La settimana della politica si chiude qui, nella giornata di oggi, sabato 28 ottobre, non è previsto alcun passo avanti per la Manovra di bilancio.
Troppo fiducioso il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, quando ha definito il provvedimento "cosa fatta", lasciando intendere che il testo della Manovra avrebbe dovuto arrivare alle Camere fra ieri, 27 ottobre, e oggi, partendo dal Senato.
La realtà è che l'accordo finale tra i partiti di maggioranza ancora non c'è. Si dovrà attendere almeno lunedì 30, quando è in programma il vertice di maggioranza (sarà decisivo?). Restano, ad oggi, diversi nodi da sciogliere all'interno della maggioranza: pensioni e fisco su tutti.
Lunedì 30 ottobre, non oggi dunque, i lavori del Senato riprenderanno con le comunicazioni del Presidente sul disegno di legge di bilancio.
Dopo le comunicazioni del Presidente, il Ddl di bilancio sarà assegnato in sede referente alla 5ª commissione permanente, competente per i temi di Programmazione economia e Bilancio, e alle altre commissioni in sede consultiva. Da quel momento avrà inizio la sessione di bilancio.
Le Commissioni dovranno trasmettere i propri rapporti alla commissione Programmazione economica e Bilancio entro venerdì 10 novembre, affinché questa possa riferire all'Assemblea a partire dal pomeriggio di lunedì 27 novembre.
Il termine di presentazione degli emendamenti al disegno di legge di Bilancio sarà stabilito in relazione ai lavori della commissione Programmazione economica e Bilancio.
Sempre la prossima settimana dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri il decreto per l'attuazione della legge delega per la riforma fiscale legato al gioco online, a sua volta legato al ventilato bando di gara per il rinnovo delle concessioni online che, si era detto, sarebbe stato anticipato al 2024 e inserito nel testo della legge di Bilancio. A copertura, parziale, dell'impianto della legge, visto che il costo delle concessioni online a bando potrebbe salire a 6 milioni di euro l'una, se non di più. Un costo che sarebbe comunque inferiore agli 8-10 milioni di cui si parlava alla fine di agosto.