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Roberto Maroni, morto a 67 anni l'ex ministro dell'Interno

22 novembre 2022 - 10:08

Considerato il braccio destro di Bossi e il numero due della Lega, Maroni ha fatto parte della Lega Lombarda fin dalla sua fondazione, ricoprendo anche le cariche di ministro dell'Interno e governatore della Lombardia.

Scritto da Daniele Duso
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Roberto Maroni, ex ministro dell'Interno, è morto nella notte nella sua casa di Varese, città nella quale era nato 67 anni fa. Lottava da tempo contro una grave malattia che lo aveva costretto al ritiro dalla scena politica.

"Questa notte alle ore 4 il nostro caro Bobo ci ha lasciati. A chi gli chiedeva come stava, anche negli ultimi istanti, ha sempre risposto: 'Bene'. Eri così Bobo, un inguaribile ottimista. Sei stato un grande marito, padre e amico". Così la famiglia ha comunicato sulla pagina Facebook dell'ex ministro, la scomparsa di Bobo Maroni. 

Maroni ha condiviso con Umberto Bossi gli inizi della Lega Nord, "se lui è il papà della Lega, io ne sono la mamma", diceva. Maroni è tra gli 80 leghisti che rappresentarono per la prima volta la Lega in parlamento nel 1992, poi diventato ministro dell'Interno e vicepresidente del Consiglio nel 1994, ministro del Lavoro nel 2001 e ancora ministro dell'Interno nel 2008 sempre con Silvio Berlusconi presidente del Consiglio, per chiudere infine la sua carriera nelle istituzioni come presidente della Regione Lombardia dal 2013 al 2018.

Federalista ma non secessionista, toni moderati ma sempre con grande passione, ascolto dei militanti e ostilità nei confronti di qualsiasi 'cerchio magico' (quello che, appunto, lo portò ad allontanarsi da Umberto Bossi) sono state le caratteristiche di un uomo che, anche nella sua ultima intervista al Corriere della Sera (circa un mese fa), si è definito "un sognatore".

Maroni ha parlato spesso anche di gioco. Laconica una delle sue ultime uscite: "Non sono interessato, grazie #fakenews", scrisse su Facebook nel gennaio 2019 in merito ad una sua nomina a commissario straordinario del Casinò Campione d'Italia.

Quand'era ministro dell'Interno aveva lanciato l'allarme contro "un sistema sempre più raffinato nella copertura legale di comportamenti illegali". Mentre si era detto "sconfortato come sportivo" nel 2011, quando emersero una serie di casi di combine nel calcio nostrano, annunciando l'istituzione di corpi speciali per contrastare il fenomeno delle scommesse clandestine. "Io amo il calcio, ma - continua Maroni - come si fa ad accettare una situazione del genere? Per me Signori e Doni sono bandiere. Continuo a sperare che siano estranei, altrimenti sarebbe una delusione enorme".

Nell'ottobre dello stesso anno, firmando con il segretario dell'Interpol Ronald K Noble un'intesa che aveva l'obiettivo di combattere la corruzione e l'illegalità attorno al mondo dello sport, aveva parlato di "un giro di scommesse clandestine che in Italia ammonta ormai a 2,5 mld di euro".

Numerosi gli attestati di stima e di cordoglio bipartisan che giungono dal mondo politico in queste ore, a partire da quello della premier, Giorgia Meloni, che lo ha definito "un amico, un politico intelligente e capace, un uomo che ha servito le Istituzioni con buonsenso e concretezza. Il Governo esprime il suo cordoglio e la sua vicinanza alla famiglia e ai suoi cari in questo momento difficile".

A Giorgia Meloni fanno seguito il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli e il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. "Non trovo le parole giuste", scrive Calderoli, "per salutare un amico, un compagno di una trentennale battaglia politica che ha cambiato e caratterizzato la nostra vita, un compagno di mille momenti insieme, di lunghissime giornate in via Bellerio, nell’ufficio di Umberto Bossi, alle feste delle Lega e poi per decenni in Parlamento e al Governo. Con lui se ne va un pezzo della mia vita, della mia storia, dei miei ultimi trent’anni". Esprime "profondo cordoglio", Lollobrigida, "un uomo perbene di cui la politica italiana sentirà la mancanza. Vicinanza e affetto alla sua famiglia, ai suoi cari e alla comunità degli amici della Lega".

Anche l'attuale presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, esprime il cordoglio suo e dell'intera giunta per la scomparsa dell'ex presidente della Regione, piangendo "l’addio di un amico con il quale ho condiviso gran parte della mia vita politica. Una persona intelligente e mai sopra le righe. Presidente della Lombardia, ministro e segretario federale della Lega. Nel cuore ha sempre avuto i Lombardi e la Lombardia. Riposa in pace".

Sempre a Facebook affida il suo ricordo anche Silvio Berlusconi, che ricordando "un amico, più volte autorevole ministro dei miei governi", aggiunge che "mancheranno la sua lucidità e la sua visione politica, il suo incommensurabile attaccamento alla Lombardia ed alle regioni del Nord produttivo. Mi stringo al dolore dei suoi cari e degli amici della Lega".

"Ci sono avversari politici che meritano fino in fondo, pur nella profonda diversità delle opinioni, stima e rispetto", ha scritto l'ex sottosegretario di Stato Ivan Scalfarotto (Italia Viva). "Roberto Maroni è stato un avversario di quel tipo: sono davvero dispiaciuto per la sua scomparsa. Il mio cordoglio alla famiglia e ai suoi cari".

Il presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini (Pd) ricorda che "abbiamo collaborato per qualche anno, lui alla guida della piu grande regione italiana e io a presiedere la conferenza delle regioni, ma mettendo sempre la collaborazione istituzionale al riparo delle differenze geografiche e politiche. Una persona perbene, un amministratore e un politico determinato e appassionato".

"Nell’esprimere il mio più profondo cordoglio alla sua famiglia", scrive il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, "voglio ricordare l'esponente politico che ha espresso nella sua attività di dirigente politico e presidente della Regione Lombardia, una grande capacità di rapporti umani, una grande sobrietà e la capacità di non separare mai la battaglia per le idee dal rispetto per i suoi interlocutori. Scompare con Roberto un esponente delle istituzioni che non ha mai perduto il senso dell'umano".

Alla famiglia di Roberto Maroni, ai suoi amici e colleghi va anche il cordoglio della nostra redazione.

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