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Controreplica Stanleybet a Assosnai: “Amnesie sul Tar Lazio"

28 febbraio 2013 - 16:55

Continua il botta e risposta tra Assosnai e Stanleybet. Questa volta è il bookmaker inglese a prendere la parola, ricordando alcuni fatti. Sulla gara Coni del 1999 per 1000 concessioni, il Tar Lazio, su ricorso Stanleybet, aveva detto ‘tutto a posto’, per essere poi clamorosamente smentito dalle sentenze Gambelli e Placanica della Corte di Giustizia.

Scritto da Mc

Sul vergognoso rinnovo senza gara delle agenzie ippiche storiche, il Tar Lazio, su riscorso Stanleybet, aveva detto ‘tutto a posto’, per poi essere clamorosamente smentito da una procedura d’infrazione della Commissione Europea, che ha citato lo Stato Italiano nel giudizio di constatazione innanzi alla Corte di Giustizia, con successiva condanna per violazione del diritto comunitario.

Sulla gara Bersani, impugnata da Stanleybet al Tar Lazio, si è pronunciata la Corte di Giustizia con la Sentenza Costa Cifone. Di nuovo, per lo Stato Italiano ‘tutto a posto’, ma per la Corte Europea la gara era discriminatoria, perché favoriva con varie norme, tra cui quella famosa sulle distanze, gli operatori storici di settore, che costituiscono i pilastri di Assosnai.

Sul rinnovo senza gara per altri 4 anni della concessione Superenalotto alla Sisal avvenuta nel 2006, il Tar Lazio, su ricorso Stanleybet, aveva detto ‘tutto a posto’, per essere poi clamorosamente smentito dal Consiglio di Stato, che ha annullato la concessione alla Sisal”.

Adesso Stanleybet appellerà al Consiglio di Stato la sentenza, che non esita a definire ‘vergognosa’, stimolando il supremo organo di giustizia amministrativa “a mandare di nuovo il caso alla Corte di Giustizia. Storia già vista, con finale, in passato, sempre a favore di Stanleybet”, continua la nota.

Stanleybet ha più volte manifestato “comprensione per le gravi discriminazioni subite dai concessionari Bersani. Il Presidente di Assosnai, operatore storico e tra i beneficiari di tutte le norme, riconosciute poi in contrasto con il diritto, approvate negli ultimi 15 anni, dovrebbe riconsiderare le sue priorità nell’interesse dei suoi stessi associati. E tra queste priorità non ci deve essere quella di combattere Stanleybet, ma di concentrarsi nella lotta contro gli operatori illegali. Così come fa Stanleybet, il cui interesse primario è combattere gli operatori illegali e non quello di focalizzarsi nuovamente sul contrasto agli operatori storici, che oggi operano senza licenza da circa 8 mesi in virtù di una legge che Stanleybet potrebbe chiedere ai giudici civili di disapplicare, anche con provvedimento d’urgenza.

Invitiamo il Presidente Assosnai e i suoi associati a proiettarsi verso il futuro e considerare Stanleybet una risorsa. Rammentiamo che il comune nemico che rende il mercato invivibile sono gli operatori illegali, e non certo Stanleybet. Ribadiamo che non capire questo significa rafforzare gli operatori illegali”.

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