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Løkkegaard (Renew Europe) a Commissione Ue: 'Aggiornare norme Iva per esports e Nft'

15 febbraio 2023 - 16:00

L'eurodeputato Løkkegaard (Renew Europe) chiede lumi alla Commissione europea per una normativa sull'Iva da applicare ai prodotti virtuali (skin) nei videogiochi e token non fungibili (Nft).

Scritto da Redazione
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Perché l'attuale legislazione sull'Iva distingue tra oggetti virtuali e oggetti fisici reali quando questi vengono venduti?
In che modo le attuali norme Iva potrebbero influire sul mercato a breve e lungo termine dei token non fungibili nell'Ue?
Quali soluzioni prenderebbe in considerazione la Commissione per aggiornare la legislazione dell'Ue al fine di garantire l'equità e norme simili per gli articoli virtuali e fisici, compresi gli Nft?”.

Sono le tre domande al centro dell'interrogazione prioritaria con risposta scritta posta alla Commissione europea dall'eurodeputato Morten Løkkegaard (Renew Europe) e intitolata “Norme Iva dell'Ue per prodotti virtuali (skin) nei videogiochi e token non fungibili (Nft): il rischio di perdere l'industria europea a causa di norme Iva obsolete”.

Nella sua interrogazione Løkkegaard evidenzia che quello degli esports “è un settore in rapida crescita e una parte importante della vita di molti giovani europei. In molti videogiochi, gli utenti acquistano, vendono o scambiano accessori virtuali e oggetti decorativi per i loro personaggi online, chiamati anche skin, in cambio di monete virtuali o valuta reale.
Sfortunatamente, alcuni giovani giocatori sono soggetti a tasse irragionevoli quando vendono questi accessori virtuali online. In diverse occasioni in Danimarca, gli utenti sono stati obbligati a pagare l'imposta sul valore aggiunto (Iva) sia per il valore accumulato delle pelli che per il profitto che ottengono vendendole. Questo è diverso dalla vendita di oggetti usati nella vita reale, dove l'Iva è pagabile solo per il profitto realizzato. Secondo le autorità fiscali danesi; il motivo è che gli accessori virtuali, come le skin, sono considerati un servizio e non un articolo ai sensi del diritto fiscale dell'Ue. Ciò potrebbe anche avere conseguenze per i token non fungibili (Nft) in futuro”.

 

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