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Nomine governo Draghi: Minenna (Adm) verso la riconferma

16 marzo 2021 - 12:01

Il nuovo Governo, chiamato a rivedere i vertici delle Agenzie fiscali, pare intenzionato a riconfermare Marcello Minenna sullo scranno dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli.

Scritto da Daniele Duso
Nomine governo Draghi: Minenna (Adm) verso la riconferma

Ha tempo 90 giorni, il nuovo Governo, per confermare o meno i vertici delle Agenzie fiscali italiane. Stando a quanto riporta un articolo pubblicato oggi 16 marzo da Il Messaggero a sigla di A.Bas, la squadra di Mario Draghi avrebbe tuttavia già deciso per la conferma di Marcello Minenna al vertice dell'Agenzia delle dogane, così come una conferma sarebbe in arrivo per Ernesto Maria Ruffini all'Agenzia delle entrate. Unica variazione dovrebbe essere quella a capo dell'Agenzia del demanio, dove Antonio Agostini dovrebbe lasciare il posto a Alessandra Dal Verme.

Il cosiddetto spoil system, regolato dalla legge n. 145/2002, prevede che "le nomine degli organi di vertice e dei componenti dei consigli di amministrazione o degli organi equiparati degli enti pubblici, delle società controllate o partecipate dallo Stato, delle agenzie o di altri organismi comunque denominati, conferite dal Governo o dai Ministri nei sei mesi antecedenti la scadenza naturale della legislatura, computata con decorrenza dalla data della prima riunione delle Camere, o nel mese antecedente lo scioglimento anticipato di entrambe le Camere, possono essere confermate, revocate, modificate o rinnovate entro sei mesi dal voto sulla fiducia al Governo". Di fatto ogni Governo entrante può porre a capo dei principali enti pubblici delle persone di fiducia anche, come nel caso di Minenna e Ruffini, confermando i vertici in essere facendo una valutazione di merito.

Marcello Minenna, 49 anni, economista, dal 2007 responsabile dell'Ufficio analisi quantitative e innovazione finanziaria della Consob e poi, dal 2020, direttore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, è salito recentemente agli onori delle cronache per la gestione delle importazioni e esportazioni dei vaccini anti Covid, ma già nei mesi scorsi aveva fatto parlare di sé per le sue posizioni sui temi del gioco, mettendo in guardia, come è avvenuto qualche giorno fa nell'audizione di fronte alla commissione parlamentare antimafia, sul dilagare degli affari criminali legati al gioco, favoriti dalla chiusura del gioco legale che "ha traslato il giocatore verso un gioco illegale spesso legalmente vestito". Un fenomeno doppiamente negativo per lo Stato, visti i risultati anche sul piano fiscale: "nel gioco fisico si è passati da 75 a 40 miliardi di raccolta", ha riportato Minenna. Stando al Messaggero, anche con queste azioni si sarebbe guadagnato la riconferma.

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