Volpe (Mef): ‘Sì a riforma gioco pubblico, no al mantenimento dell’esistente’

“Serve un intervento normativo nel settore del gioco pubblico. Un settore in cui vi è un dato abbastanza acquisito, e cioè questa assenza di competizione, di gare per assegnazione di concessione per titoli di esercizio dell’attività, è un segnale che va assolutamente colto. Si accetta universalmente un regime di mantenimento dell’esistente, ma bisognerebbe tentare di riavviare un processo di ciclicità e selezione”. Ha esordito così Italo Volpe, consigliere di stato  vice capo di Gabinetto al Mef, oggi, 14 febbraio, al convegno della Luiss Business School su “Responsabilità, trasparenza, comportamenti consapevoli: nuovi orizzonti dell’industria del gioco” a Villa Blanc, a Roma.

L’analisi di Volpe è secca e centrata: "In questo settore l’attività principale è quella di rendere un servizio commerciale e ultimamente si sta acquisendo una consapevolezza che in altri paesi esiste già da tempo - spiega il vice capo di Gabinetto - ora sta emergendo il grado di maturità o immaturità a proposito della decadenza del pensiero. Si conoscono molte cause di questo decadimento, sicuramente le difficoltà maggiori vengono da questa ritrosia e repulsione che in qualche modo il settore è stato alimentato da un certo numero di anni”.

Il lavoro da fare è serio e delicato: “È importante cogliere i punti di seminati che consentiranno di arrivare ad un mercato regolato. Disattenderli significherebbe non dare un prodotto appropriato a un settore vivo che occupa tante energie lavorative. I tempi dovrebbero essere relativamente brevi perché nel giro di pochissimo tempo questo iter legislativo comincerà a prendere forma. Si auspica che arrivino soluzioni appropriate per rimuovere queste difficoltà”, ha concluso Volpe.