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Logico:’Tassa su scommesse online ingiustificabile, dannosa e discriminatoria’

12 dicembre 2024 - 21:44

L’associazione dei concessionari di gioco a distanza LOGiCO, interviene alla luce delle notizie che ipotizzano un ulteriore aumento della tassazione ai bookmaker online.

Scritto da Ca
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Ingiustificabile, dannosa e discriminatoria. Così i concessionari del gioco a distanza aderenti a LOGiCO giudicano la proposta della tassa salva-calcio, che il Governo sta considerando di inserire nella legge di bilancio, su proposta del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi. Questa tassa sarebbe a carico delle imprese operanti nel settore legale delle scommesse online.

“Siamo contrariati rispetto a questa iniziativa – afferma Moreno Marasco, presidente di LOGiCO – che non possiede alcuna giustificazione. Ci avviciniamo a un bando di gara con un costo di concessione di 7 milioni di euro, un aumento di 35 volte rispetto ai valori precedenti. Questo porterà a una significativa riduzione del numero dei concessionari del gioco a distanza. Un ulteriore aggravio fiscale potrebbe avere conseguenze negative sul settore, il quale rappresenta l’unico presidio contro il gioco illegale online. Molte imprese, già in difficoltà nel partecipare al nuovo bando, sarebbero sicuramente dissuase da questa nuova tassazione.” Il comparto del gioco legale è quindi pronto a opporsi a qualsiasi provvedimento che possa ulteriormente gravare su un sistema già oneroso.

Per gli operatori, modificare le regole d’ingaggio già fissate con un nuovo bando di gara sarebbe scorretto e illegittimo, introducendo un nuovo balzello pesante.

Inoltre, questa tassa risulterebbe discriminatoria, poiché sarebbe rivolta esclusivamente alle aziende concessionarie del gioco a distanza, penalizzando un solo canale del comparto.

“Se il calcio deve essere finanziato – conclude Marasco – il modo migliore è restituire legittimità alle sponsorizzazioni sportive, attualmente bloccate dal divieto introdotto nel decreto dignità del 2018. Legittimità è la chiave: le aziende del settore devono poter visibilizzare i propri marchi attraverso comunicazioni responsabili, per superare le restrizioni su pubblicità e sponsorizzazioni. Chiediamo un confronto e l’istituzione di un tavolo con MEF, AgCom, i principali broadcaster nazionali e le federazioni sportive.”

Infine, Roberto Alesse, Direttore Generale ADM, ha recentemente affermato che sarebbe sensato superare la norma sul divieto di sponsorizzazione, definendola “una ipocrisia ordinamentale”.

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