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Riordino gioco, Vinciguerra (Gdf): ‘Obiettivo, rendere l’offerta online ancora più sicura’

21 febbraio 2024 - 17:12

Durante l'audizione dei rappresentanti della Guardia di finanza alla Camera dei deputati in materia di riordino del gioco, il generale Luigi Vinciguerra espone l’importanza di un intervento normativo a contrasto dell'illegalità.

Scritto da Redazione
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È un comparto che in ragione del suo elevato dinamismo e per la sua forte appetibilità ha negli anni spinto il legislatore a dover intervenire in svariate occasioni per rafforzare il presidio normativo volto a contrastare l’espressione del gioco illegale, tutelare i consumatori e salvaguardarne la salute. All’interno di questa cornice si inserisce lo schema di decreto  delegato che è finalizzato a garantire un’evoluzione delle reti di raccolta a distanza dei giochi aspirando a superare il sistema normativo che era stato approntato nel 2009.”

Lo evidenzia il generale Luigi Vinciguerra durante l'audizione dei rappresentanti della Guardia di finanza presso la Camera dei deputati in materia di riordino del gioco, tenutasi oggi, 21 febbraio, in commissione Finanze.

“Questo modello si propone di introdurre elementi di novità con l’obiettivo di rendere l’offerta di gioco online ancora più sicura, le principali novità che afferiscono a questo testo riguardano una nuova disciplina del rapporto concessorio per il gioco a distanza, la regolamentazione per la prima volta dei punti vendita ricariche (Pvr) che ritroviamo nell’articolo 13 e che fino ad ora sono stati oggetto solo di una mera disciplina amministrativa, e il contrasto all’offerta del gioco a distanza in difetto di concessione che ritroviamo nell’articolo 22”.

Il generale nel corso del suo intervento spiega come gli articoli 13 e 22 siano quelli di maggiore interesse per la Guardia di finanza e prima di tutto descrive uno scenario di riferimento in cui operano la forze dell’ordine: “La raccolta di gioco ha visto una crescita esponenziale ed è passata dai 47,5 miliardi di euro del 2008 ai 136 miliardi di euro del 2022. Tutto questo va ricondotto a una maggiore diffusione della rete tecnologica e della rete internet che ha favorito la raccolta a distanza. Le somme che sono state raccolte in questo ambito sono pari a 73 miliardi di euro nel 2022, dato più che triplicato in soli sei anni. Se consideriamo che il nostro Pil nazionale nel 2022 è stato di 1909 miliardi di euro, la raccolta dei giochi a distanza è pari al 4 percento del Pil, per dare un’idea del contesto di riferimento e dei numeri. Ulteriore impulso del trend in crescita è dipeso anche indirettamente dalle misure emanate durante l’emergenza Covid che hanno generato una sospensione quasi totale delle attività legate alla raccolta del gioco fisico; tutto questo ha comportato che per la prima volta nel 2020 la raccolta virtuale ha superato quella fisica.”

Vinciguerra sottolinea dunque che il modello organizzativo pensato per il nostro Paese è strutturato su regime concessorio e si prefigge di tutelare una pluralità di interessi generali come il corretto funzionamento del mercato per chi opera legalmente, l'erario, l'entità delle raccolte giocate e la salute pubblica con riferimento a soggetti caratterizzati da debolezze e che possono cadere nella dipendenza dal gioco.”

Un approfondimento riguarda anche il fenomeno illecito, visto che il mondo dei giochi, come succede in altri settori che garantiscono grandi profitti, è un segmento che può risultare attrattivo anche per la criminalità organizzata. Una delle violazioni che si presentano maggiormente è quella del riciclaggio. In questo contesto la Guardia di finanza per contrastare il gioco illegale ha adottato quattro strategie fondamentali, ovvero il controllo del territorio fisico e virtuale, ha istituito campagne ispettive per mappare i punti gioco rilevando gli esercizi nei confronti dei quali non sono mai stati effettuati controlli. Tra le altre figure competenti messe in campo figurano la Polizia giudiziaria e quella valutaria.

Il finanziere infine sottolinea l’importanza dell'articolo 13 in materia di riordino del gioco, che è strutturato in cinque commi: "Il primo si propone di istituire tramite l’Agenzia delle dogane e monopoli un apposito albo a cui sono tenuti a iscriversi i titolari delle rivendite di generi dei monopoli e i titolari autorizzati alla raccolta di gioco nonché i soggetti che esercitano l’attività di punti vendita ricarica, il secondo comma fa riferimento alla somma una tantum che i cosiddetti punti ricarica sono tenuti a corrispondere per il relativo svolgimento della funzione. “Il terzo comma individua l’iscrizione all’albo necessaria per poter operare, questo consentirà al punto vendita ricarica di offrire gioco, il quarto comma fa menzione di come bisogna corrispondere all’Agenzia delle dogane e monopoli lo schema di contratto che il punto vendita dovrà adottare. Il quinto comma, l’ultimo, si occupa invece di delineare quali sono gli specifici adempimenti antiriciclaggio che faranno capo ai punti vendita ricariche e come tali rappresentano l’ambito di maggiore interesse operativo per la Guardia di finanza." È fondamentale il primo comma perché per evitare fenomeni illeciti gli operatori potranno consentire la ricarica dei conti di gioco attraverso strumenti tracciabili. Tuttavia la vera innovazione, come sottolinea Vinciguerra, risiede nell’utilizzo del contante ma con un limite di 100 euro a settimana.

L’articolo 22 invece si occupa di delineare le misure volte a contrastare l’offerta di gioco a distanza in difetto di concessione: “Il primo comma prevede attraverso l’emanazione di specifico regolamento di concerto con la Banca d’Italia di escludere dall’offerta di gioco attraverso la rete telematica i soggetti sprovvisti di concessione; Il secondo aspetto che si propone è quello di impedire a prestatori di servizi di pagamento la raccolta e il versamento di somme in favore di operatori che non sono autorizzati, non si tratta di una novità ma di un riordino del contesto di cui ho fatto cenno.”

Il generale della Finanza conclude evidenziando ancora una volta “l’importanza e la delicatezza di queste tematiche in questo schema legislativo. La normativa di questo settore si propone come fine ultimo la salvaguardia di una serie di interessi collettivi come la salute, le entrate erariali e la libera concorrenza. Interessi eterogenei a cui la Guardia di finanza fa fronte con sistemi coerenti con questa diversificazione e adotta un approccio multidisciplinare con riferimento alle attività di prevenzione e repressione, che riguarda i tre ambiti del mondo del gioco pubblico, ovvero le disposizioni in materia di pubblica sicurezza, antiriciclaggio e di natura tributaria. La Guardia di finanza ha piena consapevolezza dell’importanza di materia e continuerà a offrire il suo contributo operando con le istituzioni e valorizzerà la propria proiezione alle attività di servizio.”

 

 

 

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