“Abbiamo trovato una commissione molto attenta, sensibile alla nostra interlocuzione, dimostrato sia dalla quantità sia dalla qualità delle domande fatte. Abbiamo fornito uno spaccato della filiera del gioco, ed evidenziato l'importanza che le società di gestione hanno a livello politico-territoriale, come dimostra il 'caso Puglia'. Ho chiesto ai consiglieri un atto di coraggio nell'affrontare una problematica esistente attraverso l'utilizzo di dati scientifici al fine di tutelare le fasce più deboli, gli occupati, le aziende di gestione che garantiscono il presidio legale nel territorio e sono un baluardo nella lotta al gioco illegale e alle organizzazioni criminali. Questo atto di coraggio è stato recepito dalla commissione, tant'è che ci ha chiesto ulteriori documentazione per legiferare nel modo più corretto”.
Massimo Orlandini vicepresidente dell'associazione As.Tro, commenta a Gioconews.it l'esito dell'audizione
sul testo unico sul gioco tenutasi oggi, 31 ottobre, alla commissione Sanità del Consiglio regionale della Sardegna.
“I dati raccolti nelle regioni dove sono già in vigore norme simili, come il Piemonte, hanno dimostrato che limitando un solo segmento dell’offerta di gioco, la domanda si sposta verso apparecchi illegali. Gli spazi lasciati liberi dal gioco autorizzato dallo Stato sono stati occupati da prodotti illeciti, gestiti da persone o addirittura gruppi criminali che ovviamente non tengono conto dei regolamenti in materia. Senza dimenticare che dove l’offerta di slot è stata limitata, la raccolta ha cambiato direzione ed è andata verso altre tipologie di gioco”, prosegue Orlandini, che ha quindi ricordato le recenti ricerche scientifiche come il documento Eurispes e lo studio dell’Istituto superiore di Sanità (ISS), dove è emersa la scarsa efficacia del “distanziometro” nella prevenzione del Gap. “È necessario tenere conto degli ultimi studi in materia di dipendenza da gioco, senza pregiudizi. L’approccio al problema della ludopatia va fatto con strumenti coraggiosi, innovativi ed efficaci, sia per salvaguardare i soggetti a rischio, sia per mantenere i livelli occupazionali e tutelare i lavoratori del settore, altro aspetto importantissimo”. Durante l’audizione, As.Tro ha quindi proposto un modello diverso per il contrasto al gioco patologico: “L’innalzamento del livello qualitativo dei luoghi in cui si gioca e dell’offerta attraverso la formazione degli operatori dei punti di gioco e la sensibilizzazione dell’utenza, l’istituzione di un fondo per il welfare alimentato con una quota parte dei proventi provenienti dal gioco e l’elevazione della sicurezza del prodotto da gioco attraverso l’innovazione tecnologica”.
All'incontro di oggi erano presenti anche i
rappresentanti di Sapar con il presidente nazionale, Raffaele Curcio, e il delegato regionale
Walter Moro, che ci dice: "Siamo riusciti a dare un quadro esaustivo della nostra situazione e ci sembra che i consiglieri abbiano recepito le nostre osservazioni: abbiamo sottolineato che i distanziometri anche in base agli ultimi studi pubblicati (come quelli
dell'Istituto superiore di sanità e
dell'Eurispes, Ndr) non sono efficaci e abbiamo chiesto di eliminare dagli ambiti di applicazione della normativa i comma 7, gli apparecchi da gioco senza vincita in denaro. Spero che ci riconvochino presto”.
Da parte sua, il presidente Sapar, Raffaele Curcio, aggiunge: “L’incontro è stato positivo perché abbiamo esposto verbalmente le problematiche del settore degli apparecchi da intrattenimento e consegnato ai membri del consiglio un’ampia documentazione con le nostre osservazioni sul testo unificato. Spero che questo dialogo fra istituzioni e associazioni di categoria sia propedeutico per concertare una norma che vada nella direzione della tutela del giocatore, delle aziende del comparto e della legalità sul territorio”.
GLI ALTRI INTERVENTI - A intervenire nel parlamentino presieduto da Mondo Perra (Upc-Psi) anche la presidente dell’ordine degli psicologi della Sardegna, Angela Quaquero, che ha salutato con favore la proposta normativa auspicandone l’approvazione anche alla luce delle implicazioni sociali delle patologie legate alle dipendenze, in generale, ed al gioco d’azzardo, in particolare.
Il direttore dell’Anci, Umberto Oppus, ha dichiarato il sostegno dell’associazione degli Enti Locali ed ha evidenziato la carenza di disposizioni puntuali ed efficaci che supportino i Comuni nelle azioni di prevenzione e contrasto dei disturbi da gioco d’azzardo.
Tra gli addetti del settore, i rappresentanti dei rivenditori di tabacchi, Matteo Boi (sindacati totoricevitori sportivi) e Massimo Farris (federazione italiana tabaccai) che, mostrando favore per l’introduzione di nuove norme che limitino i giochi elettronici d’azzardo, hanno raccomandato valutazioni attente anche in considerazioni delle funzioni di servizio che le rivendite di tabacchi e le ricevitorie sportive esercitano nei piccoli centri della Sardegna.