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Lollobrigida (Masaf): 'Il settore ippico in Italia è fermo da 20 anni'

29 novembre 2022 - 15:05

Nell'audizione davanti alle commissioni Agricoltura di Camera e Senato il ministro Lollobrigida parla di un settore che 'in questi 20 anni non si è evoluto per niente, e va efficientato'.

Scritto da Daniele Duso
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"L’ippica ricalca le stesse attività di 20 anni fa, quando è stato sciolto l’Unire e passate le competenze al ministero". Così il ministro dell'Agricoltura, sovranità alimentare e forestale, Francesco Lollobrigida, intervenuto in audizione di fronte alle commissioni riunite Agricoltura di Camera e Senato martedì 29 novembre, per presentare le linee programmatiche del proprio mandato.

"Il ministero, evidentemente, era meno abituato a gestire il settore di chi lo aveva gestito per anni", continua Lollobrigida, "così il settore in questi 20 anni non si è evoluto per niente. Va fatto un efficientamento che lo renda centrale, con una ridefinizione delle spese".

E aggiunge la sorpresa dopo aver scoperto che "l’ippica non è uno sport, è spettacolo, mai l’avrei immaginato", aggiungendo che "spero si possa definire presto come sport associato, perché per me questa è una grande contraddizione: perché l’automobilismo è uno sport e l’ippica non lo è?".

"Si tratta di un settore che portava anche un grande introito allo Stato dalle scommesse, prima che questo venissero ampliate. Da quando le scommesse si possono fare dovunque, anche da casa, il settore ha perso centralità, ma noi spendiamo per questo settore per gli stessi strumenti che utilizzavamo già 20 o 30 anni fa", rimarca il ministro.

Lollobrigida uspica infine "una ridefinizione che serve anche per i 43 ippodromi italiani, che forse possono essere inseriti nel tessuto sociale, valorizzando attività come l’allevamento, ma anche quelle di driver e fantini italiani, che sono tra i migliori al mondo, e vincono dappertutto, in Paesi dove l’ippica è ancora un’attività centrale".

Tre gli interventi che fanno seguito all'intervento del ministro Lollobrigida segnaliamo quello di Stefano Vaccari (Pd), che in merito all'ippica sottolinea: "Crediamo che si possa fare un passo in avanti premiando l’innovazione e la multidisciplinarità degli impianti".

Raffaele Nevi (FI) ricorda come si sia discusso molto sull’ippica nel corso della scorsa legislatura. "Eravamo arrivati a dotare l’ippica di una governance forte all’interno del ministero proprio per sopperire a quelle problematiche che anche lei (il ministro, Ndr) ha evidenziato, e vorremmo sapere la sua posizione in merito”.

Maria Chiara Gadda (Iv) sull’ippica rivolge al ministro una domanda secca: “Cosa significa ridefinizione?”. E aggiunge che “credo sia uno dei settori più bistrattati nel corso di questi anni. La direzione presso il ministero è un aspetto importante, ma non basta a colmare alcune lacune, che vanno colmate semmai con una buona definizione dei pagamenti e di risposta al settore”.

“Sicuramente bisogna lavorare sugli investimenti", chiude Gadda, "e anche su questo abbiamo già chiesto una calendarizzazione in commissione. Ho presentato, nel corso della scorsa legislatura, una proposta di legge (ripresentata anche in quella attuale, Ndr) non tanto per arrivare a una riforma del settore, ma almeno per arrivare a una definizione puntuale di cosa è attività agricola e cosa è ippica, perché anche da questo ne derivano implicazioni non solo fiscali, ma anche legate al rapporto con il territorio”.

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