skin

In Gazzetta la Legge Brambilla, pene più gravi anche per scommesse su animali

17 giugno 2025 - 16:17

Michela Vittoria Brambilla, prima firmataria della legge contro i reati sugli animali in vigore da domani, plaude a 'un significativo inasprimento di tutte le pene perni reati a danno degli animali'.

Scritto da Dd
Michela Vittoria Brambilla - presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente (foto tratta dal sito di Michela Vittoria Brambilla)

Michela Vittoria Brambilla - presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente (foto tratta dal sito di Michela Vittoria Brambilla)

"Cambia finalmente la prospettiva il titolo IX del codice penale non tutelerà più il sentimento dell’uomo per gli animali ma direttamente gli animali, vittime dei reati, esseri senzienti. E si rende loro giustizia."

Così Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente, commenta la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale oggi, 17 giugno, della legge che porta il suo nome, essendo proprio Michela Brambilla prima firmataria del nuovo provvedimento.

La “legge Brambilla”, recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali” è stata approvata definitivamente il 29 maggio, e promulgata il 6 giugno, entrerà in vigore il 1° luglio.

Il provvedimento regolamenta tutte le attività che vedono l'uomo interagire con gli animali, con un significativo inasprimento di tutte le pene per i reati a danno degli animali, dall'abbandono fino all'uccisione di specie protette, fino alla distruzione di habitat.

In particolare per quanto riguarda spettacoli o manifestazioni vietati, l'articolo 2 della legge riporta che "chiunque organizza o promuove spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie o strazio per gli animali e' punito con la reclusione da quattro mesi a due anni e con la multa da 15.000 a 30.000 euro", aggiungendo che "la pena è aumentata da un terzo alla meta' se i fatti di cui al primo comma sono commessi in relazione all'esercizio di scommesse clandestine o al fine di trarne profitto per se' od altri ovvero se ne deriva la morte dell'animale."

Nel testo c'è uno specifico articolo, il numero 3, relativo al Divieto di combattimenti tra animali, secondo il quale "chiunque, anche se non presente sul luogo del reato, fuori dei casi di concorso nel medesimo, organizza o effettua scommesse sui combattimenti e sulle competizioni di cui al primo comma e' punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 5.000 a 30.000 euro."

Nel lungo iter parlamentare (la Camera aveva approvato la Pdl proposta da Michela Vittoria Brambilla ancora nel novembre scorso, Ndr) era stati proposti varie proposte emendantive relative anche ad alcuni impianti impianti ippici, e sugli standard di sicurezza dei galoppatoi, che tuttavia non hanno passato il vaglio delle commissioni competenti.

Si tratta di "norme che proiettano l’Italia all’avanguardia nella difesa degli animali e quindi nella civiltà che si misura anche dalla volontà e dalla capacità di tutelare chi non ha voce", aggiunge Brambilla. "Nei casi più gravi chi uccide un animale rischierà fino a quattro anni di carcere e 60 mila euro di multa, se il fatto è commesso adoperando sevizie o prolungando volutamente le sofferenze. In caso di maltrattamento si prevede la reclusione fino a due anni e 30mila euro di multa. Tutte le pene potranno essere ulteriormente aumentate di un terzo, in presenza di una tra queste tre aggravanti: se i fatti sono commessi alla presenza di minori, nei confronti di più animali, se sono diffusi attraverso strumenti informatici e telematici. Basterà partecipare “a qualsiasi titolo” a combattimenti e competizioni tra animali per rischiare fino a 2 anni di reclusione e una multa di 30 mila euro, mentre per gli organizzatori si passa a una previsione di carcere fino a quattro anni e 160mila euro di sanzione. A chi abitualmente organizza combattimenti tra animali ed esercita il traffico di cuccioli potranno essere applicate le misure di prevenzione previste nel codice antimafia, come la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Di particolare rilievo l’introduzione a livello nazionale del divieto di tenere il cane alla catena e la norma procedurale che consentirà alle associazioni di ottenere l’affido definitivo, dietro cauzione, degli animali sequestrati."

Altri articoli su

Ti interessa questo argomento?
Registrati all’area riservata e segui i tuoi tag preferiti. Accederai all’elenco di tutti i nuovi articoli che usciranno legati a questi tag.

Articoli correlati