Match fixing, De Raho (Antimafia): 'Aggiornare armamentario legale'
Il procuratore nazionale Antimafia Cafiero De Raho chiede di aggiornare strumenti legali a disposizione e vietare le scommesse sulle competizioni minori.
Roma - "La corruzione costituisce oggi una forma di particolare infiltrazione della criminalità nell'ambito di sistemi legali. È uno strumento oggi frequentemente utilizzato dalle mafie. Le nostre indagini evidenziano come il sistema mafioso sia cambiato. Serve quindi aggiornare l'armamentario di contrasto".
È quanto affermato dal procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho nel suo intervento al Seminario di Alto Livello sulla Corruzione nello Sport "Contrastare la corruzione nello sport. Verso una solida alleanza pubblico-privato nel quadro della Risoluzione UNCAC 7/8. Lo scenario italiano", in programma a Roma oggi, 19 aprile.
Nicolò D'Angelo, vice direttore generale Polizia di Stato e direttore centrale della Polizia Criminale, evidenzia: "Il mondo dello sport è da sempre stato oggetto di infiltrazioni criminali. Soprattutto il gioco illegale costituisce uno dei settori storici, ricordiamo il Totonero o le scommesse sui campionati minori. L'online ha complicato la situazione. I tentativi di condizionare le partite e il gioco sono legati alla criminalità di tipo tradizionale che usa i nuovi strumenti. La Uiss mira proprio a monitorare e analizzare le informazioni che arrivano da diversi soggetti per contrastare fenomeni illeciti nel mondo delle scommesse. La cooperazione internazionale è oggi il futuro per agire in maniera univoca. Stiamo creando numerose task force comuni. Un interscambio che rappresenta la polizia del futuro. È utile analizzare il flusso dei dati che arrivano dai concessionari e, quando si rileva un flusso anomalo, l'Adm avvisa una serie di soggetti tra cui le forze di polizia e il Coni o altri ministeri coinvolti. Il Gruppo Investigativo Scommesse (Gis) informa periodicamente l'Uiss. Lo scambio di dati tra attori e Paesi è fondamentale".
Per Giovanni Tartaglia Polcini, consigliere giuridico Maeci: "Il settore dello sport è a rischio criminalità perché ricchissimo e con margini enormi di guadagno. Per questo è anche a rischio riciclaggio. L'ordinamento di diritto interno si deve armonizzare a quello internazionale. La convenzione Macolin sul matchfixing non è ancora pienamente entrata nel nostro ordinamento. Un elemento importante è quello della competenza dei Monopoli di Stato sul controllo delle scommesse.
La speranza è che si arrivi presto a tale armonizzazione".
Paolo Bertaccini consigliere del Consiglio dei Ministri, Sport Pulito Italia AMFF Program, Ufficio Sport Pcm conclude: "Grazie a questa risoluzione abbiamo una possibilità sia verso l'esterno che verso l'interno. Siamo uno degli esempi più avanzati del coordinamento delle pratiche pubbliche e private. Il mondo dello sport è e deve rimanere espressione della società civile".