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Riforma fiscale, Leo (Mef): 'Gioco, tutelare modello concessorio e salute'

02 maggio 2023 - 13:42

Il vice ministro Maurizio Leo (Mef), in audizione sulla riforma fiscale, ribadisce la volontà di tutelare il modello concessorio dei giochi ma anche la salute dei cittadini, e di disciplinare l'online.

Scritto da Fm
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“Il progetto di riforma si muove nel solco di quanto fatto nella passata legislatura, ne abbiamo fatto tesoro, però abbiamo cercato di approfondire le tematiche di maggior interesse per i contribuenti, le imprese, gli autonomi. Il testo si compone di quattro parti: nella prima ci sono i principi nazionali, basati innanzitutto sulla certezza del diritto, ma vogliamo anche occuparci delle tematiche di fiscalità internazionale; nei principi generali abbiamo anche a cuore la volontà di facilitare l'accesso delle imprese in Italia. La seconda parte riguarda i tributi, vogliamo sviluppare a 360 gradi i tributi, e occuparci anche dei settori accise, dogane e giochi”.

Lo ricorda il vice ministro dell’Economia e delle finanze, Maurizio Leo, in audizione alle Commissioni riunite Finanze di Camera e Senato, oggi, 2 maggio, sulle tematiche relative alla riforma fiscale.

GLI INTERVENTI SUL GIOCO, LE ACCISE E LE DOGANE - “Interveniamo sull'Iva per armonizzare le regole con quelle dell'Unione europea. Lo stesso facciamo per i tributi minori, pensando di eliminare i micro-tributi, sono tutti interventi che portano alla razionalizzazione del sistema. Per le Dogane dobbiamo fare lo stesso, aggiornare le norme, idem per le accise, cercando di ridurre il canone su prodotti come combustibili e carburanti. Bisogna effettuare delle rivisitazioni per quanto riguarda il mondo degli alcolici, dei tabacchi, in una logica di semplificazione. Per quanto riguarda il mondo dei giochi, senza abbandonare il modello concessorio credo che si debba rendere compatibile la tutela dell'ordine pubblico con la salvaguardia della salute, oltre a disciplinare il gioco online”.

Tutto quel che riguarda il mondo del gioco, lo ricordiamo, è contenuto nell'articolo 13 del disegno di legge, intitolato, appunto "Giochi". La norma conferisce delega al Governo per il riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici, confermando il modello organizzativo del sistema costituito dal regime concessorio e autorizzatorio, in quanto indispensabile per la tutela della fede, dell’ordine e della sicurezza pubblici, per la prevenzione del riciclaggio dei proventi di attività criminose, nonché per garantire il regolare afflusso del prelievo tributario gravante sui giochi.

 

TASSAZIONI DA RIVEDERE - Per quanto riguarda le imposte dirette, prosegue il vice ministro, “il primo atto da fare è rimettere mano all'Irpef, che presenta una serie di criticità: lavoreremo sulle diverse categorie reddituali, per allinearli. Va rivista, inoltre, la tassazione dei redditi finanziari, creando un'unica categoria. Lavoreremo sul lavoro autonomo, per l'applicazione di una ritenuta più bassa, visto che spesso si avvalgono di collaboratori, favorendo deduzioni per i canoni di leasing, ad esempio”, afferma il vice ministro.

“Pensiamo di lavorare sulle imprese minori attraverso l'introduzione dell'Iri, meccanismo analogo a quello che c'è oggi per le società di capitale, interveniamo anche sui redditi diversi per stabilizzare la cosiddetta rivalutazione. Poi dovremmo lavorare sulla base imponibile, e quindi sulle deduzioni: vedere quali hanno senso e quali si possono eliminare. Gradualmente, già dal 2024, lavoreremo per semplificare il sistema a tre scaglioni e tre aliquote. Quindi si procederà sulle detrazioni e i crediti d'imposta, con un intervento di pulizia per mettere le risorse risparmiate a servizio dell'Irpef. Lo stesso faremo per l'Ires. Il tutto compatibilmente con le risorse disponibili”.

 

IL DIALOGO FRA AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA E CONTRIBUENTE - Ma il progetto di riforma fiscale del Governo non si esaurisce qui, come evidenzia Leo. “La terza parte riguarda i procedimenti, la collaborazione fra l'amministrazione finanziaria e il contribuente, con procedure sempre più semplificate, e il 'cambiaverso', introducendo per le imprese minori il concordato preventivo biennale per favorire il rispetto delle norme da parte del contribuente, lavoreremo con l'analisi predittiva e l'intelligenza artificiale, per quantificare esattamente a quanto ammonta il reddito del contribuente. Per le imprese maggiori bisogna andare verso la 'cooperative compliance' - accessibile a tutte le imprese con fatturato superiore a euro 100 milioni, man mano. Lavoreremo sulla parte della riscossione, cercheremo di fare una potatura del carico della riscossione, di semplificare il meccanismo del ruolo, definire la riduzione del tempo entro cui l'Agenzia delle entrate deve effettuare la riscossione, a non più di 5 anni, pensare alla dilazione dei pagamenti. Quindi, con i testi unici vogliamo dare ordine a tutta la discussione. É importante anche il settore del contenzioso tributario, per lavorare sulla mediazione, i meccanismi conciliativi. Per le sanzioni vorremmo cercare di alienare il processo tributario con il processo penale, va rivisto il sistema sanzionatorio amministrativo, rivedere il meccanismo di proporzionalità. L'ultima cosa sono i materiali: i testi unici. Già ci stiamo lavorando, a inizio anno avremo a disposizione dei testi organici della materia su cui calare le modifiche che interverranno, poi si farà il codice tributario, una con parte speciale sui singoli tributi”.

 

LE PROSSIME AUDIZIONI - Nel pomeriggio di giovedì 4 maggio la commissione Finanze poi procederà con una serie di audizioni informali che la vedranno incontrare i rappresentanti Cgil, Cisl, Uil e Ugl e, di seguito, alcuni rappresentanti di Confcommercio, Confartigianato, Cna, Casartigiani e Confesercenti, oltre a quelli del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro.

 

 

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