Non è la prima volta che lo scriviamo. Dopo l'ondata, dal 2012 in poi, di leggi regionali per la prevenzione del Gap e la riduzione delle aree in cui è ancora possibile l'offerta di gioco legale, con i ben noti effetti sull'occupazione del settore, da qualche mese si assiste ad un trend inverso: la proposta di proroghe o modifiche alle normative vigenti.
Prima la Liguria, ufficialmente in attesa dell'attuazione del riordino nazionale deciso in Conferenza unificata Stato-Regioni nel 2017, poi la Puglia, l'Abruzzo, le Marche, il Veneto, e presto, probabilmente, il Piemonte, la Campania e la Basilicata.
Non è da meno la Sardegna, che attraverso il
capogruppo della Lega Dario Giagoni chiede, apparentemente, di stringere ulteriormente le maglie, attraverso una proposta di legge che vuole
cambiare il testo dell'articolo 12 della normativa vigente, comprensivo di un distanziometro di 500 metri, per misurare la distanza delle attività di gioco dai cosiddetti "luoghi sensibili" in linea d’aria e non per il "percorso pedonale più breve",
come previsto finora.
Apparentemente più restrittiva, ma non per il consigliere regionale del Partito Democratico, Piero Comandini, firmatario della proposta presentata nella scorsa legislatura, divenuta legge regionale n. 2/2019, che dichiara lapidario: "Prima rendiamo la legge esecutiva e poi ne valutiamo gli effetti.
Il ruolo della Giunta Regionale è quello di rendere esecutive le leggi che il consiglio regionale approva, mi sento di ricordarlo a chi, forse per inesperienza, non ha colto questo aspetto molto importante.
È doveroso fare qualche precisazione: la normativa è scaturita dal fatto che ogni comune, per cercare di arginare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, adottava numerose ordinanze e regolamenti, si è cercato quindi di fornire una normativa unitaria su tutto il territorio regionale".
Comandini quindi sottolinea: "La legge si basa su alcuni punti molto importanti, tra questi ci sono la limitazione degli orari di apertura delle sale da gioco, le distanze minime dai luoghi sensibili, infatti la legge predispone il divieto di apertura di sale da gioco e la nuova istallazione di apparecchi da gioco art. 110 Tulps, in locali che si trovino ad una distanza inferiore ai 500 metri, misurati per la distanza pedonale più breve, dai luoghi sensibili, (istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture operanti in ambito sanitario o socio-sanitario, luoghi di aggregazione giovanile e oratori ecc…). La giunta regionale, entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge, avrebbe dovuto determinare le distanze tenendo conto della densità demografica dei Comuni. Detto questo, le leggi prima di essere modificate, vanno applicate per riscontrarne gli effetti, positivi e negativi, e l’organo preposto a rendere esecutiva una legge regionale è la giunta regionale che avrebbe dovuto deliberare in merito, ne deduco che qui non si vuole migliorare una legge ma si vuole nascondere l’inefficienza della Giunta stessa con una trovata, quella della distanza calcolata in linea d’aria, che non regge visto che è scritto a chiare lettere che i 500 metri devono essere calcolati per la distanza pedonale più breve".
"E visto che ci siamo - prosegue Comandini - ricordo alla Giunta che: il piano regionale 2017 del gioco d’azzardo patologico viene implementato e rivisto ogni due anni (art. 3), e visto che il 2019 sta volgendo al termine, forse sarebbe il caso di non perdere tempo a modificare una legge che aspetta solo di essere applicata; all’interno della legge viene istituito il logo regionale, 'No Slot – Regione Sardegna', la giunta regionale avrebbe dovuto definire, entro 90 giorni dall’entrata in vigore, le caratteristiche grafiche e approvare il manuale di utilizzo del logo (art. 9); la giunta regionale entro il 31 marzo di ogni anno dovrà presentare al Consiglio una relazione sull’attività svolta in materia nel corso dell’anno precedente (art. 11) inoltre, l’Osservatorio regionale del disturbo da gioco d’azzardo, tra le altre cose, coordina e monitora l’attuazione del Piano regionale del gioco d’azzardo patologico (art. 4); la Regione deve istituire la 'Giornata regionale contro il disturbo da gioco d’azzardo' quale occasione per sensibilizzare sui rischi correlati al gioco e la data definita dalla giunta regionale entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge (art. 6); inoltre viene riconosciuto il ruolo dell’istituzione scolastica per contrastare il fenomeno del Gap e della possibilità di introdurre nelle scuole campagne di comunicazione per presentare agli studenti i rischi connessi al gioco, è prevista la possibilità di prevedere specifiche iniziative formative per il personale scolastico. (art. 16), infine, la Regione sostiene le attività delle associazioni e delle organizzazioni di volontariato impegnate nella presa in carico delle problematiche correlate al gioco d'azzardo e alla sensibilizzazione sull'uso responsabile del denaro, il tutto in sinergia all’attività dell’Azienda per la tutela della salute (art. 17)".
Il consigliere quindi assesta il colpo finale: "Mi sembra che il ritardo con cui la giunta regionale agisca, sia cronico, materiale per lavorare c’è ne tanto, l’impegno economico per il 2019, per la cura della ludopatia, è di circa 1.300.000 euro, la legge va applicata con la massima urgenza, senza perdere ulteriore tempo".