Operazione Gambling, Cassazione: 'No aggravante mafiosa'
Cassazione riconosce assenza aggravante mafiosa per gioco online illegale ad un collaboratore commerciale coinvolto nell'Operazione Gambling.
Colpevole di raccolta illegale di scommesseonline ma senza l'aggravante della "modalità mafiosa" e della partecipazione ad associazione per delinquere.
E' il verdetto della Corte di Cassazione nei confronti di un ex collaboratore commercialedi una società per il gioco online, già riconosciuta colpevole "dell'acquisizione di licenze e concessioni governative per occultare lo svolgimento di giochi e scommesse a distanza, operante in elusione della normativa di settore, di quella fiscale e di quella anti-riciclaggio, con l'aggravante di aver commesso fatti funzionali ad agevolare le attività di un'associazione di tipo mafioso, con condotte accertate dal 2010 e tuttora perduranti".
Nello specifico si fa riferimento all'associazione a delinquere scoperta nell'estate 2015 nella cosiddetta "Operazione Gambling" coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia
di Reggio Calabria, che ha dato esecuzione a 41 ordinanze di custodia cautelare e al sequestro di 56 imprese nazionali ed estere, 1.500 punti commerciali e
82 siti nazionali e internazionali, per un valore stimato pari a circa 2 miliardi di euro.
Per i giudici il ricorrente ha "avuto un ruolo organizzativo nell'associazione per delinquere" non solo perché "responsabile di un'area territoriale nella quale erano insediate più agenzie che svolgevano illegalmente l'attività di intermediazione di scommesse e giocate, o perché legato ad esponenti di primo piano del sodalizio illecito" ma in quanto "esercitava poteri decisionali in ordine alle strategie del gruppo criminale anche al fine di contenere i rischi di controlli da parte delle forze dell'ordine e di sequestri da parte dell'Autorità giudiziaria".
La Cassazione quindi ha rinviato per nuovo esame al Tribunale di Reggio Calabria.