Smwrme, Pagano (Qlash): 'eSports vicini al boom, forse più del poker'
Poker player professionista e fondatore del team Qlash parla di esports e hold'em al convegno Gioconews.it della Social Media Week di Roma.
Roma - “E’ un mondo davvero straordinario, vengo dall’industria del poker e sono da sempre un gamer. Tuttavia mai mi sarei aspettato un simile movimento, sia in termini numerici che in termini economici. Forse ancora più importante, è l’aspetto ludico, sano, sociale e competitivo che si respira in questa industria". Attacca così Luca Pagano, giocatore di poker professionista, imprenditore ed angel investor di successo oltre che fondatore del Team eSports Qlash. E lo fa in occasione del convegno della Social Media Week, "Chi scommette sugli e-Sport?" organizzato da Gioconews.it.
Credi che gli esports possano fare un percorso simile oppure addirittura maggiore? E vedi connessioni tra i due mondi? “Il percorso di sviluppo è già simile, ma è destinato ad essere molto più grande. Nel mondo degli eSports non c’è il rischio di perdere (bruciare) il giocatore come avviene nel poker, magari ci può essere uno spostamento verso altri giochi, ma chi ha la passione della competizione elettronica, è destinato a seguirla per molto tempo, forse per sempre. E la conferma di questo sono i numeri pazzeschi di gente, soprattutto adulta, che seguono per ore e in modo continuativo ogni giorno su internet le sfide di altri giocatori.
Ci sono sicuramente dei punti di contatto tra poker ed eSports, ma sono molto più nascosti di quello che si potrebbe immaginare. Ci sono titoli che in qualche modo si avvicinano al poker (per il fattore aleatorio o per le dinamiche di gioco), altri titoli invece dove l’unico aspetto in comune è la competizione, il torneo vero e proprio. Al riguardo c’è ancora tantissimo da sperimentare e scoprire, ma sono sicuro che —magari aggiustando alcuni aspetti del poker— si possano creare sinergie molto importanti”, spiega Pagano.
Ma eSports utili anche per altro: "E' la piattaforma common ground per i millennials. Un modo attraverso cui le grandi aziende possono arrivare a capire la nuova generazione. Se si vuole parlare ai giovani bisogna scendere nel loro terreno e parlare la loro lingua. Questo vale sia per le aziende che non riescono più a comunicare ai giovani che si genitori stessi. A mio avviso anche in Italia gli eSports potranno avere lo stesso impatto che stanno avendo negli altri paesi. Zero dubbi su questo".