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La Conferenza delle Regioni: “Urgenti strumenti per intervenire sul gioco patologico”

23 aprile 2012 - 10:21

Si ritiene improcastinabile dotare le Regioni di strumenti legislativi e finanziari che consentano alle stesse di programmare, pianificare e organizzare servizi e interventi sia sociali che sanitari capaci di attuare percorsi di cura e assistenza ai giocatori d'azzardo patologici e ai loro familiari (il diritto alla cura, come già sottolineato dall'articolo 32 della Costituzione, assimilando le misure che già sono in vigore nel campo delle dipendenze, anche a questo tipo di patologia: diritto alla cura, diritto al mantenimento del posto di lavoro, diritto di usufruire dei benefici di legge, etc.).

Scritto da Anna Maria Rengo

Questo quanto si legge nel documento approvato dalla conferenza delle Regioni e che sarà sottoposto all'attenzione della commissione Affari sociali della Camera, che sta conducendo un ciclo di audizioni sul gambling patologico alle quali anche l'organismo, presieduto da Vasco Errani,  che riunisce e rappresenta le regioni e le province autonome italiane è stato invitato.

 

La Conferenza delle Regioni segnala in proposito che "si potrebbe dare risposta a quanto sopra precisato attraverso la ripresa dei lavori, in sede di Conferenza Unificata, del documento recante"Schema di decreto interdirigenziale Aams - Ministero della Salute, d'intesa con la Conferenza Unificata, concernente le linee d'azione per la prevenzione, il contrasto e il recupero di fenomeni di ludopatia conseguente a gioco compulsivo - art. 1, comma 70, legge 13 dicembre 2010, n. 220 - disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011)", attualmente sospeso. Si ritiene che un eventuale inserimento nei Lea di questa patologia non potrà non essere accompagnato da una necessaria copertura finanziaria. Si segnala che l'entità del fatturato derivante dal gioco d'azzardo è pari a circa € 80 miliardi".

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