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Piemonte, Ricca: 'Ddl gioco pronto, approvazione entro il 30 giugno'

13 maggio 2021 - 10:36

L'assessore Ricca rende noto l'iter del Ddl della Giunta del Piemonte sul gioco, con l'eliminazione della retroattività e forse il ritorno delle slot nei bar dei piccoli comuni.

Scritto da Redazione
Piemonte, Ricca: 'Ddl gioco pronto, approvazione entro il 30 giugno'

"La bozza è pronta, restano da fare solo le ultime limature".
Così, dalla Giunta del Piemonte confermano a Gioconews.it le voci secondo cui il disegno di legge per modificare la normativa del 2016 sul gioco sarebbe finalmente in dirittura d'arrivo.

Secondo quanto evidenziato dall'assessore alla Sicurezza Fabrizio Ricca, in un'intervista a La Stampa, poi, il testo "verrà approvato definitivamente entro il 30 giugno".
Per poi anticipare i passi necessari per arrivare a quella data e a quel risultato. "Nei prossimi giorni porteremo la legge agli uffici e la prossima settimana faremo lo stesso in Giunta. Siamo decisamente alle fasi finali", conclude l'assessore, che già aveva preso posizione sulla questione alla fine di aprile, con l'intento di "salvare chi ha investito" nel settore.

COSA PREVEDE LA BOZZA - Il disegno di legge, stando alle indiscrezioni, contiene l'eliminazione della retroattività della normativa - così come chiesto a gran voce degli esercenti e come già previsto dalla proposta di legge n° 99 firmata dal leghista Claudio Leone, ed il ritorno delle slot nei bar, ma in base al numero degli abitanti: sì nei piccoli comuni, ma non nelle città di medie o grandi dimensioni, riconoscendo ai sindaci il potere di vietarle. Un punto sul quale, però, non c'è ancora uniformità di vedute.
 
L'ITER - Dopo il sì della Giunta, il testo sarà sotto la lente delle commissioni, per 30 giorni, per poi passare sotto quella del consiglio regionale, dove l'iter sarà più breve rispetto alla Pdl di Leone, poi "affossata" dagli oltre 65mila emendamenti presentati dall'opposizione e sospesa.
 
PD: "PRONTI A DIFENDERE UNA NORMA GIUSTA" - Non si fa attendere il commento di Domenico Rossi e Diego Sarno, consiglieri regionali del Partito democratico. “Gli imprenditori del settore del gioco sono scesi in piazza per chiedere la riapertura delle sale perché, come tanti altri, stanno scontando il peso della pandemia. Ma non confondiamo la modifica di una legge valida con il tema delle riaperture: sono due cose totalmente diverse. La destra sta strumentalizzando il tema del lavoro per compiacere il settore del gioco: abbiano il coraggio di dirlo apertamente senza ipocrisie. Se davvero avessero voluto salvaguardare l’occupazione avrebbero scelto il percorso che prevedeva una proroga per il settore delle sale gioco, dando così anche il tempo per approfondire i tanti aspetti della legge, su cui le opposizioni si erano rese disponibili ad una valutazione”, si legge in una nota. “Apprendiamo, invece, che nella nuova formulazione del disegno di legge dovrebbe esserci la possibilità addirittura che le slot tornino nei bar in base al numero degli abitanti: sì nei piccoli Comuni dove c’è un solo bar, no ai centri di medie o grandi dimensioni. Una decisione che svela come il tema del lavoro sia solo strumentale alle vere finalità della Lega, che vuole solo assecondare tutte le richieste di un settore economico senza tenere conto del diritto alla salute, che, invece, è al centro della legge in vigore che intende rendere il gioco meno pervasivo, che corrisponderebbe ad un ritorno al passato ad una diffusione nei territori dell’occasione di giocare stimolando e fomentando l’aumento del gioco d’azzardo patologico. Mettere le slot nei bar vuol dire, infatti, inserire una presenza costante, ravvicinata, facilmente raggiungibile. È assurda l’idea di consentire che le macchinette trovino posto nei piccoli Comuni, proprio dove il bar rappresenta uno dei pochi punti di aggregazione. Per sostenere queste realtà occorre piuttosto pensare a politiche per valorizzarli” precisano gli esponenti dem. “Stiamo ancora aspettando i dati dall’assessora al Lavoro sui numeri reali legati al mondo del lavoro, ma a quanto pare conviene rimanere su stime non istituzionali. Ci stupiamo, infine – concludono i consiglieri regionali Pd – che, in poche settimane dalla sospensione grazie all’intervento delle opposizioni del provvedimento leghista sul Gap, Forza Italia e FdI che tanti dubbi avevano avanzato sul tema, abbiano radicalmente cambiato idea e siano pronti a sostenerlo. Sarà davvero così? Ci dispiace che la Lega continui a essere sorda di fronte alle proteste del mondo sanitario e delle tante associazioni e si ostini a non tenere in alcun conto i dati sulla validità della legge del 2016”.
 
LAVORATORI ANCORA IN PRESIDIO - In parallelo, continua la mobilitazione dei lavoratori piemontesi, che dopo la partecipazione alla manifestazione di ieri, 12 maggio, sotto la Prefettura nell'ambito dell'iniziativa indetta dai sindacati nazionali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, terranno un nuovo presidio sotto la sede del consiglio regionale a Torino martedì 18 maggio, dalle 9.15. Nella speranza che il disegno di legge vada davvero in porto, consentendo la tutela dell'occupazione nel comparto. Non bisogna dimenticare, infatti, che in ossequio alla legge varata omai 5 anni fa, dal 21 maggio "dovrebbero" chiudere anche le sale da gioco e scommesse con autorizzazioni rilasciate dal 1° gennaio 2014 e sale scommesse con autorizzazioni risalenti al periodo tra il 1° gennaio 2015 e il 27 ottobre 2016 che non rispettano i distanziometri regionali e che non si sono ancora delocalizzati.

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