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Senato, competizioni videoludiche: arriva l'ok della commissione Politiche europee

28 marzo 2024 - 09:00

Nel corso dell'esame del Ddl sulle competizioni videoludiche il relatore della commissione Politiche europee, Marco Scurria (FdI), rileva la necessità di garantire adeguate tutele agli attori che operano in questo settore a fronte dell’assenza, in Italia, di una disciplina giuridica in materia.

Scritto da Dd
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Parere favorevole al Disegno di legge sulla regolamentazione delle competizioni videoludiche, essendo chiara la necessità di garantire adeguate tutele agli attori che operano in questo settore, tra cui editori di contenuti, organizzatori di tornei, giocatori e spettatori, a fronte dell’assenza, in Italia, di una disciplina giuridica in materia.

È quanto emerge dal passaggio in commissione Politiche dell'unione europea del Ddl proposto da Roberto Marti (Lega) e altri, aualmente all'esame di varie commissioni del Senato chiamate a riportare il loro parere alla commissione Cultura, alla quale il Ddl è affidato in sede redigente. Il provvedimento ha già ottenuto l'ok dalla commissione Affari sociali del Senato.

Valutato dunque che il provvedimento non evidenzia profili d’incompatibilità con l’ordinamento dell’Unione europea, la commissione esprime, per quanto di competenza, parere non ostativo al Ddl, considerato che "esso risponde alle evoluzioni dell’innovazione tecnologica e della sempre più ampia connettività alla rete internet, che hanno determinato negli ultimi decenni una larghissima diffusione dei videogiochi, non più limitati ad un uso individuale, ma fruiti mediante l’organizzazione di competizioni anche di livello nazionale e talvolta internazionale."

Come proposto dal relatore, Marco Scurria (FdI) la commissione valuta la necessità di garantire adeguate tutele agli tutti attori che operano in questo settore, tra cui editori di contenuti, organizzatori di tornei, giocatori e spettatori, a fronte dell’assenza, in Italia, di una disciplina giuridica in materia.

La commissione preso atto che, ai sensi dell’articolo 11 del disegno di legge, è previsto che le competizioni videoludiche siano comprese tra gli eventi culturali e sportivi per i quali è possibile ottenere un visto temporaneo per l’ingresso in Italia e nell’area Schengen allo scopo di partecipare a eventi sportivi o culturali, per un soggiorno della durata massima di novanta giorni ogni centottanta giorni.

Viene valutato positivamente anche l’articolo 4, che mira a salvaguardare i minori, vietando la partecipazione alle competizioni videoludiche ai minori di 12 anni e prevedendo che i minori di 14 anni possano partecipare soltanto a competizioni che non prevedano premi in denaro o altre utilità e comunque previa autorizzazione dei genitori o di chi eserciti la potestà genitoriale, della quale, in conformità al regolamento (UE) 2016/679, l’organizzatore di una competizione videoludica è tenuto a conservare per un anno una copia, preferibilmente in forma dematerializzata.

Tra le perplessità rilevate vi è il "riferimento all’attribuzione alla Repubblica del compito di promuovere e sostenere i videogiochi come mezzo di espressione artistica, di educazione culturale e di comunicazione sociale", e il "riferimento all’inquadramento lavorativo, attraverso contratti di lavoro subordinato, parasubordinato, autonomo o occasionale, anche per i possibili giocatori e operatori minorenni".

Tra gli interventi dei senatori si rileva quello di Tatiana Rojc (Pd-Idp) che sollevando perplessità già espresse nel precedente passaggio in commissione, preannuncia l’astensione dei senatori del suo gruppo poiché il provvedimento incide, per diversi aspetti delicati, nello sviluppo delle giovani generazioni, con risvolti importanti, attinenti anche ai fenomeni di disturbo ludopatico.

Gian Marco Centinaio (Lsp-PSd’Az) sottolinea l’esigenza di adottare una regolamentazione della materia, anche alla luce degli sviluppi nel web, della forte presenza dei giovani nell’ambito dei videogiochi e della necessità di aiutare le famiglie. Si dichiara quindi favorevole a una normativa che disciplini l’organizzazione delle competizioni, in piena trasparenza, per arginare i fenomeni di abuso.

Il senatore Marco Lombardo (Misto-Az-RE) ritiene che i videogiochi possano essere, non solo espressione artistica, ma anche una forma di educazione culturale, citando ad esempio il filone dei "serious games", nelle cui competizioni è, pertanto, importante coinvolgere in modo corretto anche i giovani. Al riguardo, condivide quindi solo la seconda perplessità formulata dal relatore, in merito alla norma che considera i giocatori come lavoratori, e preannuncia, pertanto, il suo voto di astensione.

Da ultima Dolores Bevilacqua (M5S), la quale condivide le osservazioni precedenti e preannuncia l’astensione dei senatori del suo gruppo, ritenendo utile promuovere i videogiochi come espressione culturale e al contempo, come rilevato dalla senatrice Rojc, evitare qualsiasi valenza normativa che possa facilitare l’approdo ludopatico.

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