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Corte Ue: Sambaldi, “Nessun dubbio su compatibilità bando, ora si attende altra pronuncia Ue”

23 gennaio 2015 - 08:49

Che succede, adesso, nel settore del betting italiano dopo la pronuncia di ieri della Corte Europea? A rispondere alle domande proposte da GiocoNews.it è il legale, esperto in materia, Chiara Sambaldi, che delinea un possibile futuro, anche rispetto alla sanatoria appena proposta dal governo agli operatori senza concessione attraverso la Legge di Stabilità.

Scritto da Alessio Crisantemi

 

Qual è il suo parere a caldo su questa ennesima pronuncia della Corte di Giustizia Ue che riguarda il sistema concessorio italiano? “La sentenza conclude per la conformità ai principi di parità di trattamento, di effettività e non discriminazione della normativa nazionale che preveda l'indizione di una nuova gara per il rilascio delle concessioni, aventi durata inferiore rispetto a quelle rilasciate in passato, in ragione di un riordino del sistema attraverso un allineamento temporale delle scadenze delle concessioni. Nessun passaggio nel corpo della motivazione che lasci adito a dubbi di compatibilità dell'assetto normativo della Gara Monti, che ricordiamo è stata bandita anche per adeguare il sistema normativo interno ai precetti della sentenza Costa-Cifone del 2012”.

 

Quali quindi i riflessi sul vasto e complesso contenzioso nazionale? La sentenza dovrà essere recepita ed applicata dai giudici nazionali che decidono giorno per giorno le sorti dei centri non autorizzati collegati ad operatori esteri senza titoli abilitativi. Occorre però attendere il pronunciamento del Giudice dell'Unione sul quesito posto dalla Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione che aveva ad oggetto, oltre alla previsione di durata delle concessioni, anche la previsione di obbligo di cessione a titolo non oneroso dell'uso dei beni materiali ed immateriali di proprietà, che costituiscono la rete di gestione e di raccolta del gioco, in caso di cessazione dell'attività per scadenza del termine finale della concessione o per effetto di provvedimenti di decadenza o revoca”.

 

Concretamente si può ritenere che la spinosa questione della rete parallela a quella dei concessionari, che rappresenta un grave squilibrio nel mercato delle scommesse, ha intrapreso una via di soluzione? “Fermi restando gli effetti, tutti da verificare, delle previsioni della legge di stabilità per la regolarizzazione fiscale per emersione, il persistente svolgimento dell'attività sul territorio nazionale da parte degli operatori esteri non concessionari, metterebbe ulteriormente a dura prova la capacità repressiva dello Stato sui vari fronti penale, amministrativo e tributario. Il problema resta l'effettiva e reale interruzione dell'attività non consentita. Il legislatore potrebbe anche concentrarsi sull'effetto deterrente prodotto dall'innalzamento della pena massima prevista per il reato di cui all'art. 4 commi 1 e 4bis L 401/89, per consentire la misura cautelare personale. Il tutto in vista del riordino del settore”.

E' possibile che le previsioni della Legge di Stabilità e le future disposizioni dei decreti attuativi della Legge Delega, possano formare oggetto di ulteriori quesiti pregiudiziali da sottoporre alla Corte di Giustizia Europea? ”E' una eventualità che non può essere esclusa considerata, peraltro, oltre alla capacità e abilità delle ricorrenti nella sede giudiziale penale, anche l'assenza di contraddittorio che caratterizza la fase cautelare, nella medesima sede anche di legittimità. Ogni incertezza relativamente alla compatibilità europea di singole disposizioni normative disciplinanti le concessioni, si riflette inesorabilmente sull'applicazione della norma penale che sanziona la raccolta abusiva di scommesse. Non si può, quindi, che confidare in un approfondimento da parte della magistratura penale avendo quella amministrativa, almeno ad oggi, già fatto la sua parte”.

 

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