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Prove di normalità, la roadmap verso il superamento di limiti e green pass

18 febbraio 2022 - 11:07

Inizia il conto alla rovescia per il graduale allentamento delle restrizioni per il Covid: ecco le date da tenere d'occhio, anche per il settore del gioco.

Scritto da Fm
Prove di normalità, la roadmap verso il superamento di limiti e green pass

La “normalità” si avvicina a piccoli passi.

Mentre in alcune parti del mondo la pandemia di Covid non viene più ritenuta una “malattia socialmente critica” e sono state allentate o cancellate le misure relative all'obbligo di mascherina e Green pass – dalla Danimarca all'Olanda, e fino al Regno Unito – in Italia il Governo conferma la linea della prudenza e della gradualità, di pari passo con il calo dei contagi e del numero di ricoveri nelle terapie intensive.

Aprendo la porta ad un allentamento progressivo delle misure restrittive in atto a partire dal 31 marzo, data in cui scadrà lo stato di emergenza (oggetto del decreto approvato in via definitiva alla Camera dei deputati in queste ore), con lo stop all'obbligo di green pass innanzitutto per le attività all’aperto e poi per quelle al chiuso, anche qui con una certa gradualità.

Cominciando quindi dai bar e dai ristoranti o dagli sport all’aperto. Come già accaduto a suo tempo per le riaperture post lockdown, le ultime della lista a poter superare la necessità di certificazione verde per accedere dovrebbero essere le location ritenute più “a rischio contagi” come le discoteche, le piscine e le palestre, secondo quanto trapela da alcune indiscrezioni. Punto che per associazione di idee, visti i precedenti, potrebbe riguardare anche le attività di gioco.
 
Per altri tipi di esercizi, o di servizi fondamentali come le banche e gli uffici postali invece si potrebbe intervenire anche prima, ma al momento non ci sono certezze. Sembra infatti che il green pass non andrà in soffitta fino al 15 giugno, tenendo conto che fino ad allora resta in piedi anche l'obbligo vaccinale per i lavoratori over 50, entrato in vigore tre giorni fa.
 
Per fortuna però arrivano promesse di normalità da altri fronti. Con il via libera al decreto che ha prorogato lo stato d’emergenza fino al 31 marzo e imposto l'obbligo di green pass rafforzato per l'accesso alle principali attività, è arrivato anche l'ok allo svolgimento di feste popolari in zona bianca, o alla certificazione “base” per i trasferimenti da e per la Sicilia e la Sardegna. Ma anche il ritorno, dal 10 marzo, della possibilità di “consumare cibi e bevande anche in sale teatrali, da concerto, al cinema, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo, in altri locali assimilati e in tutti i luoghi in cui svolgono eventi e competizioni sportive”, o di far visita ai familiari ricoverati in ospedale, per 45 minuti al giorno.
Non dimenticando la passione degli italiani per il calcio e lo sport, che spesso ha la meglio su tutto, c'è una misura che però anticiperebbe tutte le altre: dal 20 febbraio (invece che dal 1° marzo previsto originariamente) la capienza di stadi e palazzetti potrebbe aumentare - fino al 75 e al 60 percento – rispettivamente, per toccare presto il 100 percento, secondo quanto ventilato dalla sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali.
Annunci che però non confortano il presidente della Figc Gabriele Gravina, che spinge per arrivare subito alla massima capienza, senza tappe intermedie.
 
A premere per accorciare i tempi verso il ritorno alla normalità sono anche molti governatori delle Regioni. Dopo aver chiesto, già alla fine di gennaio, una semplificazione delle regole per “guardare al futuro e procedere rapidamente verso una normalizzazione della situazione che consenta una ripresa più ordinata e il rilancio del nostro Paese” - come evidenziato dal presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ora molti di loro sperano nell'eliminazione dell'obbligo di green pass e nelle riapertura di tutte le attività, senza restrizioni, alla fine dello stato di emergenza, “dati permettendo, andando comunque avanti con le vaccinazioni e la proroga dei contratti per rafforzare il sistema sanitario", come specificato proprio da Fedriga.
 
Sul tema poi si registrano le parole del sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: “I dati della  pandemia ci dicono che siamo in una fase positiva, ma il virus c'è  ancora e dobbiamo fare un ultimo sforzo per portare il Paese fuori da  questa situazione e l'introduzione dell'obbligo vaccinale per gli over 50 va in questa direzione". Eliminare il green pass dopo il 31 marzo, ovvero con la fine dello stato di emergenza? Per Costa si può ritenere “uno scenario possibile: dobbiamo completate la  somministrazione delle terze dosi ma con questo ritmo per marzo  potremmo aver finito e così si potrà aprire uno scenario con meno  misure restrittive”.
 
Speriamo proprio, anche noi, che sarà così.

 

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