Un milione di euro in meno da entrate contributive a causa dell'esonero di 5800 aziende del settore del gioco dal contributo addizionale previsto dal Sostegni ter. È quanto è emerso dall'esame che la Commissione V (Bilancio, Tesoro e Programmazione) della Camera sta effettuando sul Dl per la trasformazione in legge del decreto 4/2022.
L'esame dettagliato, che procede dopo che sul provvedimento il Governo ha incassato la fiducia, evidenzia dunque, in una semplice tabella, la "stima minori entrate contributive 2022 derivanti dall'esonero del contributo addizionale per le aziende che fruiscono di trattamenti di integrazione salariale entro il 31 marzo 2022". Nel complesso la misura, che interessa 275.980 aziende con meno di 15 dipendenti, e 188.120 aziende con più di 15 dipendenti, porterà 84,3 milioni di euro in meno nella cassa statale della contribuzione.
Dal settore del gioco, come accennato, sarà solo 1 milione la cifra che non verrà versata, per effetto delle 13 settimane 'integrate' dalla misura. Nel dettaglio 1600 sale giochi e biliardi con meno di 15 dipendenti lo "sconto" contributivo è pari a 110 ore, in media, per dipendente, per un totale di 200mila euro di contributi sgravati; stessa cifra che interessa anche le circa 1900 sale bingo o altro tipo di intrattenimento con meno di 15 dipendenti, per una media di 88 ore integrate.
Leggermente più alti i numeri delle aziende con più di 15 dipendenti, siano essere sale giochi e biliardi (800 quelle interessate) che sale bingo o altro intrattenimento (1500 interessate): per le prime il provvedimento integra una media di 125 ore per un totale complessivo di 300mila euro, mentre per le seconde 65 ore di media, che ammontano sempre a 300mila euro. Il totale dei quattro comparti dà quindi la cifra di 1 milione di euro di minori contributi da versare.
Il Sostegni ter, lo ricordiamo, oltre all'esonero dal pagamento della contribuzione addizionale, contiene anche due emendamenti che chiamano in causa diretta l'ippica e che fanno parte del testo del maxiemendamento su cui il governo ha chiesto e ottenuto la fiducia.
Il primo, approvato con riformulazione che riduce da 10 a 8 milioni di euro gli stanziamenti previsti, e li spalma 4 sul 2022 e 4 sul 2023 e non più 10 sul solo 2022, è a prima firma del senatore di Italia viva Davide Faraone e va a favore degli ippodromi di nuova apertura (Livorno e Palermo). Va dunque a modificare la disposizione contenuta nella legge di Bilancio 2022, che prevedeva fondi per un importo complessivo di 7 milioni di euro. Il secondo emendamento prevede invece l'istituzione di un direttore generale per l'ippica in seno al ministero delle Politiche agricole.