Tagli Irpef, l'ipotesi sul piatto: risorse da concordato fiscale e gara giochi
Il viceministro dell'Economia e delle finanze, Maurizio Leo, a margine degli Stati generali dei commercialisti, torna a parlare di taglio Irpef al ceto medio e delle risorse per finanziarlo.
Scritto da Redazione
Il viceministro dell'Economia e delle finanze, Maurizio Leo
Come finanziare la riduzione fiscale dell'Irpef per il ceto medio? Con risorse derivanti dal concordato fiscale e dai bandi per le concessioni del gioco pubblico.
Questa, secondo Il Sole 24 ore, la “ricetta” enunciata dal viceministro dell'Economia e delle finanze, Maurizio Leo, a margine degli Stati generali dei commercialisti, tenutosi ieri, 10 giugno a Roma. Invitando però ad “agire con la massima cautela”.
Le risorse al momento non si vedono, ma ci sono. Almeno in parte. Secondo quanto riporta il quotidiano finanziario “sono nascoste nel cosiddetto 'fondo delegato', lo strumento creato dalla riforma fiscale per convogliare il gettito generato dai suoi interventi, a partire dal concordato preventivo biennale. La prima edizione, come spiegato dallo stesso Leo in diverse occasioni, avrebbe comportato un gettito di 1,6 miliardi, a cui vanno aggiunti i frutti della misura straordinaria, ovvero la sanatoria sugli anni 2018-22 riservata a chi ha aderito al concordato. Tutte queste cifre sono rimaste per ora ufficiose, e non è un caso: solo quando diventeranno ufficiali entreranno nei saldi di finanza pubblica, dopo il monitoraggio del Dipartimento delle Finanze che certificherà l'effettivo gettito aggiuntivo, come previsto dal decreto sul concordato (art. 40, comma 3, del D.Lgs. 13/2024).
Fino al monitoraggio che calcolerà il da farsi del concordato, nel quale però si registra anche una perdita di gettito dovuta alla liquidazione, questi fondi ufficialmente non esistono. E quindi non possono essere utilizzati. Tutto lascia supporre che prenderanno corpo in tempo per la prossima legge di bilancio, la penultima della legislatura, per consentire al Governo di dare una nuova impronta all'Irpef”.
Resta quindi da capire “quante” delle entrate per lo Stato derivanti dai bandi per il Lotto e per il gioco online verranno utilizzate dal Governo per supportare il taglio delle tasse per il "ceto medio".
Per l'online il gettito atteso è di 350 milioni di euro, viste le oltre 50 richieste di concessione presentate (e al momento in cui scriviamo al vaglio della commissione giudicatrice dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli), con una soglia di accesso pari a 7 milioni per ciascuna. Con la gara per il Lotto invece lo Stato ha realizzato 2 miliardi e 230 milioni.