skin

La (nuova) questione territoriale: assessori mollano per il Parlamento

29 agosto 2022 - 11:27

Dalla Puglia alla Lombardia, dalla Liguria alle Marche: 33 assessori puntano al Parlamento e abbandonano il territorio in corsa: con grande incidenza sulle 'zone rosse' del gioco.

Scritto da Redazione GiocoNews.it
La (nuova) questione territoriale: assessori mollano per il Parlamento

In tutta Italia i membri dei governi regionali si candidano (e si fanno candidare), lasciando così a metà l'opera amministrativa avviata sul loro territorio di competenza e “traslocare sui più comodi e meno responsabilizzanti scranni del Parlamento”. È questo il frutto (e il taglio) di un'inchiesta appena pubblicata su Il Fatto quotidiano, nella quale si evidenzia come molti amministratori locali “hanno incarichi di responsabilità, un lauto stipendio e davanti ancora mesi, o più spesso anni, di mandato. Eppure si candidano (e si fanno candidare) per lasciare a metà l’opera amministrativa e traslocare sui più comodi e meno responsabilizzanti scranni del Parlamento”.

Sono in particolare ben 33 gli assessori regionali di tutta Italia i cui nomi compaiono nelle liste elettorali per la Camera e il Senato: tra loro sei vice presidenti e persino un governatore di Regione, l’ex segretario del Pd Nicola Zingaretti, che in caso di elezione dovrebbe dimettersi facendo decadere Giunta e Consiglio del Lazio con sei mesi di anticipo sulla scadenza.

Ma di assessori aspiranti deputati o senatori se ne trovano in tutte le regioni (escluse Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige). Il record – sempre stando all'accurato report del quotidiano - ce l’hanno le giunte della Lombardia e della Liguria, con cinque candidati ciascuna: seguono Marche e Puglia con quattro, mentre nelle altre regioni si presentano uno o due assessori. E a quanto pare, gran parte di loro otterrà molto probabilmente l’ambito seggio, in virtù delle posizioni in lista, costringendo i rispettivi governatori a rimpasti d’emergenza, a partire dal giorno dopo il voto del 25 settembre. Discorso a parte invece per la Sicilia, dove la giunta attuale è arrivata ormai alla scadenza naturale (si sarebbe votato il prossimo novembre).
 
I LEGAMI CON IL GIOCO - Stando all'interpretazione - pungente come al solito - del quotidiano, tale atteggiamento delineerebbe una sorta di "malcostume politico", in quanto tali amministratori, con la complicità dei loro partiti, andrebbero a lasciare a metà il loro mandato, creando problemi ai territori di loro (presunto) interesse. Un comportamento ritenuto evidentemente inaccettabile e palesemente irresponsabile. Ebbene, proseguendo con la stessa interpretazione fornita da Il Fatto quotidiano, si potrebbe anche andare più a fondo con l'analisi, aggiungendo altri elementi di osservazione: per esempio, il fatto che, leggendo la lista dei territori oggetto e vittima di questo modus operandi politico, ci sarebbero proprio quelle regioni in cui sono state approvate alcune delle prime e/o più drastiche leggi regionali contro il gioco pubblico.
 
CHI SONO I CANDIDATI – Ma vediamo quali sono i nominativi “sotto accusa”: nella giunta lombarda di Attilio Fontana, in scadenza a marzo 2023, puntano a spostarsi a Roma gli assessori Riccardo De Corato (Sicurezza), che per queste ragioni ha formalizzato le sue dimissioni dall'incarico "a seguito - ha spiegato - della candidatura", venendo sostituito da  Romano La Russa, Melania Rizzoli (Istruzione), Fabrizio Sala (Lavoro), Raffaele Cattaneo (Ambiente) e Lara Magoni (Turismo). Cinque assessori candidati anche in Liguria: il vice presidente Alessandro Piana (con delega all’Agricoltura, caccia e pesca), capolista della Lega, e dell’assessore al Lavoro Gianni Berrino (Fratelli d’Italia), candidato nell’uninominale di Imperia.

Quattro sono invece gli assessori candidati nelle giunte di Puglia e Marche: nella squadra di Michele Emiliano, eletta appena due anni fa, si prepara al salto alla Camera Raffaele Piemontese, vice presidente e assessore al Bilancio, capolista nel Pd nel plurinominale di Foggia-Cerignola. Sempre per Montecitorio, è in buona posizione nella lista dem (seconda nel collegio di Molfetta-Bari) anche l’assessora ai Trasporti Anna Maurodinoia. Difficili, invece, le corse di Anna Grazia Maraschio (Ambiente) e Sebastiano Leo (Formazione e lavoro), candidati per il centrosinistra in due uninominali proibitivi (rispettivamente Galatina e Lecce).
 
Tre assessori su sei, invece, lasceranno con ogni probabilità la giunta di centrodestra a guida Francesco Acquaroli nelle Marche, anche qui dopo nemmeno due anni di mandato: si tratta di Mirco Carloni (Lega), vicepresidente con deleghe allo Sviluppo economico e all’Agricoltura, candidato per la Camera all’uninominale di Pesaro; Giorgia Latini (Lega), assessora all’Istruzione, che corre all’uninominale di Macerata sempre per Montecitorio; e Guido Castelli (FdI) assessore al Bilancio, capolista per il Senato nella lista meloniana. Al secondo posto del plurinominale di Forza Italia per la Camera, inoltre, c’è l’assessore all’Ambiente Stefano Aguzzi: che ha poche possibilità, sulla carta, anche se la capolista Valentina Vezzali potrebbe optare per l’elezione anche nell’altro collegio in cui è candidata (il Trentino-Alto Adige), liberandogli il posto. In quel caso, dal 26 settembre la giunta marchigiana potrebbe rimanere con soli due assessori in carica.

Nelle liste del Piemonte troviamo due assessori della giunta di Alberto Cirio (centrodestra), in scadenza tra due anni: si tratta di Elena Chiorino (Istruzione e lavoro), candidata del centrodestra nell’uninominale di Torino circoscrizione 2 (in cui però al momento è in leggero vantaggio in centrosinistra) e di Andrea Tronzano (Bilancio e programmazione economica), al secondo posto (difficilmente eleggibile) della lista di Forza Italia per il Senato nel plurinominale torinese. In Friuli-Venezia Giulia (giunta in scadenza nel 2023) il titolare delle Infrastrutture Gaetano Pizzimenti è al secondo posto del plurinominale per la Camera nelle liste della Lega, e potrebbe trasferirsi a breve a Roma.
 
In Emilia-Romagna il governatore Stefano Bonaccini – che ha appena superato il traguardo di metà mandato – perderà la sua vice presidente, Elly Schlein, capolista per l’Alleanza Verdi e Sinistra nel plurinominale Modena-Imola-Bologna-Carpi, ed è candidata in ottima posizione col Pd (seconda al Senato nel collegio di Parma e Modena) anche l’assessora alla Montagna Barbara Lori. Candidata anche la vice presidente della Regione Toscana, l’assessora alla Sanità Stefania Saccardi, per quanto la sua sia una corsa di mera testimonianza (si presenta in un uninominale e al quarto posto del proporzionale con Azione-Italia viva). E pure il numero due di Donatella Tesei in Regione Umbria, l’assessore all’Agricoltura Roberto Morroni, ci prova: è al secondo posto del listino di Forza Italia per Montecitorio.

Il Lazio, come detto, è il caso più illustre con il governatore Zingaretti già pronto a spostarsi alla Camera (essendo capolista nel plurinominale a Roma) ma rimanda le dimissioni “a dopo l’eventuale elezione”. In Abruzzo (giunta eletta nel 2019) l’assessore al Bilancio Guido Liris di Pescara. In Molise come capolista di Forza Italia per il Senato, c’è l’assessore a Caccia e pesca Nicola Cavaliere. In Campania (giunta in carica dal 2020) troviamo lo storico braccio destro di Vincenzo De Luca, il vice presidente Fulvio Bonavitacola, candidato per il centrosinistra alla Camera nell’uninominale di Salerno, un buon collegio per la coalizione.
In Basilicata invece a candidarsi è Donatella Merra, assessora alle Infrastrutture, seconda per la Camera nella lista della Lega. In Calabria lasceranno due membri della giunta di Roberto Occhiuto, in carica appena dall’anno scorso: l’assessore al Lavoro Fausto Orsomarso è capolista di Fratelli d’Italia al Senato e sicuramente verrà eletto, così come Tilde Minasi (Politiche sociali) schierata nell’uninominale blindato di Reggio. In Sardegna, infine, all’uninominale di Carbonia il candidato del centrodestra (in vantaggio) è l’assessore all’Ambiente della giunta Solinas Gianni Lampis.
 
Insomma, così fan tutti, in Italia.
 

Articoli correlati