tidei, presidente della commissione Sviluppo economico della Regione Lazio, ad esempio ha sottolineato la necessità di un “supplemento di riflessione” per vedere se si può “arrivare a una proroga in attesa della legge nazionale”, Massimiliano Maselli, vice-presidente della commissione Sviluppo economico, ha precisato che tale possibilità di ritocco è offerta dal provvedimento omnibus in dirittura d’arrivo. Proprio con questo orizzonte in mente, il consigliere Orlando Tripodi, membro della commissione Bilancio, ha assunto “l'impegno a presentare un emendamento al Collegato di bilancio per prorogare l'entrata in vigore della legge regionale del 2013 a dopo l’arrivo della nuova legge nazionale”.
Restando in tema di impegni, per Sara Battisti, presidente della commissione Sicurezza, bisogna “costruire un momento di condivisione tra tutte le forze politiche che siedono in consiglio regionale, per addivenire a una proroga che sia però consapevole”: obiettivo da raggiungere attraverso un calendario di commissioni regionali.
Ecco, non bisogna dimenticare il calendario, che oltre a registrare l'impetuoso e inevitabile scorrere di settimane e mesi, può e deve tornare ad essere anche quel qualcosa su cui segnare date da ricordare, come, si spera, quelle relative alla tutela delle imprese del settore del gioco pubblico, nazionale e locale.