Conversione ecologica, tutela dei diritti civili e politiche di sostegno al lavoro. Ma anche riforma del sistema elettorale, piano fiscale eco-friendly, tutela del sistema sanitario nazionale.
Sono alcuni dei punti presenti nel programma di Elly Schlein, fresca vincitrice delle primarie indette dal Partito democratico per eleggere il suo nuovo segretario.
La prima donna in assoluto, e il più giovane segretario mai eletto. Anzi, segretaria, vista l'attenzione di Schlein sul tema.
Una vittoria che arriva grazie a oltre il 53 percento dei voti espressi nei 5500 seggi allestiti nelle vie e nelle piazze italiane domenica 26 febbraio, da circa un milione di persone, e che sancisce il secondo posto di quello che alla vigilia sembrava il vincitore quasi “certo”: Stefano Bonaccini, attuale presidente della Regione Emilia Romagna ed ex presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Cariche in virtù delle quali Bonaccini è un nome noto anche ai lettori della nostra testata, essendo stato chiamato in causa – ma senza mai esprimersi direttamente – in tema di legge regionale sul gioco e di riordino nazionale del settore.
Non si può dire lo stesso di Elly Schlein. Europarlamentare per l'Italia nell'VIII legislatura (2014-2019), vice-presidente nella giunta regionale di Stefano Bonaccini (dal 28 febbraio 2020 al 24 ottobre 2022) ed eletta deputata alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 si candida come indipendente nella lista Partito democratico - Italia democratica e progressista, al momento non emergono dichiarazione “dirette” ad argomento gioco, ma è comunque possibile ricostruire un po' del suo pernsiero in merito attraverso alcune delle sue scelte, e di quelli che la sostengono più apertamente.
Nella Mozione congressuale a supporto della sua candidatura a segretaria nazionale del Partito democratico fra i capisaldi infatti c'è il “Contrasto alla criminalità organizzata e alla corruzione”, punto in cui si legge: “Garantire i diritti delle persone significa liberarle dall’oppressione delle mafie. In tutta Italia, perché la penetrazione della criminalità organizzata riguarda l’intero Paese. Il primo crimine di “concorso esterno” è credere e far credere che un’Italia senza mafie non sia possibile. Per sconfiggere le mafie sono necessarie da una parte politiche di contesto per affermare la giustizia sociale e la cultura della legalità, combattere evasione fiscale e corruzione, eliminare ogni connessione tra mafie e politica. Dall’altra, politiche mirate per rafforzare il lavoro degli apparati investigativi e della magistratura e la dimensione europea e internazionale di prevenzione e contrasto delle organizzazioni criminali e del narcotraffico (sostenendo la creazione dell’Agenzia europea antiriciclaggio e la sua localizzazione in Italia). Dobbiamo spezzare i legami tra criminalità organizzata, ambiente e settore agroalimentare e quelli tra le mafie e il gioco d’azzardo illegale”.
Alle ultime Politiche poi Schlein ha aderito all'appello lanciato dalla campagna Mettiamoci in gioco ai parlamentari candidati, in cui sono stati proposti quattro punti per ridurre le conseguenze sociali ed economiche prodotte dal settore del gioco pubblico: “l’approvazione di una legge di riordino complessivo del settore del gioco d’azzardo – con particolare attenzione per il gioco online, in forte crescita dall’inizio della pandemia. Una normativa che va definita, di concerto, da ministero della Salute, ministero del Lavoro e delle politiche sociali e ministero dell’Economia, e che preveda la riduzione dell’offerta del gioco d’azzardo; la salvaguardia della possibilità, per Regioni ed Enti locali, di intervenire con normative e regolamenti sull’offerta del gioco nel proprio territorio; l’obbligo dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli a fornire pubblicamente e periodicamente i dati sul settore, necessari sia per intervenire sull’offerta sia per valutare l’efficacia dei provvedimenti promossi dagli Enti locali. A questi ultimi l’Agenzia dovrebbe fornire sempre, e tempestivamente, i dati richiesti; l’attenzione al tema delle dipendenze e, nello specifico, della dipendenza dal gioco d’azzardo nella ridefinizione del sistema sanitario e sociosanitario, in un’ottica di medicina di prossimità e di assistenza territoriale, come previsto nel Pnrr”.
Un altro elemento che potrebbe aiutare a delineare il “profilo” della neo-segretaria del Partito democratico è la presenza nella sua “squadra” di Stefano Vaccari, responsabile nazionale dell'organizzazione del Pd, firmatario di una proposta per l'istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sul gioco, nonché proponente del disegno di legge "Disposizioni in materia di riordino della disciplina dei giochi pubblici".
Non resta che aspettare prese di posizione dirette, allora, ma, come diceva Agatha Christie, “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”.