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Assemblea Figc, Simonelli: ‘Scommesse sportive tra i temi da approfondire’

04 febbraio 2025 - 10:43

Ezio Simonelli, presidente della lega Serie A sottolinea quanto sia fondamentale far convergere le forze su alcuni temi tra cui quello del betting.

Scritto da Redazione
© Simonelli associati

© Simonelli associati

“La Serie A è consapevole che essa non è solo la competizione sportiva cuore pulsante del calcio nazionale e vetrina alla quale i giovani talenti sognano di arrivare, ma è anche una grande e straordinaria industria che genera posti di lavoro, investimenti e opportunità  in tutto il Paese con ricadute economiche del nostro successo che si estendono ben oltre i confini del calcio e che si spalmano su tutto il sistema Paese.”

È quanto afferma il presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, nel discorso pronunciato durante l’assemblea elettiva della Federazione italiana giuoco calcio. Il presidente ha inoltre evidenziato che “tra i temi programmatici su cui dovremo far convergere le nostre forze ci sono l’aumento delle risorse, i rapporti col Governo, le riforme legislative e le questioni legate al betting.”

Un argomento, quello delle scommesse, che è stato trattato ampiamente anche da Gabriele Gravina che al termine dell’assemblea è stato eletto presidente della Figc per la terza volta consecutiva con il 98,68 percento dei voti.

Nel suo discorso di presentazione il neopresidente aveva infatti trattato l’argomento del “reinvestimento di una percentuale dei proventi delle scommesse sul calcio (sul modello della legge portoghese) con destinazione vincolata in investimenti nei settori giovanili”.

Gravina aveva inoltre evidenziato l’importanza del ripristino delle sponsorizzazioni nel mondo delle scommesse per garantire entrate alle squadre di calcio mediante "l’abolizione del divieto di pubblicità di giochi e scommesse riguardanti gli eventi calcistici e le società di calcio”.

Temi di fondamentale importanza che aveva trattato anche Simonelli in una recente intervista uscita sul Corriere dello sport che riferendosi al decreto Dignità e al divieto imposto sulle sponsorizzazioni affermava l'importanza di porre fine a un "divieto assurdo e controproducente”. 

 

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