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Ordinanze gioco, As.Tro: 'Limiti orari non servono, intervenire su distribuzione'

05 settembre 2016 - 13:34

L'associazione As.Tro prende spunto dall'ordinanza di Firenze sul gioco e chiede di agire sulla distribuzione degli apparecchi invece che sugli orari.

Scritto da Redazione
Ordinanze gioco, As.Tro: 'Limiti orari non servono, intervenire su distribuzione'

 


Dopo l'entrata in vigore dell'ordinanza sugli orari degli apparecchi da gioco di Firenze, l'associazione As.Tro torna ad intervenire sui provvedimenti degli enti locali in materia di Gap. Ecco la sua 'ricetta'.

"In soldoni, l’ordinanza di Firenze provocherà danni sanitari per incremento della aggressività di gioco e per l’abbassamento della presenza degli apparecchi leciti sul Territorio, elevazione della appetibilità e redditività delle offerte illegali di gioco con seri pericoli di nuove e più incise infiltrazioni delle criminalità organizzata", sottolinea il consigliere Lorenzo Verona.

 

"Neppure la paventata pressione politica dell’Amministrazione locale nei confronti del Governo ('apparentemente poco attivo' nel contrasto al Gap) raggiungerà scopi percepibili, posto che l’Erario troverà in altri prodotti la compensazione al mancato gettito degli apparecchi autorizzati. As.Tro, in queste situazioni, propone di scongiurare questi effetti, e di adottare un approccio concreto e selettivo. Il prodotto gioco è suscettibile di creare le criticità denunciate nell’ordinanza, ma le medesime possono essere abbattute, creando differenti condizioni di vendita e fruizione dei servizi di gioco: limitazione del numero dei congegni all’interno dei pubblici esercizi e collocazione obbligatoria dei medesimi in aree precise del locale, formazione professionale e attitudinale di tutti i titolari di esercizi in cui una qualsiasi forma di gioco lecito sia distribuita,sinergia e protocolli operativi tra imprese – punti vendita – servizi sanitari e sociali, precisi investimenti per la implementazione delle installazioni informative sul Gap e la attuazione dei test di autovalutazione dell’utenza", prosegue Verona.

"A queste condizioni nuove, sia la distribuzione del gioco, che l’esercizio degli apparecchi leciti da gioco, meritano una opportunità di test finalizzata a verificare la inutilità dell’ordinanza oraria, la quale, si ribadisce, si risolve nel far giocare peggio di prima (ma per meno ore), col rischio di gravi ripercussioni sanitarie e di ordine pubblico, rinunciando a ricercare un modo per far giocare sempre e ovunque meglio di prima (con la certezza di abbattere progressivamente le criticità socio-sanitarie connesse all’eccesso di gioco). Le ragioni che sostengono le convinzioni As.Tro sono concrete: per ridurre le criticità connesse al gioco lecito bisogna intervenire sul sistema gioco legale, conservandone l’attitudine a scudo contro la illegalità, ma rimuovendone l’attuale de-professionalizzazione che ne caratterizza la distribuzione. Il progetto As.tro 'Un gioco buono anche per il territorio' è in attesa di essere presentato al Comune di Firenze, al quale si rinnova pubblicamente l’invito ad esaminarlo in contradditorio con i tecnici di cui l’Amministrazione riterrà opportuno avvalersi", conclude il consigliere As.Tro.
 

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