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Legge gioco Piemonte, il Consiglio boccia modifiche e rivendica la tutela delle imprese legali

27 settembre 2023 - 10:20

'No' definitivo del consiglio regionale del Piemonte alle proposte di modifica della legge sul gioco vigente dal 2021. L'opposizione chiede più tutele per i giocatori patologici, la maggioranza risponde alle critiche.

Scritto da Fm
© Consiglio regionale del Piemonte

© Consiglio regionale del Piemonte

Dopo una serie di calendarizzazioni senza esito, il consiglio regionale del Piemonte si è alla fine espresso in merito alle due proposte di legge intitolate “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico” - presentate da associazioni e Comuni e volte essenzialmente a modificare la normativa vigente dal 2021 e a ripristinare quella introdotta nel 2016 - bocciandole senza appello.

Un verdetto che era già nell'aria, visto che i testi delle Pdl n° 227 e 228 – identici – erano state licenziati con voto negativo  dalle commissioni Economia e Sanità nel giugno scorso, dopo aver incassato anche il no del Consiglio delle autonomie locali

Il niet della maggioranza consiliare del Piemonte è arrivato dopo due ore di dibattito, in cui si sono fronteggiati vari punti di vista.

 

IL DIBATTITO IN AULA - Fra i più battaglieri si segnala Giorgio Bertola (Europa Verde), presidente della commissione Legalità, per il quale “negli anni di applicazione della norma del 2016, che regolamentava l'offerta di gioco, non c'è stato un aumento del gioco online. Per questo le tutele contenute in quella vanno ristabilite, visto che la legge del 2016 funzionava. La maggioranza di destra ha aperto le maglie, le forze dell'ordine hanno detto che il gioco illegale è cresciuto”.

Diego Sarno del Partito democratico ha rivendicato la volontà di “tutelare la salute pubblica dei piemontesi” evidenziando che “ i Comuni possono limitare l'uso delle “slot in certe zone”, e che “la nuova legge ha aumentato l'uso delle macchinette e quindi la ludopatia e la criminalità organizzata legata al gioco d'azzardo”. Rimarcando poi che “i Comuni che hanno sottoscritto la proposta di legge non sono 5 ma 21, e due sono di centrodestra”.

Sempre per il Pd, è intervenuto Domenico Rossi, ricordando che “12mila firme sono state raccolte in Piemonte in 21 Comuni con 40 associazioni, medici e psicologi che conoscono bene il dramma delle famiglie rovinate dal gioco d'azzardo, spesso le più povere. Il volume d'affari in 5 anni è cresciuto di 5 volte”.

La dem Monica Canalis nel corso del dibattito in Aula ha lanciato un appello alla maggioranza “perché non rimanga indifferente. I ludopatici e le loro famiglie finiscono sul lastrico. Non siamo contro la libertà delle imprese ma siano in favore della salute”.

Per Sean Sacco del Movimento cinque stelle il “gioco d'azzardo genera flussi di denaro incontrollabili, non c'è tracciamento per un mercato milionario. I sindaci sono in difficoltà nella gestione delle persone affette da ludopatia, dovremmo trasferire a loro i maggiori introiti”.

Andrea Cane (Lega), relatore della proposta di legge dei Comuni, rammenta all'uditorio che dal mese di marzo c'è una campagna di comunicazione della Regione Piemonte contro il gioco d'azzardo ed anche diverse iniziative sul territorio per prevenire la patologia”, per poi invitare l'assemblea a respingere la proposta di legge.

Immediata la replica di Bertola: “Conosco bene la campagna 'Non è un bel gioco', potremmo chiedere a coloro che la realizzano che cosa pensano della vostra legge. I giocatori patologici non sono pochi: quelli seguiti sono pochissimi, la maggior parte non chiede nemmeno aiuto”.

Sarno invece precisa: “In realtà i Comuni che hanno sottoscritto la proposta di legge non sono 5 ma 21, e due sono di centrodestra. La campagna di comunicazione è stata fatta nei Comuni ma i cittadini trovano l'offerta di gioco d'azzardo molto diffusa sul territorio”.

Fra i commenti bisogna riportare anche quello del leghista Alberto Preioni, che in Aula, secondo quanto riportato dai resoconti, ha affermato l'intenzione di votare a favore delle Pdl “ per salvaguardare 5mila persone che lavorano nelle imprese legali del gioco d'azzardo. Il gioco va gestito in maniera proporzionata e i ludopatici che non sanno gestirsi vanno curati”.

Di entrambe le proposte di legge è stato respinto l'articolo 1, cosa che ha poi fatto decadere interamente i due testi.

I COMMENTI DOPO IL VOTO – A qualche ora di distanza dal voto, Facebook ha accolto i commenti di alcuni dei consiglieri regionali piemontesi intervenuti anche in Aula.

Bertola ad esempio scrive: “Una proposta di legge di iniziativa popolare e una proposta di legge degli Enti locali liquidate frettolosamente dal centrodestra, una chiara mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini che hanno posto la propria firma e anche nei confronti dei soggetti che l’hanno presentata.

Associazioni del terzo settore, ma anche sindaci, figure istituzionali, che quotidianamente hanno a che fare con persone e famiglie afflitte dalla dipendenza patologica dal gioco d’azzardo.

Allo stesso modo questa maggioranza ha affossato senza pensarci due volte una legge votata all’unanimità, la legge 9 del 2016, una legge di tutti e un esempio per le altre regioni italiane nella lotta contro il gioco d’azzardo patologico, perché partiva dall’esigenza di risolvere questo problema, una legge che aveva restituito ottimi risultati, documentati dallo stesso Ires Piemonte.

La legge 9 del 2016 aveva avuto un impatto considerevole sui volumi di gioco e sulle perdite dei piemontesi e un impatto prossimo allo zero, secondo l’Istituto del Lavoro, nei confronti dei posti di lavoro a rischio.

C’erano tutte le ragioni quindi per mantenere questa legge come oggi ci sono tutte le ragioni per accogliere la proposta di iniziativa popolare e per riprendere la discussione su un dramma che coinvolge migliaia di cittadini piemontesi”.

Sulla pagina di Canalis invece si legge: “La maggioranza di centrodestra del consiglio regionale del Piemonte ha bocciato la proposta di legge di iniziativa popolare sul contrasto al gioco d’azzardo patologico, che aveva raccolto più di 12.000 firme.

C’è stata totale indifferenza verso questa massiccia mobilitazione dal basso, che ha coinvolto negli anni singoli cittadini e decine di associazioni, di ambito sanitario, sociale e della legalità.

La destra può essere indifferente al dolore e all’impoverimento delle famiglie delle persone affette da questa patologia, ma noi non smetteremo di denunciare che il suo aumento è determinato dall’aumento dell’offerta di gioco e continueremo la nostra opera di sensibilizzazione.

Le attività economiche devono essere regolate per non nuocere alla salute e al benessere della popolazione. Non si può lucrare sulla pelle delle persone più vulnerabili”.

 

LA LEGA RISPONDE ALLE CRITICHE - In risposta alle proposte di modifica alla legge regionale 19/2021 sostenute dal centrosinistra in materia di contrasto alle ludopatie, arriva la risposta dei consiglieri della Lega. “La Lega si è posta in prima linea per garantire che le Pdl n° 227 e n° 228 non venissero approvate.
Tali proposte di legge, sostenute da esponenti del Pd e M5S, avevano l'obiettivo di aumentare il potere di ordinanza dei sindaci al fine di limitare ulteriormente questo tipo di attività mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro”.
Il consigliere regionale Andrea Cerutti ha manifestato la sua soddisfazione per il risultato raggiunto, affermando: "Già nel 2016 la Sinistra con la Giunta Chiamparino aveva messo a rischio migliaia di posti di lavoro. Fortunatamente il comparto del gioco legale è stato salvato grazie all'approvazione della legge regionale 19/2021 fortemente voluta dalla Lega.
Ancora una volta, abbiamo ribadito la nostra dedizione nel proteggere il settore del gioco legale, l'economia territoriale e i diritti dei lavoratori dell'indotto".

 

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