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Bolzano, CdS conferma decadenza sala gioco: 'Nessun effetto espulsivo'

14 maggio 2025 - 17:33

Sulla scorta di una verificazione compiuta dall’Università degli studi di Padova, il Consiglio di Stato respinge l'appello di una sala gioco contro il provvedimento della Provincia di Bolzano.

Scritto da Fm
 © Diana Polekhina / Unsplash

© Diana Polekhina / Unsplash

“Con riferimento all’effetto espulsivo che sostanzialmente deriverebbe dall’applicazione della norma provinciale, occorre rilevare – richiamando quanto statuito nella sentenza di questa Sezione n. 1618 del 2019, dalle cui conclusioni il Collegio non ha ragioni per discostarsi – che la verificazione ha analizzato la stessa nel dettaglio, ha escluso che nel Comune di Silandro la norma produca un effetto cosiddetto espulsivo delle sale da gioco lecito dall’intero territorio comunale, sia sotto il profilo dell’interdizione assoluta dal singolo territorio comunale, che sotto il profilo dell’abbattimento della raccolte e dei ricavi. Questo è ulteriormente evidente alla luce dell’accertamento peritale che conferma che la sala giochi” al centro dell'appello “è l’unico esercizio presente a Silandro”.

Questo si legge nella sentenza con cui il Consiglio di Stato respinge l'appello presentato dal legale rappresentante di una ditta titolare di una sala gioco a  Silandro (Bz) per la riforma della sentenza del Tribunale regionale di giustizia amministrativa che ha confermato il provvedimento di decadenza dell'autorizzazione alla raccolta di scommesse sportive emanato dalla Provincia autonoma di Bolzano.

 

Secondo la verificazione espletata dall’Università degli studi di Padova su richiesta dello stesso titolare della sala gioco, “a) gli edifici locati in fascia di rispetto a Silandro costituiscono il 56,8 percento del totale; b) le aree effettivamente disponibili per l’allocazione di sale da gioco d’azzardo legale a Silandro, tenuto conto sia delle destinazioni del Puc – Piano urbanistico comunale che delle fasce di rispetto hanno un’estensione totale di 310.000 m², all’interno delle quali sono inclusi 285 edifici; la sala da gioco della ditta può essere delocalizzata senza contrazione del segmento di mercato in siti posti anche a minime distanze dal sito attuale interdetto; esiste un numero consistente di edifici ed una significativa superficie del Comune effettivamente disponibile per l’allocazione legale di sale gioco d’azzardo lecito, sia dal punto di vista della zonizzazione del Puc, che del rispetto della distanza prescritta dai siti considerati sensibili a tutela delle categorie di persone che li frequentano; quindi la perizia – che il Collegio condivide pienamente, essendo logica e scevra da irrazionalità – ha provato che l’effetto escludente non è minimamente accertabile”.

 

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