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Gioco e comuni: Sapar, "Il 31% delle contestazioni riguarda il contingentamento"

21 giugno 2012 - 13:49

La necessità di concertazione tra amministrazioni locali e mondo del gioco è decisamente evidente e sempre più stringente. Basta guardare alcuni dati tecnici forniti dal Centro Studi dell’associazione Sapar e relativi alle pratiche 2011 dei soci dell’associazione con contestazioni o rilievi infondati da parte delle autorità comunali o delle prefetture.

Scritto da Sm

Su un totale di 60 pratiche relative a 60 comuni diversi: il 31,1% riguarda contestazione contingentamento infondata per passaggio di competenze ad Aams a seguito dell’entrata in vigore della legge 220/2010; il 19,6% contestazione infondata per richiesta di Dia in locali già dotati di licenza ex art. 86 o 88 Tulps; il 13,1% contestazione infondata per richiesta di aggiornamento della Scia in caso di sostituzione degli apparecchi installati; l’8,1% contestazione infondata per erronea rilevazione apparecchi validi per offerta di gioco alternativa; il 6,5% contestazione infondata per violazione contingentamento (vecchio regime) attribuita al gestore; il 3,2% ordinanze sindacali sulla regolamentazione degli orari di apertura e chiusura delle sale giochi o di accensione degli apparecchi da gioco al di fuori dei requisiti di contingibilità ed urgenza; il 3,2% dichiarazione di rimozione effetti Scia per assenza di licenza ex art. 86 o 88 Tulps nel locale di installazione apparecchi; l’1,6% contestazione infondata per erronea rilevazione numero apparecchi installati (aggiungendo ai comma 6 i meccanici etc.); 1,6% erronea contestazione assenza di presentazione della Scia per l’installazione apparecchi meccanici; 1,6% erronea contestazione obbligo offerta alternativa di gioco nelle tabaccherie; 1,6% erronea contestazione assenza offerta alternativa di gioco; 1,6% erronea applicazione sospensione licenza ex art. 100 Tulps.

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