skin

Spoils system: attesa per le nomine in Adm e altre Agenzie fiscali

07 gennaio 2023 - 11:21

Stando ai roumors provenienti dai Palazzi di governo, Giorgia Meloni vorrebbe sostituire tutti i vertici delle agenzie fiscali con persone di fiducia, con uno sguardo anche ad AdM.

palazzo_Chigi.jpg

Potrebbe esserci un clamoroso ritorno al passato all'interno dell'Agenzia delle dogane e dei Monopoli, a causa dello spoils system, che consente al nuovo esecutivo di rinnovare i vertici dei vari potentati. Partendo dalle Agenzie fiscali e, dunque, proprio da AdM, dove il ruolo di direttore generale, oggi ricoperto da Marcello Minenna, è in scadenza alla fine del mese. Ebbene, secondo le prime indiscrezioni provenienti da Palazzo Chigi, a prendere il posto dell'attuale leader di Piazza Mastai, potrebbe essere proprio il suo predecessore, ovvero, Benedetto Mineo. Per un vero e proprio dejà-vu, che aveva visto lo stesso Mineo ricevere l'incarico alla guida di AdM durante il governo Conte1, guidato da Lega e Cinque Stelle. Anche se nelle ultime ore è cominciato a circolare il nome di Roberto Alesse, già presidente della Commissione di Garanzia dell’Attuazione della Legge sullo sciopero e indicato come un fedelissimo del nuovo esecutivo.

L'intenzione della premier Giorgia Meloni sembra infatti quella di rinnovare completamente il sistema di potere in Italia, cambiando ogni equilibrio appartenente al passato recente. Ciò vorrebbe dire sostituire tutti i grandi manager dell'apparato statale, dal Direttore Generale del Tesoro Alessandro Rivera fino ai tre titolari delle quattro Agenzie fiscali (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, appunto, oltre ad Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Entrate-Riscossione, Agenzia del Demanio). Fino alle partecipate (con l'eccezione di Eni). Una rivoluzione completa e totale che si sta vedendo a tutti i livelli, dall'Agenzia del Farmaco al Commissario per la Ricostruzione post-terremoto. 

Ma non è ancora detta l'unica parola, tenendo conto della delicatezza e complessità di alcuni incarichi. A partire proprio da quello dell'Agenzia delle Dogane, dove Marcello Minenna, economista e già ai vertici di Consob, ha dato prova di stabilità nell'esercizio del suo ruolo riuscendo anche ad elevare l'importanza dell'organismo all'interno del sistema statale.

Altre scadenze in primavera da Inps all’Anpal

Ma non è tutto. Sì, perchè la prossima primavera scadranno anche altri vertici non soggetti alla tagliola. Fuori dallo spoils system, ma comunque nel giro delle sostituzioni, il presidente dell’Inps Pasquale Tridico e il commissario dell’Anpal Raffaele Tangorra, tenendo conto dei cambiamenti in corso sul Reddito di cittadinanza e sulle politiche attive del lavoro. In particolare l’incarico di Tridico, nominato dal primo governo Conte nel 2019, scade a maggio 2023 e non dovrebbe essere riconfermato. Anche se, in base a un'interpretazione, potrebbe restare in carica un altro anno cioè fino allo scadere del Cda da lui presieduto, come riporta il quotidinao IlSole24Ore. In bilico anche i vertici e i consiglieri di amministrazione dei board delle sei grandi quotate in Borsa controllate dal Mef: Enav, Enel, Eni, Leonardo, Poste e Terna. I sei Amministratori delegati e Presidenti scadono tutti nel 2023 con l'assemblea di approvazione del bilancio 2022 prevista nella prima metà dell'anno. Alcuni, come l'ad di Enav Paolo Simioni e la presidente Francesca Isgrò sono al loro primo mandato. Altri come l'ad di Enel Francesco Starace, l'ad di Eni Claudio Descalzi sono al terzo. La prassi delle nomine pubbliche prevede un ricambio dopo tre mandati successivi, ma la forte crisi energetica e la tempesta geopolitica potrebbe far accantonare la prassi per assicurare stabilità ai due colossi energetici. 


 

Altri articoli su

Articoli correlati