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Temperelli (Sisal MatchPoint): “Sanatoria Ctd passaggio inevitabile, ma ora servono regole chiare”

27 febbraio 2015 - 09:04

La sanatoria fiscale sui centri trasmissione dati che eseguivano raccolta di scommesse in Italia pur essendo sprovvisti di una regolare concessione è da ritenere “un passaggio inevitabile” alle condizioni attuali di mercato. Quasi un atto dovuto da parte del legislatore, secondo l'Ad del bookmaker italiano Sisal MatchPoint, Massimo Temperelli, che chiede però regole certe e tempi rapidi per garantire la piena competitività, come spiega in un'intervista concessa a GiocoNews.it.

Scritto da Ac

“Credo che, nella situazione attuale in cui si ritrova il mercato del betting italiano, la regolarizzazione dei Ctd abbia rappresentato un passaggio inevitabile da compiere non riuscendo più ad arginare un fenomeno divenuto a tutti gli effetti incontrollabile. Questo, ovviamente, guardando avanti e con qualche sforzo nel non ricordare gli sforzi compiuti da noi concessionari per rimanere in piedi e sviluppare la rete in questi anni, con tutti gli oneri richiesti dalla legge a cui abbiamo dovuto far fronte e ai quali non sono stati sottoposti gli operatori dei Ctd. Ma al netto di questo, possiamo dire che abbiamo avuto ciò che volevamo, cioè la messa in sicurezza il mercato. Ora però è opportuno completare il processo, altrimenti la situazione risulterebbe ancora peggiore rispetto al passato”.

 

TEMPI E REGOLE CERTE - A preoccupare Temperelli, in effetti, sono i tempi del processo di regolarizzazione, rispetto ai quali chiede una definizione precisa e il più possibile stringente. “Ora che abbiamo oltre duemila punti di raccolta in più sulla rete legale, non abbiamo certo paura di competere purché ciò avvenga alle stesse condizioni. Condizioni che saranno comuni solo quando questi centri saranno effettivamente collegati al Totalizzatore nazionale e potranno quindi sottostare alle nostre stesse regole. Per questo auspichiamo una definizione certa dei tempi per il completamento di questa procedura di regolarizzazione. Bisogna rendersi conto, infatti, che in questa fase di transizione gli operatori che hanno fatto richiesta di regolarizzazione, fino al completamento della procedura, si trovano in un limbo che diventa una sorta di zona franca e che deve essere ristretto per non avere effetti del tutto contrari a quelli che il legislatore si era proposto con la sanatoria”. Il numero uno di MatchPoint sottolinea come l'azione repressiva di queste settimane che scaturisce proprio dalla sanatoria – andando a sequestrare i centri che non hanno aderito – è quello che serviva per ripulire il mercato. Ma il timore è che, se non si completa l'iter della regolarizzazione, si conceda soltanto una sorta di 'alibi' ai soggetti che hanno fatto richiesta di adesione.

IL TEMA DELLA TASSAZIONE – Guardando ancora più avanti e oltre alla sanatoria, chiediamo a Temperelli un parere rispetto alla possibile riforma della tassazione dei giochi promessa dalla Delega fiscale che potrebbe introdurre un regime imposizione sul margine. “Sicuramente la tassazione sui margini sarebbe più in linea con le esigenze del prodotto e quindi adeguata alla realtà del mercato. Quello che auspichiamo, tuttavia, è che venga realizzata in maniera sostenibile: che non sia, cioè, la solita manovra all'italiana che per garantire entrate certe imponga un minimo garantito che renderebbe tutto molto più difficile, quando il mercato ha bisogno di una tassazione proporzionale al movimento della rete”.

 

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