Dopo una prima parte della sua vita dedicata allo sport, in particolare allo sci alpino, con un ricchissimo albo d’oro che comprende anche una medaglia d’argento ai Campionati mondiali di Sci alpino del Sestriere nel 1997, Lara Magoni scende in politica con Fratelli d’Italia, diventando prima consigliere regionale in Lombardia, quindi senatrice della Repubblica italiana e in seguito assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda della Regione Lombardia, seguita dalla più recente carica di sottosegretario con delega Sport e Giovani sempre in Lombardia.
Ora inizia l’impegno a Strasburgo, dove Lara Magoni arriva con idee chiare, ricordando l’esperienza formativa che le ha consentito lo sport.
In campagna elettorale lei ha rimarcato l’importanza dello sport, anche come pratica di aggregazione per i più piccoli. Ha già pensato a qualche iniziativa da proporre a Bruxelles?
“Assolutamente sì! Lo sport non è solo una questione di salute fisica, ma è un potente strumento di integrazione sociale e crescita personale, soprattutto per i più giovani. A Bruxelles proporrò iniziative che incentivino l'accesso allo sport per tutti i giovani e i bambini, indipendentemente dal loro background socioeconomico. Intendo lavorare per ottenere fondi europei dedicati a programmi sportivi che promuovano eventi che uniscano ragazzi di diversi Paesi, creando legami e amicizie attraverso il gioco e la competizione sana. Sono convinta che l’Europa possa riservare diverse opportunità in tal senso e ci lavorerò con passione.”
Lei ha sempre sottolineato anche l’importanza del legame con il territorio, quali sono le tematiche che vorrebbe evidenziare maggiormente?
“Il legame con il territorio è fondamentale. A Bruxelles, voglio portare avanti tematiche che rispecchiano le esigenze delle nostre comunità locali e quelle montane, come lo sviluppo sostenibile, la tutela delle tradizioni e delle identità culturali locali, e il sostegno alle piccole e medie imprese che sono il cuore pulsante delle nostre economie. Inoltre, mi impegnerò per migliorare le infrastrutture e i servizi locali, garantendo che le risorse europee siano utilizzate in modo efficace per migliorare la qualità della vita dei cittadini.”
Tornando a parlare di sport, anni fa, a Bergamo, la sua città di provenienza, proprio dei campioni dello sport (i calciatori dell’Atalanta) hanno partecipato attivamente a una iniziativa di prevenzione della ludopatia. Quanto può fare lo sport per promuovere messaggi positivi? Può bastare l’esempio ‘dal campo’ o, a suo parere, funzionano maggiormente gli incontri diretti?
“Lo sport ha un impatto straordinario nel promuovere messaggi positivi, grazie alla visibilità e all'influenza che gli atleti hanno sui giovani. L'esempio 'dal campo' è potente e può ispirare molti, ma gli incontri diretti aggiungono un valore inestimabile. Questi momenti di interazione personale permettono di affrontare tematiche delicate come la ludopatia con maggiore profondità, creando un dialogo aperto e sincero. Pertanto, ritengo che la combinazione di esempi pubblici e incontri diretti sia la chiave per un vero cambiamento.”
Nel 2018 lei era tra i firmatari di disegno di legge (di Stefano Bertacco) per la prevenzione e il contrasto del gioco d'azzardo patologico. Quest’anno il Governo ha avviato una riforma organica del settore del gioco pubblico che mette al centro la tutela dei giocatori. La misura al momento ha riguardato il gioco online (letteralmente esploso nel post pandemia), ritiene che in essa siano state considerate tutte le tematiche inserite nel Ddl?
“La riforma del settore del gioco pubblico è un passo importante, ma è cruciale che tutte le tematiche del Ddl Bertacco siano affrontate con la massima attenzione. La prevenzione e il contrasto del gioco d'azzardo patologico richiedono misure forti e ben strutturate, soprattutto in un'era in cui il gioco online è in rapida crescita. È essenziale che la riforma includa non solo la tutela dei giocatori, ma anche misure di educazione e sensibilizzazione, supporto per chi è affetto da ludopatia, e una regolamentazione rigorosa della pubblicità del gioco.”
È innegabile che dal gioco pubblico arrivino allo Stato anche risorse economiche importanti. Lei cosa pensa del fatto che alcuni esponenti sportivi nazionali chiedano un contributo dal mondo del gioco per promuovere l’attività sportiva?
“L'idea di destinare una parte dei proventi del gioco pubblico per promuovere l'attività sportiva è interessante e merita attenzione. Lo sport può giocare un ruolo chiave nella prevenzione delle dipendenze, offrendo alternative sane e costruttive. Tuttavia, è fondamentale che questa misura sia implementata con trasparenza e responsabilità, assicurandosi che i fondi siano effettivamente utilizzati per promuovere attività sportive e non solo per coprire deficit di bilancio. L'obiettivo deve essere quello di creare un circolo virtuoso, dove i proventi del gioco aiutano a costruire una società più sana e attiva.”
Nell’ambito della riforma del gioco pubblico, dopo aver pensato al gioco online il Governo sta ora predisponendo il riordino del gioco fisico. Nel corso dei vari incontri i rappresentanti degli Enti locali hanno avanzato la proposta di una ridistribuzione dei proventi del gioco anche a Regioni e Comuni. Come considera questa eventualità?
“La ridistribuzione dei proventi del gioco a Regioni e Comuni potrebbe rappresentare una grande opportunità per sostenere progetti locali e rispondere alle esigenze specifiche dei territori. È una misura che, se gestita con trasparenza e rigore, potrebbe contribuire significativamente allo sviluppo locale, migliorando servizi e infrastrutture. Tuttavia, è cruciale che tali fondi siano monitorati attentamente per evitare abusi e garantire che siano destinati a iniziative che realmente migliorano la qualità della vita delle comunità.”
Il disegno di legge di Bertacco, del quale abbiamo parlato più sopra, prevedeva anche delle limitazioni alla pubblicità del gioco. Qual è la sua posizione su questo argomento per tanti aspetti controverso, che se da una parte limita la promozione del gioco, dall’altra toglie la possibilità alle aziende del gioco legale di far conoscere la loro offerta?
“La pubblicità del gioco è un tema complesso e delicato. Da un lato, è necessario limitare la promozione del gioco per proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione, soprattutto i giovani, dall'insorgenza di comportamenti patologici. Dall'altro, è importante non penalizzare eccessivamente le aziende del gioco legale, che operano nel rispetto delle regole. La mia posizione è quella di trovare un equilibrio: regole chiare e rigorose che limitino la pubblicità invasiva e ingannevole, ma che permettano alle aziende di far conoscere la loro offerta in maniera responsabile e trasparente.”
Chiudiamo parlando ancora di Europa, dove lei si appresta a vivere una nuova esperienza politica, peraltro assieme a un nutrito gruppo di colleghi di Fratelli d’Italia. Quali sono le sue aspettative? Quali sono i punti fermi sui quali si baserà la sua attività a Bruxelles?
“Le mie aspettative per questa nuova esperienza politica a Bruxelles sono alte e motivate dal desiderio di portare avanti il nostro programma con determinazione. I punti fermi della mia attività saranno la difesa dei valori e delle tradizioni italiane, la promozione di politiche che favoriscano la crescita economica sostenibile, il sostegno alle famiglie e alle piccole e medie imprese, e una forte attenzione alle questioni sociali, come l'inclusione e la tutela dei diritti. Nello specifico della mia attività, grazie alla mia esperienza in Regione Lombardia, sarò attenta promotrice di iniziative a sostegno dei giovani. In tal senso credo che lo sport possa essere un grande veicolo di valori positivi e, al contempo, creare opportunità per i territori, anche e soprattutto montani. Lavorerò con i miei colleghi per fare in modo che la voce dell'Italia sia forte e rispettata in Europa, contribuendo alla costruzione di un'Unione più equa e solidale.”