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Napoli, gli operatori: 'Dal Comune possibile modifica degli orari'

07 novembre 2016 - 15:50

C'è un moderato ottimismo fra gli operatori del gioco dopo l'incontro con la commissione Commercio del Comune di Napoli sul regolamento vigente.

Scritto da Redazione
Napoli, gli operatori: 'Dal Comune possibile modifica degli orari'

 

 

"I consiglieri della commissione hanno capito le criticità di un provvedimento che crea anche disparità tra attività principale e secondaria e le regole devono valere per tutti. Sembra ci sia un'apertura ma dobbiamo aspettare la fine di novembre per capire cosa riferirà al consiglio l'assessore Panini". E' il commento moderatamente ottimista di Raffaele Palmieri, presidente del Sicon, sindacato imprese concessionarie di scommesse, a Gioconews.it al termine dell'incontro tra gli operatori di gioco alla Commissione Lavoro e Commercio tenutosi lunedì 7 novembre per discutere della possibilità di modifica delle regole sui giochi varate dal Comune di Napoli negli scorsi mesi. 

 

OPERATORI COMPATTI - Il fronte del gioco era compatto: "C'eravamo noi di AssoSicon a rappresentare le imprese concessionarie di betting, i gestori di sala, As.Tro a rappresentare i gestori e le imprese di new slot oltre agli uffici legali di Snai ed Eurobet, due tra i bookmaker più rappresentati nel territorio napoletano. Una presenza massiccia e importante che ha generato un effetto positivo sulla questione con i consiglieri che hanno preso atto che c'è qualcosa che non va".  Un caso assurdo tra l'altro, è stato riportato nel corso dell'incontro: "Il territorio napoletano è assai particolare - spiega Palmieri - l'ordinanza al solo comune di Napoli non ha senso visto che si sono già creati dei casi in cui, spostandosi di appena 500 metri in un comune dell'hinterland partenopeo, si gioca liberamente aggirando le regole". 
 
LE CRITICITA' - Quali sono state le criticità evidenziate? "Ferma restando la tutela della salute pubblica ci sono problematiche oggettive. I consiglieri hanno recepito la disparità creatasi tra attività principale e secondarie anche perché le regole sono per tutti e questa anomalia va modificata. Poi gli intervalli degli orari così non hanno senso e creano solo danno economico e lavorativo alle imprese: facendo meno ore in molti potrebbero essere costretti a licenziare e quelle fasce non rispondono alle esigenze dei nostri prodotti. Del resto i palinsesti non li facciamo noi ma organismi nazionali e internazionali.Volevano fermare i giochi leciti nei tabacchi e nei bar ma sta avvenendo esattamente il contrario". 
 
RISULTATI A FINE NOVEMBRE - Ora come si procede? "Entro la fine del mese di novembre l'assessore Panini dovrà rendicontare l'analisi andamentale dell'ordinanza in consiglio e si spera siano recepite le modifiche richieste al regolamento. Purtroppo ci ritroviamo sempre a dover attendere risposte a livello giudiziale e politico su questioni che dovevano essere risolte prima di questo ennesimo lavoro che stiamo portando avanti", conclude Palmieri.  
 
CHIACCHIO: 'RIVEDERE ORARI' - Anche Pasquale Chiacchio, presidente dell’Associazione Gestori Scommesse Italia, commenta le audizioni alla commissione Commercio. "E' stato un incontro molto costruttivo e 'interessato' con la presenza di tutte le forze politiche, molti consiglieri comunali che hanno evidenziato una serie di punti: la lotta al Gap, un'offerta troppo estesa sul mercato napoletano, un regolamento troppo stringente verso le attività legali, la lotta al gioco minorile. Noi abbiamo ribadito la richiesta di rivedere le fasce orarie, per vendere i prodotti quando sono vendibili, è ciò è stato riconosciuto un po' da tutti. Resta da vedere se i tempi della politica coincideranno con quelli delle imprese. L'assessore ha confermato l'avvio di uno studio sugli effetti del Gap con esperti del Sert e dell'Asl: ci auguriamo che commissione finisca al più presto in modo che lavori vengano messi all'attenzione del consiglio comunale e del sindaco e si arrivi ad una soluzione. Abbiamo ribadito la nostra disponibilità a collaborare con l'amministrazione, specie nella lotta al gioco minorile e al Gap, impegno che per noi è già fondamentale". 
 
VERONA: 'ORARI RIMODULATI PER OPERATORI FORMATI' - Un incontro molto interessante, durato quattro ore, anche per il responsabile As.Tro per le questioni territoriali, Lorenzo Verona. "Come sempre abbiamo messo a conoscenza il Comune delle nostre perplessità sulle ordinanze restrittive, che che spostanola  domanda da prodotto di gioco lecito ad un altro più aggressivo o, peggio, illegale. Essendo Napoli una piazza già a rischio in questo senso, abbiamo invitato la commissione Commercio ad esaminare i dati sull'aumento dell'illegalità a Genova e Bolzano e del Gap in Lombardia, e in parallelo esposto il nostro progetto sul gioco buono per il territorio già  presentato in tante città e chiesto di concedere un orario rimodulato ai locali che conseguono un 'bollino di qualità', grazie a corsi di formazione e informazone, riduzione degli apparecchi, creazione di aree dedicate per il gioco, cooperazione con Asl e forze dell'ordine per la prevenzione dei reati connessi al gioco. I consiglieri si sono dimostrati tutti molto disponbili e attenti: ci siamo lasciati con la promessa di dar inizio ad un percorso di confronto e di monitoraggio dell'attuazione del regolamento, si spera che a primi di diccembre si arrivi a ulteriori incontri". 
 
CHIUSA SALA SLOT A PIAZZA DANTE - Intanto, nei giorni scorsi la polizia municipale del Comune di Napoli ha notificato l'ordinanza di chiusura di una sala slot di piazza Dante, che non rispetta le distanze minime dai luoghi sensibili votate dal Consiglio comunale nel dicembre 2015. La Questura ha mandato due pattuglie che hanno supervisionato la situazione.
 
"I consiglieri della commissione hanno capito le criticità di un provvedimento che crea anche disparità tra attività principale e secondaria e le regole devono valere per tutti. Sembra ci sia un'apertura ma dobbiamo aspettare la fine di novembre per capire cosa riferirà al consiglio l'assessore Panini". E' il commento moderatamente ottimista di Raffaele Palmieri, presidente di del Sicon, sindacato imprese concessionarie di scommesse, a Gioconews.it al termine dell'incontro tra gli operatori di gioco alla Commissione Lavoro e Commercio per discutere della possibilità di modifica delle regole sui giochi varate dal Comune di Napoli negli scorsi mesi. 
Il fronte del gioco era compatto: "C'eravamo noi di AssoSicon a rappresentare le imprese concessionarie di betting, i gestori di sala, As.Tro a rappresentare i gestori e le imprese di new slot oltre agli uffici legali di Snai ed Eurobet, due tra i bookmaker più rappresentati nel territorio napoletano. Una presenza massiccia e importante che ha generato un effetto positivo sulla questione con i consiglieri che hanno preso atto che c'è qualcosa che non va". 
Un caso assurdo tra l'altro, è stato riportato nel corso dell'incontro: "Il territorio napoletano è assai particolare - spiega Palmieri - l'ordinanza al solo comune di Napoli non ha senso visto che si sono già creati dei casi in cui, spostandosi di appena 500 metri in un comune dell'hinterland partenopeo, si gioca liberamente aggirando le regole". 
Quali sono state le criticità evidenziate? "Ferma restando la tutela della salute pubblica ci sono problematiche oggettive. I consiglieri hanno recepito la disparità creatasi tra attività principale e secondarie anche perché le regole sono per tutti e questa anomalia va modificata. Poi gli intervalli degli orari così non hanno senso e creano solo danno economico e lavorativo alle imprese: facendo meno ore in molti potrebbero essere costretti a licenziare e quelle fasce non rispondono alle esigenze dei nostri prodotti. Del resto i palinsesti non li facciamo noi ma organismi nazionali e internazionali.Volevano fermare i giochi leciti nei tabacchi e nei bar ma sta avvenendo esattamente il contrario". 
Ora come si procede? "Ento la fine del mese di novembre l'assessore Panini dovrà rendicontare l'analisi andamentale dell'ordinanza in consiglio e si spera siano recepite le modifiche richieste al regolamento. Purtroppo ci ritroviamo sempre a dover attendere risposte a livello giudiziale e politico su questioni che dovevano essere risolte prima di questo ennesimo lavoro che stiamo portando avanti".  

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