Ancora in “zona gialla” per due settimane, “ferma restando la possibilità” di una nuova classificazione: è la sorte della Sicilia, che alla luce degli ultimi dati del monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità sulla diffusione del Covid resta ancora sotto osservazione ed è quindi oggetto di un'ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza.
Al momento le terapie intensive risultano occupate al 10,7 percento (mentre la soglia critica è fissata al 10 percento), l’incidenza dei contagi è a 79,5 casi ogni 100mila abitanti (contro i 50 previsti) mentre l’occupazione dei posti letto nei reparti ordinari è al 17,3 percento, sforando di oltre due punti il limite del 15 percento.
Dati che sarebbero in remissione, e che potrebbero riportare la Sicilia in “zona bianca” già dai primi di ottobre.
Fino ad allora, resteranno valide le misure fin qui in essere, anche per le location di gioco, con l'ingresso consentito solo ai clienti dotati di green pass.
Lo stesso requisito è obbligatorio per frequentare tutti i luoghi di aggregazione: bar, ristoranti, teatri, cinema, concerti, musei e terme. Sì agli spostamenti da e verso le regioni vicine e nessun coprifuoco.
Il resto dell'Italia è ancora in “zona bianca”, anche se ci sono un paio di territori in cui l'incidenza dei casi è in crescita, come la provincia autonoma di Bolzano con 70,6 ogni 100mila abitanti, e la Calabria,dove sono 63,6.
Quanto all'occupazione dei posti letto la soglia di attenzione è stata superata in Calabria (18,5 percento) e Basilicata (15,4 percento); le terapie intensive sono in allerta in provincia di Bolzano (11,3 percento) e nelle Marche, con un tasso al 9,6 percento.