"La compartecipazione degli enti locali al gettito derivante dal gioco per me è solo di natura tecnica, essendo questi enti coinvolti direttamente."
Lo afferma, cercando di spegnere un'interpretazione a suo dire sbagliata, diffusa in settimana, attorno alla sua proposta. Marcello Minenna, direttore generale dell'Agenzia delle accise, dogane e monopoli, nella seconda parte della sua audizione da parte della commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico istituita in Senato e che si tiene oggi 18 novembre.
Come si ricorderà, infatti, il 10 novembre all'intervento del Dg in commissione era seguita una lunga e articolata serie di domande poste dai senatori che hanno spinto il presidente Mauro Maria Marino (Italia Viva) a chiedere a Minenna di ritornare.
Il senatore Cangini, e poi Lannutti, avevano chiesto precisazioni sui giochi senza vincita in denaro previsto dall'art. 110 comma 7 del Tulps, e dunque sugli effetti della nuova regolamentazione del puro intrattenimento, che impone agli apparecchi senza vincita in denaro di essere dotati di omologa, nullaosta di distribuzione e nullaosta di messa in esercizio dal 1° gennaio 2022. "Il comma 7", spiega Minenna, "articola questo tipo di giochi su varie lettere, che vanno dalle cosiddette ruspe (lettera A) che videopoker (B), videogiochi (C), il biliardino e i ticket redemption (C bis) e macchine di questo tipo con gioco a tempo (C ter). Anche queste macchinette possono essere utilizzate in maniera critica. Si tratta di macchine che possono essere poste nelle sale giochi, nei bar e in altri luoghi pubblici. Lo scorso anno queste macchinette sono state declassate affidandole alla competenza di Adm (dal Decreto ministeriale si è passati alla determina direttoriale), che si è poi mossa per imporre una serie di regole. Forse siamo stati troppo efficienti dicendo agli operatori che dal 1° gennaio 2022, ci sarà l'avvio di un nuovo percorso che porti queste macchinette sotto una disciplina. Adm fa degli open hearing, con tutti gli operatori, raccogliendo le osservazioni per definire un transitorio un po' più lungo. Purtroppo fino al 2003 i prodotti delle macchine senza vincita in denaro non erano regolamentate".
"Non abbiamo un report", spiega Minenna rispondendo a Endrizzi che chiede informazioni sui numeri relativi alle criticità legate ai comma 7, "ma potremmo crearne uno con i dati raccolti di volta in volta".
Passando quindi alla risposta a De Bertoldi, Minenna spiega che "c'è stata una strana evidenza di utilizzo i tessere sanitarie. La situazione di questa stratificazione normativa comporta che oggi gli organi dello Stato che si devono occupare della regolamentazione del gioco pubblico sono messi in una situazione angolare.
In risposta a una nota stampa di Mirabelli, Minenna parla della sua proposta di inserire un'ipotesi di partecipazione al gettito derivante dal gioco di comuni o regioni spiegando che "ciò non automaticamente mira ad aumentare la presenza di gioco per fare cassa. La mia era una questione tecnica, poiché quella parte di valutazione compete anche a comuni e regioni, quindi sarebbe doveroso coinvolgere anche questi enti nella discussione".
Ancora in risposta al vicepresidente della commissione Endrizzi, Minenna ricorda l'esito positivo dei controlli effettuati durante i due lockdown: per quanto riguarda il gioco fisico, 2.300 nel primo e 6.000 nel secondo, cui aggiungere i controlli daq remoto. "Le irregolarità maggiori - segnala il Dg - si sono registrate tra gli operatori con concessione online che invece offrivano anche gioco fisico". E un focus sul distanziometro: "Esso non nasce per calmierare l'offerta ma per tutelare dei punti sensibili. Sulla individuazione di essi c'è stata una eterogeneità di definizioni e auspico dunque che l'individuazione possa tornare in sede centrale, così da avere una disciplina uniforme e omogenea. Su questo tipo di operatività, l'Agenzia è ben carrozzata e la può affrontare in maniera sistematica, informatizzata e omogenea".
Il direttore generale dà riscontro anche alle sollecitazioni del segretario della commissione Gianni Pittella (Pd), ricordando come durante la pandemia abbia ricevuto delegazioni di lavoratori. "Si deve tenere conto della dignità che è doveroso dare a chi lavora e opera in questo settore in maniera legittima regolare", e tra i problemi da affrontare cita anche "il rapporto con il sistema bancario. Noi, come Agenzia che detiene i dati del gioco, siamo un soggetto quasi costituzionalmente deputato a essere controparte. Non so se la soluzione potrà essere una società in house che possa garantire al settore il giusto collegamento con gli istituti bancari, oppure un'attivitèà di protocollazione, ma sicuramente è un tema che va tenuto nella giusta considerazione, quello del legame tra questo pezzo di economia legale che raccoglie denaro e la finanza. Da parte nostra, ci siamo fatti promotori di tavoli con l'Abi e con la Banca d'Italia, ma sono problematiche che in sede più strutturata e istituzionale potrebbero trovare soluzione".
Puntuale anche la risposta al senatore della Lega Stefano Candiani: "Credo che l'Italia in materia di gioco sia un punto di riferimento in Europa. Sul match fixing siamo stati ritenuti 'il' riferimento e anche la Convenzione di Macolin nasce con il nostro contributo e con la nostra esperienza. Abbiamo potuto realizzare la nuova app sul gioco legale perché la struttura dei dati è molto robusta e di elevata qualità, grazie al partner tecnologico di Stato che è Sogei". Tuttavia, "le difficoltà sul gioco online ci sono e prima o poi si incroceranno non solo con il dark web, ma anche con le criptovalute".
Minenna ricorda infatti di aver "già rappresentato in alcune occasione che l'attuale normativa che sta portando Adm a fare le gare di gioco a distanza deve essere rivista, altrimenti faremo una gara con dei requisiti che magari quando erano stati previsti erano giusti e ragionevoli, ma ora riducono solo il gioco online e pongono qualche barriera in più all'entrata, rischiando di portare l'offerta in paesi neanche troppo lontani e che poi rincorreremo con i nostri strumenti, tipo l'oscuramento dei siti. Semmai, dobbiamo creare competizione e avviare strumenti di controlli sui residenti all'estero e di blocco dei siti".
A Roberta Toffanin, che propone l’emissione di uno scontrino digitale come ricevuta di gioco, Minenna risponde che la questione “parte da un presupposto di tracciamento del gioco, quindi sarebbe auspicabile come tracciamento dei flussi finanziari, antiriciclaggio”.
Rapida la risposta a Anna Carmela Minuto che chiede se la pandemia abbia allentato le attività criminali attorno al gioco, alla quale Minenna risponde citando Federico Cafiero De Raho che ha presentato dati che dicono purtroppo l’esatto contrario”..
In merito a quanto chiesto da Albert Laniéce posso dire che l’Agenzia ha interpellato gli operatori di settore, che hanno concordato nel proporre all’Agenzia di iniziare a pensare come casinò e ippodromi e altri soggetti possano essere riabilitati in una logica di un’offerta di gioco complessiva, in quanto strutture con una loro tradizione, esperienza e professionalità ritengo possano fare molto. Tuttavia, ricorda Minenna, “sui casinò la competenza è del ministero degli interni e degli enti locali”.
Al senatore Ortis, che chiede se sia possibile aumentare la percentuale di payout previsto per la Vlt, il dg di Adm risponde che il payout è ”imposto dalla legge 160, e per le Vlt è fissato ad un minimo dell’83 percento”. Ma poiché ill Preu, calcolato sull’intera raccolta, andava a inficiare gli introiti della filiera, si è andati a erodere i payout che, ricorda Minenna, “spesse volte sono state utilizzate per fare cassa”.
Endrizzi chiede disponibilità di Minenna a fare altre altri incontri su temi specifici, anche con tecnici dell'Agenzia (la risposta è positiva), in modo da poter approfondire meglio alcune questioni, sottolineando che “ci siamo finalmente sintonizzati sul fatto che la domanda è anelastica, tipica di tutti quei settori merceologici legati a dipendenze”.
Infine, imbeccato dal presidente Marino sulla gestione delle banche dati Minenna spiega che “sul tema interoperabilità c’è un lavoro importante con polizia e carabinieri, ma il tema chiave è la consultazione immediata del dato. Verificare direttamente, in tempo reale, i dati delle procure antimafia, ad esempio, potrebbe essere importante. L’indirizzo che sto dando all’interno dell’Agenzia è un’apertura delle nostre banche dati”.
“Penso che la disponibilità dimostrata da Minenna", ha chiosato il presidente della commissione Mauro Maria Marino, "sia al primo importante segnale di una collaborazione che si instaurerà tra questa commissione e l'Agenzia".