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Metaverso? Il 56 percento degli italiani non ne ha mai sentito parlare

26 aprile 2023 - 09:51

Dall'indagine svolta dall'Eurispes emerge che la maggior parte degli italiani ha le idee poco chiare sul Metaverso, ma mostra anche entusiasmo e curiosità.

Scritto da Redazione

© Julien Tromeur / Unsplash

Fra criticità e opportunità, il mondo del Metaverso sta andando rapidamente avanti e sembra essere ormai una realtà con cui l’umanità sarà destinata a convivere, superando le fantasie di sceneggiatori e scrittori di racconti di fantascienza che in passato hanno provato ad immaginare il futuro in uno scenario fatto di mondi virtuali. Ma quanto ne sanno gli italiani di questo mondo che si muove all’interno delle nuove tecnologie della comunicazione? Che cosa ne pensano e quali sensazioni evoca in loro?

L’Eurispes -  Istituto di studi politici, economici e sociali ha cercato di dare risposta a queste domande sondando l’opinione dei cittadini.

 

Dall’indagine condotta dall’Eurispes emerge che la maggior parte degli italiani non ha mai sentito parlare del Metaverso (56,7 percento); anche fra chi ne aveva già sentito parlare, il 22,1 percento non sa bene cosa sia. Solo il 21,2 percento degli intervistati afferma di sapere di cosa si tratta:  una rete di mondi virtuali 3D incentrati sulla connessione sociale, che potrebbe rivoluzionare il modo in cui le persone lavorano, apprendono, si divertono e, quindi, vivono il proprio quotidiano.

Come prevedibile, la dimestichezza con il Metaverso diminuisce con l’aumentare dell’età: ne ha quanto meno sentito parlare il 64,9 percento dei 18-24enni, il 57,2 percento dei 25-34enni e il 56,2 percento dei 35-44enni; dopo i 45 anni la maggior parte del campione non ne ha mai sentito parlare (58,8 percento, 45-64 anni e 75,4 percento, 65 anni e oltre).

Questa tendenza è confermata anche dalle risposte di chi ne ha sentito parlare che, nelle prime tre fasce d’età, afferma prevalentemente di sapere anche di cosa si tratta: fra i 18 e i 24 anni, il 37 percento sa cosa sia e il 27,9 percento non sa bene cosa sia; fra i 25 e i 34 anni il 30,3 percento sì e il 26,9 percento no; fra 35 e 44 anni il 33,6 percento sì e il 22,6 percento no.

Dai 45 anni in poi la situazione si ribalta: chi ha già sentito il termine Metaverso, è per lo più all’oscuro di cosa si tratti (22,9 percento dei 45-64enni e 16,4 percento dei 65enni e oltre), chi sa cosa sia il Metaverso, infine, scende al 18,3 percento fra i 45-64enni e si limita all’8,3 percento dopo i 64 anni. Anche il titolo di studio influisce positivamente sulla conoscenza dell’universo virtuale e i laureati sono i più informati: solo il 39,5 percento non lo ha mai sentito nominare e il 60,4% ne ha sentito parlare pur non sapendo definirlo, il 33,6 percento sa di cosa si tratta.

 

A CHE COSA FA PENSARE IL METAVERSO? - A chi ha risposto di non sapere cosa sia il Metaverso è stato chiesto di indicare a quale fra le alternative proposte, tale temine facesse pensare. Un’ampia fetta del campione pensa al digitale in generale (36 percento), il 23 percento alla fantascienza, l’8,3 percento agli smatphone di nuova generazione; al 6,5 percento vengono in mente le criptovalute, al 3,8 percento la medicina sperimentale, al 2 percento il terrorismo internazionale e allo 0,8 percento la criminalità organizzata.

Tutte le fasce d’età associano il Metaverso prevalentemente al mondo digitale in generale: 42,3 percento fra coloro che hanno 25 e 34 anni di età; 37,9 percento fra 45 e 64 anni; 33,8 percento 35-44 anni; 32,2 percento 65 anni e oltre; infine, 30,4 percento 18-24 anni.

La fantascienza viene richiamata soprattutto dai 35-44enni (27 percento), mentre convince meno la fascia d’età immediatamente precedente (16,9 percento), nelle restanti fasce indica questa opzione ‒ in media ‒ il 24 percento degli intervistati.

I giovani fra i 18 e i 24 anni fanno registrare le percentuali più alte fra quanti, parlando di Metaverso, pensano alla medicina sperimentale (8,7 percento), alle missioni spaziali (8,7 percento) e al terrorismo internazionale (4,3 percento); l’associazione con gli smartphone di nuova generazione coinvolge soprattutto gli over 64 (12,6 percento), mentre convince pochissimo i 35-44enni (1,4 percento) che sono invece la categoria che indica più delle altre le criptovalute (10,8 percento).

A pensare alla criminalità organizzata è solo l’1,4 percento dei 25-34enni e l’1,2% dei 45-64enni, in tutte le altre fasce d’età nessuno sceglie questa opzione.

 

METAVERSO, QUALI SENSAZIONI SUSCITA QUESTO NUOVO MONDO? - A quanti hanno affermato di sapere cosa sia il Metaverso, è stato chiesto quale sensazione susciti in loro questo universo digitale parallelo. Il sentimento più condiviso è la curiosità (27,4 percento), seguono l’indifferenza (21,9 percento) e, con poco distacco, la preoccupazione (20,5 percento). Il 9,5 percento si dichiara entusiasmato da questo mondo, mentre l’8,8 percento prova una sensazione di smarrimento; il 3 percento guarda a questa innovazione con speranza e solo l’1,6 percento ne ha paura; al 7,3 percento dei rispondenti evoca altre sensazioni diverse da quelle proposte.

Dai 18 ai 44 anni prevale la curiosità (34,4 percento, 18-24 anni; 35 percento, 25-34 anni; 28,2 percento, 35-44 anni) e, la seconda sensazione in queste tre fasce d’età è l’indifferenza, con la quota più ampia fra i 35 e i 44 anni (26,4 percento); per i 25-34enni questo sentimento è diffuso quanto la preoccupazione (20 percento entrambi), e si discosta di poco da quest’ultima anche per i 18-24enni (19,7 percento “indifferente; 18 percento “preoccupato”).

Fra i 45 e i 64 anni il sentimento più diffuso è l’indifferenza (23,7 percento), ma sono poco meno quelli che dichiarano curiosità (22,2 percento); mentre fra gli over 64 anni è più forte la preoccupazione (29,5 percento), seguita dalla curiosità (18,2 percento).

Nonostante la preoccupazione, gli ultrasessantaquattrenni sono la categoria a cui il Metaverso suscita più entusiasmo (15,9 percento), mentre i 45-64enni si sentono più smarriti degli altri dall’idea di un mondo digitale parallelo (12,6 percento) e ne hanno più spesso paura (3 percento); in entrambe le opzioni seguono gli over 65 (9,1 percento e 2,3 percento). La speranza è un sentimento che coinvolge soprattutto le prime due fasce d’età (5 percento per i 25-34enni e 4,9 percento per i 18-24enni); nelle altre fasce d’età si scende dal 3,6 percento dei 35-44enni allo 0,7 percento dei 45-64enni.

 

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