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Scommessa sana in bookmaker pulito: parlano Better e Giochi e Società

01 agosto 2015 - 09:05

È fondamentale mettere i puntini sulle 'i', rinsaldare bene le fondamenta e tenersi aggrappati alle certezze che si hanno quando uno scandalo come quello del calcioscommesse inizia a passare sopra al settore dello sportsbetting come uno tsunami.

Scritto da Cesare Antonini
Scommessa sana in bookmaker pulito: parlano Better e Giochi e Società

Abbiamo cercato di ribadire i concetti che sono alla base del mercato italiano grazie a due eminenti rappresentanti del settore stesso.

 

 Quando esplodono scandali legati allo sport e al gioco bisogna attaccarsi forte ai pilastri dell'industry, alle certezze. Quanto meno dobbiamo avere qualche certezza altrimenti rischiamo di essere spazzati via in un colpo solo.
E, dai giorni delle ultime inchieste sulla corruzione nel calcio allo scopo ovvio di pilotare risultati e riscuotere super cifre al banco delle scommesse, abbiamo cercato di mettere in evidenza un aspetto fondamentale e che i media generalisti e tutto il settore deve tenere bene a mente: chi effettua queste operazioni non 'banca' e non 'betta' su siti autorizzati dal regime concessorio italiano.
Sempre spulciando tra le carte dell'operazione 'Dirty Soccer' scattata qualche settimana fa e condotta dal procuratore della Repubblica di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e dal Servizio centrale operativo di Roma, troviamo proprio dei collegamenti evidenti con dei bookmakers che sono però solo ed esclusivamente esteri. Il bilancio dell'inchiesta per il momento si è arginata (si fa per dire ovvio) su 50 arresti e 70 indagati per partite truccate nei campionati di Lega Pro e Lega Nazionale Dilettanti.
Come detto sono anche emersi profili di transnazionalità in ragione delle scommesse effettuate su piattaforme estere da alcuni degli indagati favoriti in ciò da complici di nazionalità slava, albanese e maltese che si sono evidenziati, oltre che come scommettitori, anche come finanziatori delle combine.
Niente di niente riferito ai book italiani. Il concetto da ribadire sembra chiaro: giocare nelle agenzie retail e sui siti 'punto it' ormai offre un grado di sicurezza e affidabilità assai elevato. E che la lotta, semmai, va fatta ai bookmakers esteri dove si possono giocare anche cifre folli e riscuotere somme altrettanto cospicue. Non quelli dot com ma provenienti da Paesi con una regolamentazione tuttavia discreta. Parliamo di book asiatici e altri paesi dove i controlli non ci sono, i limiti anti ludopatie e le giocate sono fin troppo libere sia nelle quote che nelle somme 'bettate' e coperte anche dal banco per pagamenti sontuosi.
Il settore del betting è sicuro e anche fin troppo controllato e vessato dalle decine di controlli di Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Sogei e tutto il carrozzone degli enti pubblici. Andiamo a capire cosa fanno in più gli operatori italiani su questo tema.
Un commento su questo aspetto fondamentale per consolidare il ruolo degli operatori concessionari dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ci arriva da chi si era già espresso con forza nei giorni dell'inchiesta.
GIOCHI E SOCIETA’ - A Gioco News parla Emilio Iaia, presidente di Giochi e Società, aderente a Confindustria Sistema Gioco Italia: “Il gioco legale può rappresentare un importante strumento di monitoraggio riguardo ad eventuali anomalie sulle scommesse su alcuni avvenimenti. La nostra capillare presenza sul territorio ci consente di percepire in anticipo eventuali flussi anomali di scommesse. I concessionari dello Stato sono disponibili a garantire la più ampia collaborazione e, in aggiunta a quanto già da tempo attuato, si rendono disponibili a definire con l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli un protocollo di comportamento e di alert che consenta all’ Amministrazione di valutare eventuali interventi presso le autorità organizzatrici degli avvenimenti. Vorrei anche ricordare che prima della legalizzazione delle scommesse non vi era alcuna possibilità di controllo né di monitoraggio. Al contrario la rete legale è sicura, controllabile e controllata. Bisognerebbe sempre evitare di parlare di scommesse in generale senza distinguere fra rete legale e non, perché in tal modo si rischia di screditare un’importante risorsa su cui lo Stato può fare affidamento.
Avete già strumenti di controllo e, se sì, ci spiegate quali? “I controlli sono già in essere e sono rappresentati dai sistemi di gestione e monitoraggio del rischio in uso da parte di tutti i concessionari legali. Grazie a delle soglie parametrizzate proporzionalmente all’importanza e rilievo delle singole manifestazioni quotate, in tempo reale, riusciamo ad individuare e analizzare potenziali flussi di gioco anomalo.
A seguito di un’analisi sulle modalità di gioco, in termini di tipologie di scommesse effettuate, quantità di denaro investito e tempo di esecuzione delle scommesse, valutiamo se o meno giudicare tali flussi di gioco anomali. In caso positivo, sospendiamo immediatamente il gioco su tali avvenimenti ed informiamo l’Amministrazione.”
Dopo il ripresentarsi degli ultimi scandali c'è in progetto qualche nuova azione contro il match fixing e per prevenire nuove ed eventuali problematiche? “Detto che la causa del mach fixing non è dovuta alla presenza delle scommesse legali, come ampiamente dimostrato anche negli ultimi episodi, noi siamo disponibili, coerentemente con quanto detto, a collaborare ed a metter a disposizione il nostro know how perché le autorità preposte possano trovare adeguati rimedi soprattutto nelle leghe minori. Un prodotto ‘sano’ e non soggetto ad inquinamenti di alcun genere è nel nostro assoluto interesse.”
BETTER - Spingendoci ancor più all'interno del mercato abbiamo ascoltato le opinioni e le informazioni forniteci da Andrea Pisano - Head of trading Lottomatica che col suo brand Better è senz'altro uno dei leader del betting di casa nostra.
“Il ruolo dei concessionari legali è sempre più importante nell’individuazione di avvenimenti sui quali la distribuzione di gioco è diversa da quella attesa – spiega Andrea Pisano - nel corso degli anni è stata infatti perfezionata una procedura che prevede che il concessionario, quando intercetta degli avvenimenti con distribuzioni di gioco non corrispondenti alle proprie aspettative, comunica all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli tutte le informazioni attinenti ai volumi, alle dinamiche di quote sull’avvenimento, al canale di acquisizione e alle tempistiche nonché alla provenienza geografica. Adm, una volta acquisite le segnalazioni da parte dei concessionari, avvia le proprie indagini a livello nazionale, segnalando eventualmente le partite sotto osservazione alle federazioni sportive ed alle relative procure federali”.
E in Lottomatica quali sono gli strumenti di controllo che, è bene ribadire per i meno informati e per ribadire ancora il concetto di legalità e trasparenza, mettete in campo su questo delicato 'terreno'? “Gli strumenti di controllo che abbiamo in campo sono di diverso genere e si basano essenzialmente su modelli predittivi e di monitoraggio dei flussi. Fondamentalmente si tratta di un sistema di accettazione del gioco efficiente che sia in grado di intercettare potenziali anomalie dei flussi e delle esposizioni attraverso algoritmi che ci consentono real time un costante monitoraggio delle distribuzioni di gioco, dei betting pattern. Oltre a questo è ovviamente fondamentale una corretta applicazione delle procedura interne in capo ai trader. Un altro elemento importante è la collaborazione che è stata instaurata con altri operatori internazionali per esempio in ambito Lotteries - Glms Global Lottery Monitoring System - che prevede uno scambio costante di informazioni e segnalazioni su match ‘sospetti’ e soprattutto una visione unica e globale dei comportamenti e dei modelli di scommesse irregolari”.
Si può fare qualcosa in più visti gli ultimi scandali che sembrano ripresentarsi all'attenzione dell'opinione pubblica, purtroppo, con la precisione di un orologio svizzero? “Decisamente ci sarà, deve esserci ma in ogni caso c'è sempre più stretta collaborazione tra gli organi di vigilanza, concessionari, agenzie di law enforcement a livello nazionale ma soprattutto a livello globale”.

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