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Fase 2b: da oggi, prove tecniche di normalità, ma non per i giochi

25 maggio 2020 - 08:33

Il 25 maggio sancisce una delle ultime tappe della ripartenza dopo il lockdown: a ripartire, adesso, sono praticamente tutti, eccetto i giochi. Tra paradossi, rischi e possibilità.

Scritto da Ac
Fase 2b: da oggi, prove tecniche di normalità, ma non per i giochi

Dai luna park alle scuole guida, fino ad arrivare ai rifugi alpini. A partire da oggi, lunedì 25 maggio, si allargano le maglie delle riaperture, fino al graduale ritorno alla normalità. Come anticipato, dopo che la Conferenza delle Regioni ha integrato le linee guida per le attività economiche e produttive, si sono aggiunti nuovi settori a quelli già disciplinati in precedenza come ristorazione, stabilimenti balneari, palestre, piscine, negozi e mercati. Adesso ci sono praticamente tutte le attività, eccetto i locali di gioco. Con l'ulteriore beffa che, in maniera quasi paradossale, a riaprire sono pure i circoli ricreativi, ma non le sale bingo, sale slot o agenzie di scommesse. Ma non è certo l'unico dei paradossi che riguardano il gioco o la ripartenza più in generale.

Basti pensare al fatto che, a dover rimanere spenti, sono anche i giochi di puro intrattenimento. Come videogiochi arcade o flipper, e persino i calcetti. Perché considerati alla stregua degli apparecchi da intrattenimento. “Poiché anche i videogiochi e i flipper hanno dei pulsanti da premere e richiedono abilità, sono da assimilare agli altri apparecchi da gioco per i quali, come noto, è inibita la raccolta. Quindi devono rimanere spenti”. È questa la risposta che ha ricevuto un esercente del bresciano, rivolgendosi all'ufficio competente dell'Agenzia delle dogane sul territorio, di fronte alla richiesta di poter accendere due flipper che aveva all'interno del suo bar, posizionandoli all'esterno, sotto a un gazebo, e facendo accedere il pubblico uno alla volta e naturalmente, seguendo tutte le precauzioni del caso a livello sanitario. Ma non è più soltanto una questione sanitaria o di sicurezza. A essere ferma, come ha ricordato anche il direttore generale dell'Agenzia, Marcello Minenna, è l'attività di gioco. Sic et simpliciter. Come da decisione governativa e fino, almeno, al prossimo 15 giugno.
E all'interno di questa definizione, si fa rientrare praticamente tutto. Anche i calcio balilla, a quanto pare, devono rimanere sigillati. Anche se qui non ci sono pulsanti, né nulla da dover “accendere”. Certo il calcetto richiede una minima aggregazione, ma c'è chi lo aveva già attrezzato con barriere di plexiglass o similari per separare le due aree di gioco. Ma a quanto pare non serve, è una questione di “attività”, consentite o meno. E i giochi non lo sono.

I RISCHI DELLA SERRATA DEI GIOCHI - Ma i paradossi ben più gravi sono altri, e anche decisamente più pericolosi. Come abbiamo più volte denunciato su queste pagine, ma evidentemente non abbastanza, visto che il governo continua a perseverare, proseguendo sulla strada oggettivamente sbagliata. E assai rischiosa. Sì, perché tra le “attività” che possono ripartire da oggi c'è anche quella ippica, con gli ippodromi che possono riprendere le corse, sia pure a porte chiuse, naturalmente. Una buona notizia per l'intera filiera ippica e un risultato – altamente auspicato - che ha fatto tirare un sospiro di sollievo alle diverse categoria che lavorano nel comparto ippico, a rischio estinzione, poiché in preda a difficoltà notevoli già prima della pandemia e figurarsi come si possono trovare oggi, dopo circa tre mesi di lockdown. Una scelta coraggiosa, dunque, e altamente condivisa, frutto di una mediazione politica che ha visto come protagonista il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe L'Abbate, che ha raccolto le istanze degli addetti ai lavori ottenendo la ripartenza anticipata delle gare. Per un quadro decisamente felice (se non fosse dipinto all'interno di una cornice di generale disperazione, come quella provocata nell'intero paese dalla pandemia), non c'è dubbio, anche se sembra stonare decisamente con il resto delle decisioni governative. Come si può pensare di tornare a correre negli ippodromi senza riaprire le agenzie di scommesse? Si chiedono gli operatori del gioco pubblico italiano. E a ragione, visto che, così facendo, si rischia di affidare gran parte delle puntate su questi ed altri eventi sportivi agli allibratori illegali e al mercato nero, che certo si starà riorganizzando in queste ore. Peggio ancora, peraltro, è quello che potrebbe accadere nelle prossime ore, con il governo che – a quanto pare – si appresta anche a far ripartire i campionati di calcio e la massima Serie, già dal 13 giugno. Senza parlare, almeno per ora, della riapertura delle agenzie di betting, per le quali si dovrà aspettare almeno il 15 giugno. Per una intera giornata di campionato che andrebbe praticamente persa per la raccolta legale, se non per quelle giocate che potranno essere fatte online, ma che rappresentano la minima parte delle scommesse globali.
Ecco quindi che più che un paradosso, si sta assistendo a un autentico passo falso dello Stato che in un potenziale eccesso di preoccupazione, come potrebbe apparire il mantenimento forzato della chiusura dei centri di gioco, finisce col favorire clamorosamente la criminalità. L'ultima cosa di cui avremmo davvero bisogno, ora e sempre.
 

CHI RIPARTE DA OGGI – Come noto, le ripartenze continuano ad essere dislocate a livello regionale. In Veneto riaprono già i parchi tematici e le aree di intrattenimento: ma non ci lasci ingannare dal nome. Si tratta semplicemente di noleggi di auto, bici e moto, gli informatori medici e del farmaco, aree giochi per bambini all'aperto, anche nei centri commerciali e strutture ricettive. Secondo una nuova ordinanza di Luca Zaia, via anche a centri sociali, sedi culturali e circoli così come riparte la formazione professionale per laboratori, esami e tutoraggio. Bisognerà aspettare il primo giugno invece i servizi per l'infanzia 0-17 anni. Con un provvedimento successivo saranno fissate date e linee guida per cinema, teatri, concerti, centri termali, discoteche, sagre e fiere. Ed è qui che, finalmente, dovrebbero ripartire anche i locali di gioco.
 
COSÌ IN EMILIA - Via libera per l'apertura di strutture extralberghiere e altre tipologie ricettive anche in Emilia Romagna. Si tratta di agriturismi, ostelli, B&B, case per ferie, rifugi alpini ed escursionistici, affittacamere, case e appartamenti per vacanza. E poi appartamenti ammobiliati per uso turistico, strutture ricettive all'aria aperta non aperte al pubblico, aree attrezzate di sosta temporanea. Inoltre possono riaprire parchi tematici acquatici, giardini zoologici, luna park e attrazioni dello spettacolo viaggiante. La Regione prosegue nell'attività di regolamentazione delle procedure necessarie per garantire sicurezza alle persone. Sono stati infatti approvati i protocolli, con regole e requisiti condivisi dal tavolo regionale, che ha riunito le associazioni di categoria, i sindacati e i Comuni.
Per i parchi tematici sarà individuato il numero giornaliero massimo di visitatori che possono essere contemporaneamente presenti, sempre per garantire il distanziamento interpersonale ed evitare gli assembramenti. Inoltre, si dovrà favorire e incentivare il più possibile l'acquisto di biglietto online e dovranno essere predisposti, dove possibile, percorsi obbligati separati per l'entrata e l'uscita dal parco. Le attività di svago e di animazione sono sospese o riorganizzate e previste in piccoli gruppi con spazi ed orari in modo da permettere il distanziamento (eliminate le iniziative che potrebbero portare a potenziali assembramenti). In considerazione della peculiarità dei parchi acquatici, "dovranno essere applicate specifiche misure igienico sanitarie già disciplinate, per spogliatoi, toilette e altri locali di servizio agli ospiti, solarium e zone lettini, attrazioni, piscine e piani vasca".
 
IN TRENTINO VIA ANCHE A PISCINE E PALESTRE - In Trentino è l’ora di piscine, palestre, centri e circoli sportivi pubblici e privati e scuole guida. Invece dal 15 giugno, come annunciato dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti - verranno riaperte al pubblico anche le sale teatrali, le sale da concerto, i cinema e gli spazi per gli spettacoli all'aperto. E, sperabilmente, anche i locali di gioco.
 
 
LE MISURE GENERALI - Oltre al distanziamento sociale di minimo un metro e l'utilizzo di mascherine, sono tassativi i cartelli davanti alle strutture, l'igiene delle mani preferita all'utilizzo dei guanti monouso per scongiurare i rischi derivanti da un errato impiego, il controllo della temperatura e in molti casi vetri parafiato alle casse e ai front office.
 

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