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Bando scommesse: le motivazioni del ricorso degli operatori

02 ottobre 2012 - 15:57

Le motivazioni del ricorso al bando scommesse da parte di alcuni operatori, sarebbero riconducibili alla frammentazione del mercato, che è esposto alla concorrenza dei centri trasmissione dati collegati a bookmaker esteri; l’eccessiva onerosità delle prescrizioni della legge di stabilità 2011 che impongono stretti vincoli di solidità patrimoniale e finanziaria anche alle piccole imprese rendendo 'insostenibile' l’attività economica.

Scritto da Redazione GiocoNews

I concessionari, secondo quanto rende noto Agipronews, contestano l’imposizione di un “determinato modello aziendale per la raccolta del gioco fisico”, alla prova dei fatti “insostenibile e anticompetitivo”, perché “sbilanciato nel favorire l’ingresso e la permanenza sul mercato soltanto di operatori di dimensione medio-grande”. I costi dei soli adempimenti organizzativi richiesti dall’amministrazione ammontano a circa 140mila euro, un aggravio che azzera la redditività della gestione.

Secondo i concessionari, poi, è “paradossale” che si imponga agli operatori di considerare “conosciute” le potenzialità del mercato, quando è ignota persino all’Aams la dimensione del segmento delle agenzie non autorizzate, visto che non si è riusciti sino ad oggi a coordinare “nemmeno una qualche forma di censimento”. Di fronte a meccanismi di gara così costruiti, quindi, decine di operatori storici si trovano nella prospettiva di “uscire dal mercato oppure assumersi obbligazioni insostenibili e sproporzionate”.

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