“I costi sociali del gioco d’azzardo problematico sono stati calcolati nell’ordine dei 2,7 miliardi di euro. Questo è il dato finale a cui è giunta la seduta congiunta delle commissioni regionali Sanità e politiche sociali e Attività produttive, istruzione, formazione e del Comitato paritetico di Controllo e valutazione”.
È quanto si legge nella relazione con cui Barbara Mazzali, consigliere di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia e presidente del Comitato paritetico di Controllo e valutazione, ha introdotto la presentazione del rapporto sui costi sociali del gioco d’azzardo patologico a seguito dell’approvazione della legge regionale pubblicata dall'Università Milano Bicocca a giugno ed esaminata ieri, 11 dicembre.
“Ci è apparso subito chiaro che quello che ci apprestavamo a valutare era un percorso molto articolato e che trattava di uno dei problemi più sentiti in questi tempi: quello del gioco d’azzardo, ma più in generale delle dipendenze patologiche che, in varie forme, affliggono la società contemporanea senza confini di territorio, di età, di condizione sociale, economica, di istruzione.
Dalla relazione esaminata abbiamo appreso dati preoccupanti come ad esempio il numero degli assistiti nel 2017: 2.670 giocatori patologici, con un incremento dal 2013 del 41 percento. È emerso che incentivare gli esercizi economici a disinstallare gli apparecchi di gioco non è così semplice e per il momento, la riduzione dell’Irap non sembra aver funzionato come si era sperato. Ci è apparso subito chiaro che occuparsi del gioco d’azzardo patologico significa occuparsi di molte dimensioni sociali, sanitarie, economiche che si intrecciano fra loro”, sottolinea Mazzali.
“I ricercatori hanno anche portato dati allarmanti sui costi sociali. I costi sanitari sono stimati tra i 50 e i 60 milioni di euro all’anno. I costi di mancata produttività e disoccupazione causata dalla dipendenza da gioco arrivano a circa 500 milioni di euro. I costi delle rotture familiari e finanche dei suicidi sono di circa 300 milioni e quelli legali di 485 milioni.
Regione Lombardia,
come ha detto anche l’assessore Bolognini, è pronta a fare la sua parte come ha già fatto nel 2018, stanziando quasi
2 milioni di euro per gli interventi educativi nelle scuole e curando le campagne di informazione, i controlli di vigilanza e le azioni no slot”, conclude il presidente del Comitato paritetico di Controllo e valutazione.