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Stanleybet lancia il progetto Cartago: "Lotta a operatori illegali in Italia"

20 febbraio 2013 - 17:12

A caccia di illegalità. E' la proposta di Stanleybet, eterno rivale dei Monopoli di Stato in 15 anni di battaglie giudiziarie, che ora, pur operando ancora senza essere in possesso di una concessione e quindi in una sorta di limbo normativo, si mette a disposizione per contrastare le altre attività palesemente illecite nel comparto giochi. Il bookmaker di Liverpool annuncia, infatti, il progetto Cartago.

Scritto da Sm

“Nel corso degli anni Stanleybet ha costituito un pool di avvocati specializzati in materia, che costituiscono la ben nota ‘macchina da guerra’, senza precedenti in Europa, che ha consentito di affermare e proteggere i suoi diritti e quelli dei suoi Ctd in Italia – afferma il bookmaker - ora questa non ha più ragione di esistere nei confronti dello Stato italiano, con il quale sono in corso a vari livelli colloqui di composizione dei contrasti, ma d’ora in poi affiancherà piuttosto le autorità italiane nella lotta contro gli operatori illegali e clandestini. Da questi presupposti nasce Cartago, che sarà sostenuta anche da esperti di logistica reclutati nelle università italiane, impegnati nella ricerca, individuazione e denuncia all’autorità di polizia giudiziaria di tutti operatori illegali presenti sul territorio”.

COME SI SVOLGERA’ IL PROGETTO - L’attività sarà di contrasto totale: individuazione del ced e denuncia, richiesta di sequestro alla Procura e deposito di memorie ai sensi dell’articolo 90 c.p.p. innanzi ai Tribunali del Riesame, pubblica diffusione dei sequestri e dei successivi provvedimenti giudiziari. In caso di annullamento del sequestro da parte del Tribunale del Riesame, i protocolli Cartago includeranno anche una fase di confronto con i Pubblici Ministeri per stimolarne il ricorso per Cassazione. In caso di richieste di archiviazione da parte della Procura, Stanleybet vi si opporrà, chiedendo il confronto dinanzi al Giudice. In ultimo, la compagnia britannica di scommesse si costituirà in tutti i giudizi come parte lesa al fine di sostenere e dimostrare l’attività illecita del titolare del Ced clandestino. I protocolli Cartago comprenderanno inoltre attività collaterali, come l’azione di sensibilizzazione dei capi delle più importanti Procure della Repubblica e la richiesta di audizioni presso gli organi di polizia giudiziaria: Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza.

Tale attività di costante informazione e collaborazione porterà allo sviluppo di una rete di conoscenze, contatti e collaborazioni, finalizzata alla diffusione della cultura della disapplicazione delle leggi che confliggono con il diritto comunitario, non solo da parte dei Giudici, ma anche da parte di tutti gli organi esecutivi di polizia giudiziaria.

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