Restringimento dell’orario di gioco con chiusura delle sale da gioco alle 20 piuttosto che all’una di notte e modifica dei luoghi sensibili nel comune di Perugia.
Sono queste le richieste presentate dal consigliere comunale Marko Hromis del Partito democratico - che già era intervenuto sul tema presentando un ordine del giorno ai primi del mese - alla commissione consiliare Affari istituzionali attraverso una proposta di deliberazione per la "Modifica degli articoli 10, 14 e 19 del Regolamento comunale per i giochi leciti" esaminata nella seduta del 18 marzo.
Nello specifico, Hromis ha proposto le seguenti modifiche al regolamento in oggetto: all’articolo 10 (localizzazione delle sale giochi) ha chiesto di inserire il divieto di apertura a meno di 500 metri anche dalle seguenti strutture: biblioteche comunali, sedi di associazioni di volontariato sociale, agenzie di prestiti e pegni, attività di compro oro, sportelli bancomat, stazioni ferroviarie e stazioni degli autobus; agli articoli 14 e 19 (orari) come preannunciato ha proposto di ridurre l’orario di esercizio delle sale giochi dalle 10 alle 20 (e non più alle 1 come ora in vigore).
Il consigliere ha ricordato infatti che dopo la sentenza Tar Umbria n. 343/2020, che aveva bocciato, per carenza istruttoria, i limiti orari introdotti nel 2018, si erano succedute alcune sentenze del Tar Umbria che invece confermano i limiti d’orario imposti dal sindaco di Bastia Umbra.
Aperto il dibattito, Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) e Alessio Fioroni (Forza Italia), rilevavano però che era necessario procedere con una proposta di delibera al Consiglio coinvolgendo gli uffici competenti per i pareri tecnici necessari.
L’avvocato Francesco Badolato dell’associazione Sapar ha invitato la commissione a valutare l’avanzata del gioco online, mentre con la proposta si tende a limitare ulteriormente l’attività fisica, facilmente controllabile. Dunque vi sono perplessità sulla regolamentazione esclusiva del gioco fisico favorendo la trasmigrazione dell’utenza verso altre tipologie di gioco, soprattutto on line. Per Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) la modifica del regolamento va fatta in maniera accurata e partecipata tenendo conto degli elementi che sussistono in questo settore, trattandosi di un settore economico. È importante per la consigliera trovare un punto di equilibrio, perché non basta la repressione, ma servono anche strumenti formativi. Roberta Ricci (vice presidente del Consiglio-Gruppo Misto) ha ricordato l’importanza della prevenzione; non a caso un emendamento di Hromis sul gioco d’azzardo era stato inserito nel protocollo con la fondazione antiusura.
Dopo la discussione in commissione, l'atto è stato rinviato per procedere con ulteriori approfondimenti.
Sulla proposta di Hromis, con una nota, interviene anche il presidente di Astro, Massimiliano Pucci : "Il Governo ha già avviato la riforma del gioco terrestre, nel cui iter di formazione è prevista espressamente la concertazione con la conferenza delle Regioni e degli Enti locali. dalla quale dovrà scaturire una disciplina uniforme, a livello nazionale, sia in tema di orari delle attività di gioco lecito che in materia di dislocazione territoriale, rispetto a determinati luoghi sensibili, degli esercizi che svolgono tali attività. Appare, pertanto, del tutto intempestivo procedere con una modifica del regolamento comunale (che avrebbe un impatto rilevante sulla sostenibilità delle imprese) proprio mentre è in corso un processo di riforma i cui contorni potranno delinearsi già nei prossimi mesi.”
Pucci quindi rimarca: “Tra i nuovi luoghi sensibili che il consigliere Hromis propone di inserire, notiamo anche la presenza delle biblioteche comunali, delle stazioni ferroviarie e delle stazioni degli autobus. La ratio delle norme che introducono restrizioni alla collocazione delle attività di gioco al di sotto di una determinata distanza da luoghi definiti 'sensibili' dovrebbe essere quella di evitare la prossimità delle attività di offerta di gioco da luoghi che, per loro natura, sono destinati ad essere frequentati prevalentemente da persone, che per età o particolari condizioni personali, sono da considerare particolarmente vulnerabili rispetto ai fenomeni di dipendenza. Ebbene, non si comprende come questa caratteristica possa essere attribuita alle biblioteche comunali, alle autostazioni e alle stazioni ferroviarie, mentre, al netto dei dubbi che solleva l’efficacia stessa del “distanziometro”, può avere un senso il riconoscimento della natura di luoghi sensibili alle scuole medie e superiori come pure ai Serd.”
Inoltre, prosegue il presidente di Astro, “a proposito dell’efficacia del distanziometro come strumento di prevenzione alla dipendenza da gioco, sulla quale non esiste – peraltro - alcuna evidenza scientifica, oltre ad apparirci inverosimile che una persona affetta da dipendenza possa essere scoraggiata dall’idea di percorrere cento metri in più per poter trovare un luogo dove poter giocare, ci appare del tutto anacronistico e velleitario l’utilizzo di un simile strumento nell’epoca del digitale e dell’intelligenza artificiale. Rispetto a quest’ultimo dato e alla tendenza che denota, la proposta di aggiungere ulteriori luoghi sensibili e più stringenti limitazioni orarie, lungi dal poter esplicare una qualche efficacia nella prevenzione della dipendenza da gioco, avrebbe, come unico effetto, quello di avvantaggiare ulteriormente il gioco online, così mettendo a rischio i posti di lavoro delle persone occupate nel settore del gioco terrestre (il cui tessuto imprenditoriale è composto, per la gran parte, da Pmi italiane), un settore che, peraltro, proprio per la forte crescita dei canali di gioco online, sta già soffrendo forti ricadute economiche ed occupazionali.”