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Dl rilancio: tassa 0,3% su scommesse, dietrofront su concessioni gioco

12 maggio 2020 - 08:28

Nell'ultima bozza del decreto Rilancio risultano depennate le proroghe delle concessioni di gioco mentre viene confermata la tassa sulle scommesse per il fondo 'salvasport', pari allo 0,3% della raccolta.

Scritto da Redazione
Dl rilancio: tassa 0,3% su scommesse, dietrofront su concessioni gioco

Nuova evoluzione per il testo del cosiddetto "decreto Rilancio" e nuove misure per i giochi.
Scorrendo l'ultima bozza che Gioconews.it ha potuto visionare, suscettibile di ulteriori modifiche, infatti si vede che è stato depennato l'articolo 168-bis, che introduceva la proroga delle concessioni di gioco online, scommesse e bingo, pare a causa della forte contrarietà del Movimento cinque stelle, mentre risulta confermata la tassa sulle scommesse ideata per finanziare lo sport italiano, messo in crisi dal lockdown per il contenimento del Covid-19.

Nel testo si legge: "Dalla data di entrata in vigore del presente decreto e sino al 31 dicembre 2022, una quota pari allo 0,3 per cento del totale della raccolta da scommesse relative a eventi sportivi di ogni genere, anche in formato virtuale, effettuate in qualsiasi modo e su qualsiasi mezzo, sia on-line, sia tramite canali tradizionali, come determinata con cadenza quadrimestrale dall’ente incaricato dallo Stato, al netto della quota riferita all’imposta unica di cui al decreto legislativo 23 dicembre 1998, n. 504, viene versata all’entrata del bilancio dello Stato per la successiva riassegnazione sul Fondo di cui al comma 1. Il finanziamento del predetto Fondo è determinato in misura comunque non inferiore a 40 milioni di euro per l’anno 2020, e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022".

Come si ricorderà, la nuova tassa sulle scommesse - nella bozza precedente prevista in una percentuale dello 0,75 sulla raccolta - ha suscitato le proteste di varie parti della filiera e delle organizzazioni rappresentative delle imprese e del commercio, a causa del pesante impatto che potrebbe avere sugli operatori, già provati da oltre due mesi di lockdown.

Ma nel testo entra anche un'altra disposizione, che riguarda, per quanto non così direttamente, il gioco, vale a dire la lotteria dei corrispettivi, o degli scontrini.

Il suo debutto slitta dal primo luglio 2020 al 1° gennaio 2021 e la relazione illustrativa spiega così la disposizione: "La norma introduce un differimento dei termini a partire dai quali decorre la lotteria dei corrispettivi. La proroga si rende necessaria in considerazione del fatto che la situazione di emergenza epidemiologica Covid-19, con la chiusura di gran parte degli esercizi commerciali (soprattutto di piccole dimensioni) e il contenimento degli spostamenti non essenziali, rende difficoltosa la distribuzione e l’attivazione dei registratori telematici, mettendo a rischio la possibilità per la totalità degli esercenti con volume d’affari inferiore a 400mila euro di dotarsi di tale strumento e, quindi, poter trasmettere i dati della lotteria a partire dal 1° luglio p.v. Conseguentemente, si potrebbe creare confusione nei contribuenti che non comprenderebbero con immediatezza i motivi dell’impossibilità di partecipare alla lotteria per acquisti effettuati da taluni operatori, discriminando questi ultimi non per loro colpa ma per la situazione di emergenziale in corso e creando false aspettative dei cittadini che si ripercuoterebbero sull’efficacia della lotteria stessa".

L'esame del testo, con misure complessive pari a 55 miliardi di euro, proseguirà nel Consiglio dei ministri che dovrebbe tenersi oggi, martedì 12 maggio. 

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