Calcio e scommesse illegali, ministro Abodi: 'Carta doveri, aiuto a responsabilizzazione'
Il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, dà aggiornamenti sulla 'carta dei doveri' proposta in risposta al caso scommesse illegali che ha coinvolto alcuni calciatori italiani.
Scritto da Redazione
© Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri - Pagina Facebook ufficiale
"Noi siamo condannati a confrontarci anche con le cadute e quindi l'importante è come si affrontano i momenti difficili come questo: con lucidità, con la voglia di risolvere il problema, anche se probabilmente il problema non si risolve. Evidentemente è la dimostrazione che dobbiamo lavorare molto di più sulla formazione, sulla responsabilizzazione anche a un livello professionistico, c'è un margine di miglioramento".
Il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, torna a parlare del caso che vede coinvolti alcuni calciatori italiani indagati per aver puntato su siti di gioco illegali al convegno “I sogni dei giovani costruiscono il futuro” nell'ambito del festival Orientamenti, che si chiude oggi, 17 novembre, a Genova.
"Se cade un professionista si rischia anche che interpreti male tutto il mondo che guarda al professionismo in termini quasi esemplari, e questa è la ragione per la quale stiamo definendo la carta dei doveri”, afferma Abodi. “Non è che con questo risolveremo, però è un altro contributo alla responsabilizzazione. Oltre a firmare il contratto classico del calciatore o del professionista sportivo, dove spesso sono molto più evidenti i diritti dei doveri, il professionista dovrà leggere questa carta dei doveri e sottoscriverla augurandoci che non intervengano altri fattori di fragilità sociale, perché è evidente che qui stiamo a livello di patologie vecchie e nuove che dobbiamo cercare di contrastare".
Il ministro quindi conclude: "La ludopatia è un tema che purtroppo coinvolge e travolge milioni di italiani e soprattutto tanti giovani e quindi è ancora più importante che quel livello del professionismo sappia raccogliere questa sfida e contrasti queste forme di dipendenza che sono certamente diseducative. Non ci preoccupano e non ci abbattiamo per le difficoltà, le affrontiamo con slancio, con determinazione, senza ipocrisie ma con il massimo della trasparenza e vogliamo anche che non ci siano omertà, cioè che escano fuori le cose perché le problematiche si affrontano con questo spirito".