Nella legge delega europea anche una nota sulla pubblicità del gioco
Pubblicati in Gazzetta ufficiale i principi di attuazione della direttiva europea, che precisano alcune indicazioni relative anche al settore del gioco.
Scritto da Daniele Duso
È stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 97 del 23 aprile la Legge delega al Governo per il recepimento delle direttive dell'Unione europea. All’interno si trovano anche alcuni riferimenti al gioco, come nell’articolo 3, riferito alla regolamentazione della fornitura di servizi di media audiovisivi, in considerazione dell'evoluzione delle realtà del mercato, e nell'art. 23, sull'uso delle informazioni finanziarie.
In particolare, l'articolo 3 al punto g), invita a “prevedere che i fornitori di servizi di media, comprese le piattaforme social, forniscano agli utenti informazioni sufficienti in merito a contenuti, anche pubblicitari, che possano nuocere allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minori, ivi compreso il divieto di pubblicità relativa al gioco d'azzardo, prevedendo inoltre specifiche misure nei confronti di chi utilizza profili fittizi, di soggetti inesistenti o tramite l'appropriazione di identità altrui, al fine di alterare lo scambio di opinioni, per ingenerare allarmi o per trarre vantaggio dalla diffusione di notizie false”.
Un secondo rapido accenno al settore del gioco lo si trova all’articolo 23, che determina i principi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva Ue nell’agevolare l'uso di informazioni finanziarie e di altro tipo ai fini di prevenzione, accertamento, indagine o perseguimento di determinati reati. “Ferme restando le competenze del Nucleo speciale di polizia valutaria – riporta l’articolo di legge – la Guardia di finanza espleta le funzioni e i poteri di controllo sull'osservanza delle disposizioni di cui al presente decreto da parte dei soggetti convenzionati e agenti, nonché da parte dei distributori ed esercenti di gioco, ivi compresi quelli di prestatori di servizi di gioco con sede legale e amministrazione centrale in altro Stato comunitario, che operano sul territorio della Repubblica italiana”.