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Riordino gioco online, sì del Consiglio dei ministri allo schema di decreto legislativo

11 marzo 2024 - 18:35

Nella seduta di oggi, 11 marzo, il Consiglio dei ministri ha detto definitivamente sì allo schema di decreto legislativo per il riordino del gioco online previsto dalla legge delega per la riforma fiscale.

Scritto da Redazione
Nella foto: Palazzo Chigi © Governo.it

Nella foto: Palazzo Chigi © Governo.it

Sì definitivo del Consiglio dei ministri allo schema di decreto legislativo “Disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza”, ai sensi della legge delega per la riforma fiscale, come annunciato dal viceministro del Mef Maurizio Leo, evidenziando come lo stesso "interviene anche sui giochi, mettendo ordine al settore".

L'approvazione è arrivata nella seduta di oggi, 11 marzo.

Fra i punti salienti del testo figurano i nuovi bandi per il gioco online (pagando una tantum di 7 milioni di euro), il Lotto (la base d'asta parte da 1 miliardo di euro) e i gratta e vinci. Questi ultimi due bandi non erano previsti nello schema di decreto originario e sono stati introdotti tenendo conto delle condizioni poste dalle commissioni parlamentari nell'approvare i loro pareri. In particolare, la concessione per i gratta e vinci scade del 2028 e in questo caso il decreto, pronto ormai per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, prevede che l’Agenzia delle dogane e dei monopoli pubblichi “senza indugio” degli avvisi di preinformazione “per divulgare l’intenzione di bandire la gara e raccogliere utili elementi informativi dalla conseguente reazione del mercato”.

Altra novità introdotta è l'istituzione dell'Albo dei punti vendita ricarica e c'è poi la regolarizzazione dei punti vendita ricarica, che dovranno iscriversi a un Albo, al costo di 100 euro annui.

Sul fronte della prevenzione del gioco patologico, è prevista "la promozione, comunicazione e diffusione di messaggi a soli fini sociali, funzionali alla diffusione del gioco sicuro e responsabile, per la tutela e protezione dei giocatori, in particolare dei soggetti più vulnerabili, e per prevenire e contrastare il gioco patologico, che riportano l’indicazione del logo o del marchio del concessionario che promuove il messaggio".

Viene confermata l'istituzione della "Consulta permanente dei giochi pubblici ammessi in Italia" con lo scopo di monitorare l’andamento delle attività di gioco, incluse quelle illecite e non autorizzate, i loro effetti sulla salute dei giocatori, nonché di proporre al Governo misure ed interventi idonei allo scopo di contrastare lo sviluppo di gioco d’azzardo patologico.

Fonti del Governo puntualizzano inoltre che grazie al decreto legislativo sul gioco online approvato definitivamente "si mette definitivamente la parola fine all'utilizzo del contante per i giochi online" e che "chi vorrà ricaricare più di 100 euro cash dovrà necessariamente utilizzare strumenti elettronici di pagamento tracciabili e sicuri". Inoltre, il Dògs punta a "razionalizzare e aggiornare il sistema dei giochi pubblici a distanza, aumentando il valore delle concessioni da assegnare portandole ai corretti livelli di mercato. Tutto il sistema viene regolato con norme più moderne e rigorose".

LA RELAZIONE TECNICA - Scendendo nel dettaglio delle gare, per quanto riguarda quella Lotto da un 1 miliardo di euro, la relazione tecnica che correda il decreto prevede che garantisca al concessionario aggiudicatario ricavi netti per circa 200 milioni di euro all’anno. Visto che l'aggio del 6 percento a favore del concessionario è confermato, e con un livello di raccolta stimato in circa 7,7 miliardi di euro anche per i nove anni successivi al 2025, il compenso lordo che spetta al concessionario si attesterebbe a circa 460 milioni di euro all’anno. A questa cifra vanno sottratti almeno 260 milioni di euro, “comprensivi della quota di spese, degli investimenti tecnologici e della quota parte dell’una tantum offerta”.
Inoltre, per quanto riguarda la base d’asta fissata a un miliardo di euro, 500 milioni sono da versare all’atto di aggiudicazione, 300 milioni nel 2025 all’atto dell’effettivo assunzione del servizio, e la somma residuale di minimo 200 milioni di euro da corrispondere entro il 30 aprile 2026.

Quanto invece al bando di gara per il gioco online, l'importo una tantum di 7 milioni di euro è giustificato dalla crescita della raccolta registrata tra il 2019 e il 2023 (più 127 percento), passando da 36,4 e 82,5 miliardi di euro, con un’ulteriore crescita stimata anche per gli anni successivi. 
La remuneratività della concessione, si legge ancora nella relazione, consentirà il rilascio di 50 concessioni, con versamenti all’erario pari a 350 milioni euro nel 2025, di cui 200 milioni all’atto di aggiudicazione e 150 milioni all’atto della effettiva assunzione del servizio del gioco da parte dell’aggiudicatario", il che dovrà avvenire non oltre sei mesi dal rilascio della concessione.

 

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